InfoAut
Immagine di copertina per il post

Azienda in crisi rifiuta produzione militare

L’azienda toscana che ha detto no a Finmeccanica. Per difendere l’ambiente

Viaggio nella fabbrica che ha rifiutato un appalto per le armi navali: 20 addetti, alcuni in Cig, tra etica e necessità hanno difeso i propri valori. Se vi serve un pannello solare, sapete a chi chiedere

(da Il Manifesto) Una lettera aperta che ha dato conto della decisione di non voler collaborare alla costruzione di siluri. Una rete di economia solidale che ha deciso di farla conoscere sul web, dove la notizia si è propagata a gran velocità. Infine le cronache dei quotidiani, prima locali e poi nazionali, pronte a fissare nero su bianco una storia impossibile da dimenticare.
Quella di una piccola, doppia azienda toscana, la Morellato Termotecnica e Morellato Energia, che ha rifiutato una commessa militare del colosso statale Finmeccanica. Una commessa di guerra fatta della controllata Wass, la Whitehead Alenia Sistemi Subacquei. Alla quale è stato detto: no, grazie. Nonostante la crisi. Nonostante un calo di ordinativi e di fatturato che hanno portato alla cassa integrazione una parte dei venti dipendenti. Nonostante una realtà che vede chiudere scuole e ospedali mentre si acquistano armi sempre più costose, sofisticate e potenti.
Il rifiuto collettivo, preso a maggioranza e accettato anche dai dubbiosi, è stato messo nero su bianco da un giovane ingegnere di 32 anni, Valerio Morellato, che di una ditta è il creatore e dell’altra l’erede familiare. «La scorsa settimana è arrivata una richiesta di sopralluogo e successivamente di preventivo dalla Wass – ha scritto Morellato – un’azienda parte del gruppo Finmeccanica. Hanno proposto alla Morellato Termotecnica una commessa da 30mila euro circa, 10mila di utile, per diversi interventi tra cui una sistema di raffreddamento per una vasca da 10mila litri usata nei loro laboratori. Per noi è una cifra importante e che ci avrebbe aiutato a tamponare i problemi dell’oggi».
La Morellato si è trovata davanti a un bivio. A una scelta tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse ma derogando sui principi etici, oppure rifiutare in nome di una coerenza di base ma in contraddizione con la «razionalità economica». «Abbiamo aperto una discussione interna e un confronto con OdES, l’Officina dell’Economia Solidale di Pisa – ricorda Morellato – a partire dal Patto per il Distretto di Economia Solidale che ci siamo impegnati a sottoscrivere e che definisce la cornice di coerenza e di cooperazione reciproca all’interno della quale gli aderenti al patto dovrebbero muoversi ed agire». Tutto questo ha portato alla decisione «di non procedere con la proposta commerciale».
La piccola ditta che ha fatto il gran rifiuto alla commessa di guerra ha la sua sede in uno degli angoli più suggestivi dell’area pisana. Andando verso nord-est la città lascia progressivamente il passo a campi ben coltivati, al posto dei condomini ci sono villette bi/trifamiliari ben curate. Davanti agli occhi i monti pisani Faeta e Serra. Lasciando la strada che porta verso Uliveto Terme per seguire quella che va in direzione di Asciano Pisano e San Giuliano Terme si arriva in via Puccini a Ghezzano. Qui all’azienda di famiglia Morellato Termotecnica, che dal 1965 si occupa di impianti di riscaldamento e di climatizzazione, si è affiancata dal 2004 la Morellato Energia. E dentro si continua a lavorare: c’è una commessa per un impianto solare termico da realizzare, un contatore di un impianto fotovoltaico che fa le bizze, dei potenziali clienti che telefonano per capire come la loro abitazione può diventare una casa a risparmio energetico.
Gentile e sorridente, Valerio Morellato studia gli interventi in rampa di lancio e coordina il lavoro dell’indomani. Crede nel futuro Morellato, in quello di una azienda che punta sull’innovazione tecnologica e sul risparmio energetico, senza avere quasi niente in cambio da uno stato che spende miliardi per le armi e non aiuta la diffusione delle energie alternative.
Sul suo computer una pagina di Banca popolare Etica, al telefono è arrivata, fra le tante, anche la chiamata di Ermete Realacci che ha voluto complimentarsi. Anche sul sito del Rebeldìa, uno dei due centri sociali di Pisa, forte di 31 associazioni ma sfrattato dall’amministrazione comunale e ancora in cerca di una sede dopo un anno di peregrinazioni, la notizia c’è: la Morellato ha detto no alla guerra.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ennesima alluvione a Lamezia: a quando la messa in sicurezza del territorio?

Passano gli anni – per l’esattezza il 4 ottobre ne sono passati sei – eppure lo scenario al quale abbiamo assistito è praticamente uguale, forse persino peggio, se non fosse per la fortuna di non piangere ancora vittime.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Incontro a Imperia: contro il progetto di parco eolico simbolo concreto della speculazione energetica

Il Comitato di InterVento Popolare organizza una serata di confronto sul progetto di parco eolico “monti Moro e Guardiabella”, per unire i saperi e costruire una rete di realtà pronte a difendere i propri territori contro progetti inutili, dannosi e imposti dall’alto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Gino Libero! Free All Antifas

Abbiamo appreso che questa settimana il nostro amico e compagno Gino è stato arrestato in Francia, a Parigi, con un mandato d´arresto europeo.