
Tantissime bandiere  notav portate dalla gente dei comitati venuti anche dalla vicina Novi  Ligure, giovani e meno giovani, ancora una volta come in Valsusa tre  generazioni scendono in piazza per difendere il loro territorio  che rischia di essere devastato dal cantiere dell’alta velocità.
Apre il  corteo il trattore con rimorchio del comitato della frazione  Rigoroso, dove è presente una falda acquifera che porta l’aqua a tutti i  paesi della zona, e dove gli ingegneri del tav hanno deciso di far  passare la ferrovia. “Ad Arquata come a Chiomonte” urlano i ragazzi del  locale comitato,  preaguruando il blocco del cantiere anche nel basso  piemonte. Dal versante ligure importante la testimonianza del comitato  genitori-insegnanti della Valpolcevera la cui scuola “villa  sanguinetti”, sarà chiusa per diventare un ufficio tecnico dell’alta  velocità, con annesso cantiere nel loro territorio.
Nutrita la  delegazione della Valsusa che viene applaudita, così come numerose sono  le bandiere appese alle finestre e in molti negozi, insieme al manifesto  del corteo. Applauditssimo l’intervento del sindaco (espressione di una  lista civica di ispirazione centro destra) che ha sottolineato  l’importanza della difesa del territorio minacciato dall’opera, per  inciso l’unico sindaco notav della valle scrivia, a rimarcare la miopia  dei sindaci del pd, schierati con la lobby dell’alta velocità contro i  loro stessi cittadini.
La manifestazione si conclude con l’invito a  proseguire il lavoro territoriale dei comitati, in attesa del  millantato avvio dei lavori in autunno.
Ad Arquata come a Chiomonte, A Sarà Dura
Ascolta alcune interviste realizzate durante la manifestazione:
Claudio del Comitato Arquata Scrivia
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Villa Sanguinetti genitori contro il terzo valico
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