Allarme siccità: giro del mondo tra le lotte per l’acqua.
Di seguito proponiamo un approfondimento sull’acqua, sull’agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.
E’ importante andare a ricollocare il dibattito sulla siccità in un contesto di privatizzazione delle risorse e dell’impatto devastante sul territorio di aziende e multinazionali che rimangono impunite, lo vedremo con il caso messicano di inquinamento del fiume Metlapanapa da parte delle industrie del settore tessile ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle varie forme di mobilitazione che si stanno organizzando sul tema e sulle possibilità di lotta che si aprono.
In Italia, Coldiretti da diverse settimane, ha chiesto un tavolo tecnico alla Regione per affrontare quello che viene definito «argomento invasi». Ovvero di quanta acqua potrà usufruire l’agricoltura la prossima estate senza che vengano intaccate la produzione idroelettrica e l’uso potabile. «Per noi è fondamentale – ribadisce il numero uno di Coldiretti – anche perché lo scorso anno i tre metri cubi al secondo che Iren ci ha concesso aprendo i suoi invasi in Valle Orco sono stati vitali per far sopravvivere la pianura».
«Quello che noi auspichiamo, in caso di un’emergenza idrica che è abbastanza reale è di poter contare sulla risorsa dei Lago della Rossa o del Lago di Malciaussia, tanto per fare solo due esempi – termina Mecca Cici – Ma nel Torinese esistono 23 grandi derivazioni che, in maniera più o meno consistente, potrebbero salvarci».
Questa proposta apre alcune riflessioni importanti rispetto alla soluzione degli invasi e al coinvolgimento degli interessi di imprese private e multiutility dell’energia nella gestione di un bene primario ed essenziale come l’acqua.
Messico.
Alcune compagne della radio comunitaria di Santa Maria Zacatepec a Puebla raccontano la lotta delle guardiane del fiume Metlapanapa per la difesa dell’acqua e della terra, contro le industrie e la loro opera di devastazione del territorio attraverso lo scarico dei rifiuti tossici nelle acque del fiume. Grazie alla loro lotta, nel marzo 2021 insieme alle comunità vicine, è stata occupata la fabbrica Bonafont (Danone) che estraeva e imbottigliava acqua. In queste settimane si è tenuta la seconda assemblea nazionale per l’acqua e per la vita convocata dalla comunità indigena Otomì nello stato del Queretaro. I due giorni di assemblea nella comunità di Santiago Mexquititlán hanno visto la partecipazione di 500 persone, di oltre 100 organizzazioni diverse che nei propri territori lottano contro le multinazionali che saccheggiano l’acqua, contro il mercato immobiliare e l’accaparramento delle terre, contro il turismo che sfrutta le tradizioni e le risorse dei popoli.
Italia, Torino.
Attraverso l’intervista a Mariangela Rosolen del Comitato Acqua Pubblica Torino abbiamo analizzato alcuni elementi che derivano dal DDL Concorrenza, di cui ricordiamo i punti principali :
- Il decreto delegato della Legge sulla Concorrenza rilancia le privatizzazioni
- Varato dal Governo Draghi dimissionario il 16 settembre 2022, una settimana prima del voto, il decreto delegato di riordino dei servizi pubblici locali, si configura chiaramente come un “eccesso di delega” che non può in alcun modo essere accettato.
- Discendente dalla Legge delega sulla concorrenza n. 118 del 5 agosto 2022, questo decreto esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, ammessa dalla legislazione europea, dalla stessa legge delega e mai messa in discussione in Parlamento; reintroduce l’obbligo degli Enti Locali che scelgono l’autoproduzione dei servizi, di giustificare le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del precedente dibattito parlamentare; stabilisce che tale relazione debba essere inviata all’Osservatorio per i servizi pubblici locali, ripristinando per questa via una “supervisione” nazionale che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento.
Francia, Soulevement de la Terre.
Il movimento nato da due anni in Francia si occupa di mettere in rete le più varie lotte territoriali che si battono contro grandi opere inutili, contro progetti dannosi per l’ambiente, contro la cementificazione e contro il business dell’angroindustria. In particolar modo è interessante la lotta contro i progetti di grandi bacini idrici che andrebbero a prosciugare l’acqua direttamente dalle falde acquifere per riempire enormi vasche interrate che dovrebbero servire la rete di irrigazione delle grandi industrie dell’agricoltura. Questo implica conseguenze gravi sia sul piano della devastazione ambientale, l’inefficacia nel trovare soluzioni alla siccità e imporrebbe un accesso differenziale all’acqua per chi lavora la terra e vive di agricoltura. In questo senso è molto importante la composizione rurale e agricola che ha preso parte al movimento e che si organizza, nonostante le differenti pratiche, con movimenti e esperienze che derivano dalla tradizione autonoma e dalla Zad.
In questo momento in tour in Italia per invitare alla partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 marzo a Poitu proprio a difesa dell’acqua.
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