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2012, cronaca di un anno No Tav

Ma il governo è sordo e non vuole sentire le ragioni dei cittadini, tantomeno le ragioni dei no tav e così il 27 febbraio viene organizzata la maxi operazione di esproprio che deve portare al completamento del futuro cantiere in val Clarea. Tutto inizia alle prime luci dell’alba (la cronaca della giornata da notav.info)e dopo poco la situazione diventa ingestibile, Luca sale su un traliccio per rallentare le operazioni e cade inseguito dai poliziotti. Da lì si aprono giorni intensi, giorni di lotta. La protesta dilaga in tutto il territorio e per tre giorni, notti comprese viene inchiodata la viabilità attraverso le alpi, a Chianocco in particolare, vicino a Bussoleno, dove strade statali, autostrade e ferrovia corrono vicine.E’ il 29 febbraio e viene ordinato lo sgombero dei blocchi, violento, in risposta ad una resistenza in questo caso passiva, pacifica dei manifestanti che seduti sull’autostrada vengono caricati di peso, poi spazzati con l’idrante e poi ancora inseguiti fin dentro le case a colpi di lacrimogeni e manganelli (lo sgombero dell’autostrada da notav.info). E’ il 2 marzo, la risposta del movimento non si fa attendere e neanche quella dell’Italia, nasce così la val Susa in ogni città e i presidi di lotta si moltiplicano in oltre cento città. (art. 1 cronaca la val susa in ogni città con art. 2 i ringraziamenti del movimento e una breve analisi del momento art. 3 la settimana che sconvolse il paese).

Intanto molti no tav restano ancora in carcere, è il 22 marzo e a Saluzzo, carcere speciale in Piemonte in cui è detenuto Giorgio Rossetto in stato di isolamento il movimento denuncia la grave condizione del sistema di detenzione in Italia (art. conferenza stampa no isol). E’ un momento per chiedere la scarcerazione dei no tav ancora detenuti ma è anche un momento per crescere, per impegnarsi e il movimento si affaccia così su un problema nuovo, il carcere, sostenendo e dando voce a chi non ce l’ha, a chi non ha diritti e a chi ha subito l’ingiutizia della legge.

Siamo all’11 aprile, primavera, al cantiere è in programma l’ufficializzazione degli espropri. I proprietari dei terreni vengono convocati da Ltf (general contractor Torino Lione) sul posto. Peccato che però i terreni siano stati occupati militarmente già il 27 febbraio, giorno della caduta di Luca e così oltre al danno anche la beffa. Pura formalità, nessuna possibilità di opposizione (art. cronaca della giornata da notav.info). Il movimento così indice un’altra grande giornata di lotta in cui in tutta Italia nuovamente si scende in strada a sostegno della lotta no tav. Marisa di Chiomonte, pensionata e no tav si ammanetta da sola per protesta alle reti e le operazioni per ore vengono sospese. Passa anche il 25 aprile, data storica in valle di Susa, terra di resistenza e l’Anpi delle sezioni locali si sposta dalle solite cerimonie e va alle reti del fortino cantiere di Chiomonte (art. anpi Il nostro posto è lì, con chi lotta, nella lotta no tav). Arrivano poi anche le elezioni e in valle di Susa e nella val Sangone toccate entrambe dal progetto e dai futuri cantieri è il no tav a vincere, non come movimento ma come scelta di alcuni candidati. Per i partiti “istituzionali” è un colpo tremendo, diventano no tav i comuni di Avigliana e Rivalta, due tra i più grandi e importanti, il pd viene ridotto al lumicino e il pdl quasi scompare(art. Avigliana e Rivalta sono notav).

Ma sta anche arrivando l’estate e dal movimento no tav arriva un appello (art. per un’estate no tav). E’ il momento della lotta, è il momento di spingere e di far sentire un po’ di pressione, di impantanare il cantiere e si programmano iniziative. Ad iniziare sono gli studenti no tav delle scuole superiori della valsusa che chiamano a raccolta i loro coetanei da tutta Italia (art. campeggio studentesco) Si proseguirà per tutta l’estate e le iniziative saranno moltissime. Il centro di tutto rimarrà comunque Chiomonte, con la val Clarea militarizzata e il campeggio no tav sulle sponde del fiume Dora, alle porte delle recinzioni. Il 27 giugno si torna anche di sera alle recinzioni e da subito si intravedono le difficoltà delle truppe di occupazioni, sarà questa la prima di tante notti di resistenza in Clarea di questa lunga estate (art. notte di resistenza).

Il 6 luglio inizia lo spettacolare processo ai no tav, Caselli prenota per due settimane di fila il palagiustizia e in un clima d’altri tempi, sotto i riflettori si inizia. Molti no tav sono ancora detenuti, molti hanno ancora restrizioni alla propria libertà. Capi di imputazione resistenza notav (art. processo ai no tav si inizia).

Intanto a Chiomonte la lotta prosegue e sono centinaia i giovani che campeggiano, discutono, ridono, si confrontano sul futuro e resistono difendendo la valle, aiutandola, sostenendola. Il 21 luglio è forse uno dei giorni più alti di questa continua pressione. Si assediano le recinzioni, in tantissimi tagliano reti e abbattono muri. Le truppe di occupazione in questa occasione subiscono altri duri colpi (art. ci risulta che… da notav.info).

Ma non si ferma a Chiomonte l’iniziativa no tav e durante tutta l’estate si susseguono i momenti di informazione e lotta. Nei mercati dei paesi, contro Equitalia e la sua sede di Susa dopo il suicidio di una coppia di anziani a Teramo e anche sotto le sedi delle ditte coinvolte negli appalti tav. E’ il 24 agosto e un centinaio di no tav occupa la Geovalsusa, studio di progettazione legato a LTF e al cunicolo esplorativo della val Clarea. Siamo nel centro di Torino e colti di sorpresa titolari e impiegati vedono un fiume di no tav tra i loro uffici di progettazione-devastazione (art. occupazione geovalsusa). Per questa azione verranno poi colpiti con provvedimenti cautelari una ventina di studenti no tav nel mese di Dicembre.a Il 31 agosto si torna di nuovo di notte in Clarea e le recinzioni vanno di nuovo giù, ancora una volta, sotto la pesante pressione di un altro assedio notturno (art. le recinzioni vanno giù atto II). E’ quasi la chiusura dell’estate no tav e questa volta siamo nel programma di campeggio organizzato dagli studenti universitari no tav, dai collettivi studenteschi di Torino e della residenza verdi 15 occupata. Dibattiti e tavole rotonde portano il loro contributo ad una discussione che prosegue da un’estate intera. Si chiude così il campeggio con un bilancio positivo, molto, che fa pensare a tutti la sua riedizione nel 2013 ( art. di analisi dell’estate no tav da notav.info). E’ il 16 settembre, si tolgono le ultime tende ma un qualcosa di nuovo inizia a nascere nelle assemblee, un nuovo presidio per proseguire la lotta e la presenza a ridosso delle reti. Intanto il 29 settembre Luca, dopo mesi di ospedale prima e poi di riabilitazione lenta a casa, torna in valle. Torna a modo suo, insieme a tutti noi. Torna con un’iniziativa popolare, diversamente non poteva essere, ritorno al futuro come la chiama lui (art. ritorno al futuro). Si parte da Giaglione tutti insieme e si accompagna Luca in Clarea, e anche qui sono di nuovo reti tagliate e idranti.

La mobilitazione a ottobre ritorna in bassa valle di Susa e il 28 si sigla un’altra importante pagina della storia no tav (art. compra un posto in prima fila IV). Siamo a Susa e oltre 1000 no tav comprano con un’opzione di acquisto collettiva i terreni su cui dovrebbe essere costruita la nuova stazione internazionale di Susa. Sempre su quei terreni poi a novembre Ltf proverà a fare due carotaggi geognostici propedeutici alla futura progettazione della stazione internazionale (art. lacrimogeni e idranti a san giuliano da notav.info).

E’ il 3 novembre e quello che era un progetto è ora realtà, sono passati appena un paio di mesi e a Chiomonte è sorto un nuovo presidio, il più bello mai costruito dal movimento no tav, caldo accogliente e in grado di ospitare le iniziative invernali del movimento (art. inaugurazione nuovo presidio no tav a Chiomonte). Appena inaugurato già produce le prime mobilitazioni, i primi blocchi ai mezzi che trasportano gli operai al cantieree i primi danni al cantiere stesso. Appena inaugurato già diventa scomodo e così con una imponente operazione di polizia viene sequestrato e sgomberato (art. sequestrato il presidio di Chiomonte). In contemporanea vengono poi consegnate una trentina di misure cautelari relative ai fatti della geovalsusa del 24 agosto.

Il 3 dicembre la mobilitazione si sposta oltre i confini e raggiunge Lione. Qui è previsto un vertice intergovernativo Italia Francia i cui primi ministri dovrebbe sottoscrivere anche un nuovo trattato su questo progetto, la torino-lione (art. cronaca di una giornata particolare). Per la Francia il tema non è centrale e si capisce da subito ma per accontentare i gruppi di potere italiani che hanno interessi nella costruzione di questa infrastruttura viene concesso al premier italiano Monti e ai media italiani di sbandierare la vittoria e la firma di un nuovo importante accordo che mette una seria ipoteca su questo progetto. Fuori dal palazzo però ci sono centinaia di no tav italiani e francesi che non la pensano allo stesso modo e vengono respinti e seuquestrati in una piazza per ore, caricati ripetutamente e poi spinti con gas e spray urticanti sui pulman (art. comunicato movimento no tav). Ma tornati a casa non c’è tempo di riposare e subito l’8 dicembre si torna in Clarea, anche qui un’altra giornata di lotta (art. cronaca 8 dicembre 2012). Ancora contro l’occupazione militare della valle di Susa, in ricordo di Venaus e la sua liberazione nel 2005. Ma non finisce qui l’anno no tav, c’è ancora tempo per ricostruire un nuovo presidio a Chiomonte (art. nuovo presidio a Chiomonte) da cui ancora una volta partire e ritornare insieme.

Un anno il cui bilancio si scrive da solo e che troppo spesso immersi nelle nostre vite non abbiamo la capacità di guardare in tutta la sua pienezza, di lotta, di conflitto, di speranza, di resistenza, di lotta no tav.

Ora e sempre Buon anno No Tav!

(da notav.info)

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