InfoAut
Immagine di copertina per il post

4 chiacchiere con Emilio, l’ultimo dei “banditi” della valle

||||

Pubblichiamo l’articolo apparso oggi sulla Valsusa a firma di Giorgio Brezzo, che intervista Emili0, agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a Bussoleno:

BUSSOLENO – Confinato in casa, in strada Monginevro 40, agli arresti domiciliari, Emilio Scalzo può comunque ricevere visite. E così eccolo intento ad affidare i suoi numerosi cani alla moglie Marinella in modo da consentire l’ingresso ad un terrorizzato cronista. Scalzo, 65 anni, uno dei volti più noti del movimento No Tav, conosciutissimo in paese per la sua ultradecennale attività di pescivendolo, ha subito un aggravamento delle misure cautelari cui era sottoposto: avrebbe violato più volte il divieto di dimora nei comuni di Chiomonte e Giaglione, un provvedimento che era stato disposto dal gip dopo le proteste del 27 luglio 2019, quando sarebbe stato individuato mentre tirava sassi in direzione delle forze di polizia nell’area antistante il cantiere della Maddalena.

Adesso, però, in occasione dei lavori di allargamento dello stesso cantiere, tra giugno e luglio, Scalzo sarebbe stato visto più volte prendere parte alle azioni di protesta messe in atto dai militanti No Tav. Lui precisa subito: “Sono stato ritenuto colpevole in base ad una legge fascista che è stata mantenuta, il codice Rocco, e pertanto mi è stato precluso l’accesso al territorio di dieci comuni”.

Quali sono i reati di cui lei si è macchiato?

“Ho abbattuto un jersey, cioè un cancello di sbarramento all’interno di un bosco…Ma io parlerei piuttosto di un’operazione di ripristino della legalità, in quanto collocare un cancello di ferro in un bosco non è certo giusto. Così mi hanno identificato e mi hanno negato l’accesso ai comuni di Susa, Giaglione, Gravere, Chiomonte ed Exilles, cioè tutti quelli attorno al cantiere”.

Ma lei ha parlato di dieci comuni: “Certo, perché poi c’è la questione legata ai migranti. Allora, visto il fenomeno del passaggio dei migranti attraverso la montagna, in pieno inverno, come movimento No tav ci siamo chiesto come potevamo porci rispetto a questa emergenza. Questa gente rischiava la morte per assideramento. Così ci siamo mobilitati, anche occupando il sottochiesa di Claviere e la vecchia casa cantoniera di Oulx, stabili che si erano ritenuti adatti ad accogliere queste persone. Io mi sono attivato per portare soccorso a questa gente ed ho partecipato a queste azioni. Risultato, non posso più accedere ai territori comunali di Salbertrand, Oulx, Cesana, Bardonecchia e Claviere. A questo punto, però, mi dovrebbero spiegare una cosa: se l’omissione di soccorso è un reato, come mai se io soccorro commetto un reato?”.

E adesso lei che farà?

“Faccio presente che nessuno si potrà appropriare della mia libertà. Dicono che io rappresenti un pericolo sociale. Perché? Questa è la mia vita, io ritengo semplicemente che sia un dovere morale ribellarsi alle ingiustizie; lo avevo già fatto molti anni fa, alla stazione di Milano, intervenendo in aiuto di alcuni senzatetto che erano stati malmenati dalla polizia ferroviaria. Quella volta mandai due agenti all’ospedale. Volevano condannarmi, poi un testimone raccontò la verità e fui assolto con formula piena. Mi piace definirmi un incidente. Sono l’incidente sulla strada dei prepotenti. Adesso qui c’è gente che cerca di illuderci, gettandoci del fumo negli occhi, parlando di una fantomatica economia che non verrà mai, mentre noi parliamo di tutela della salute…Ecco quello che farò: disattenderò certamente gli arresti domiciliari, andando incontro a tutte le conseguenze che questo comporterà, prigione compresa. È un mio progetto, che metterò in atto senza remore, perché non intendo piegarmi. In questo momento, amici e compagni del movimento mi hanno chiesto di aspettare, perché magari si organizzerà un’azione collettiva, un’evasione clamorosa…comunque io sono già pronto. Un mio parente, abbastanza stretto, che ha avuto nella sua vita tanti problemi con la giustizia, mi ha detto che uno come me non può proprio andare in carcere. Io gli ho soltanto risposto che come lui è stato un grande tra i delinquenti, io sono un gigante tra gli onesti”.

Perché tanto acredine contro le forze di polizia?

“Siamo rabbiosi con le forze dell’ordine perché abbiamo colto una grande discrepanza. Attaccano il nostro movimento con un dispendio di uomini, una forza ed un accanimento che non vediamo applicato, per esempio, nel contrasto contro la malavita organizzata, contro mafia, sacra corona unita e ‘ndrangheta”. Che ne pensa dell’accusa rivolta al movimento di avere sparso chiodi sull’autostrada nei pressi del cantiere? “Se i chiodi li avesse messi qualcuno del movimento, lo saprei. È un gioco facile, la solita storia, il fatto di accollare a noi queste cose”.

Ma lei, queste famose pietre, le ha tirate?

“Noi operiamo il sabotaggio verso i mezzi. Mi imputano cinque lanci di pietre. Ma noi non abbiamo mai cercato di colpire gli uomini, puntavamo alle manichette degli idranti con i quali veniamo inondati ogni volta da un’acqua che, secondo me, andrebbe analizzata, a giudicare da quanto è sporca”. Lei afferma di voler disobbedire. Può andare incontro a pene piuttosto pesanti: “Per alcune azioni e gesti davvero marginali, alcuni militanti No Tav, me compreso, hanno subito provvedimenti superiori e più gravi di quelli che sono stati adottati nei confronti di spietati assassini e di corrotti e corruttori per milioni e milioni di euro. Sono pronto ad assumermi ogni responsabilità riguardo le mie azioni. Ho fatto la mia scelta di vita e di lotta e la pagherò, fino in fondo”.

Sulla cancellata di casa sua, Scalzo ha posto la targa “Achtung banditen”, quella che usavano i nazisti per avvertire della presenza dei partigiani. Ma pensando a Emilio, a noi viene in mente una famosa frase di Bob Dylan che gli calza a pennello perché riassume la sua vita: “Per vivere fuori dalla legge occorre essere onesti”.

Giorgio Brezzo

Alleghiamo anche il video della battitura avvenuto ieri in nottata al cancello del cantiere in Clarea:

{youtube}LeAo2sDrgyo{/youtube}

Da Notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

EMILIOno tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inizia il presidio permanente a San Giuliano

E’ iniziato ieri il presidio permanente con campeggio a San Giuliano. Ricordiamo che il presidio No Tav “Sole e Baleno” e i terreni sui quali è stato costruito, sono minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Alberto, a sarà dura!

Nella tarda serata di ieri, giovedì 3 ottobre, ci ha lasciati Alberto Perino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio No Tav di San Giuliano: mobilitiamoci per resistere insieme all’esproprio!

E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Settimana di lotta in Val Susa dal 31 agosto al 5 settembre

Da pochi giorni si è conclusa una lunga settimana lotta, socialità, dibattiti e discussioni nella Valle che Resiste.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato stampa: dalla Venezia Verde alla Laguna di Venezia dal 2 all’8 settembre

Il 2 settembre, su iniziativa del collettivo Bassines Non Merci e nell’ambito della stagione 7 di Soulèvements de La Terre, una delegazione partirà per una grande traversata dalla Venezia verde del Marais Poitevin a Vicenza, dove dal 5 all’8 settembre si svolgerà il Venice Climate Camp.