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Blitz dei NoMuos: attivisti si arrampicano sulle antenne

Aggiornamento

Durante la serata si è appreso che Turi e Nicola sono attualmente in stato di arresto. I due, sono accusati a vario titolo di lesioni a pubblico ufficiale, resistenza, danneggiamento aggravato e introduzione abusivo in luogo militare. Notevole l’assurdità delle accuse giacchè i due si sono consegnati volontariamente durante il pomeriggio senza opporre alcuna resistenza nè assumendo alcun tipo di atteggiamento considerato “violento”. Dopo essere stati portati in commissariato, attualmente risultano essere in stato di arresto nel carcere di Caltagirone, mentre viene data notizia dell’inizio di uno sciopero della fame. Oltre all’arresto di Turi e Nicola, si conteranno a fine giornata anche cinque denuncie per danneggiamento e introduzione illegale in struttura militare oltre che resistenza a pubblico ufficiale. Intanto la bandiera NoMuos issata da questa mattina sull’antenna, continua a sventolare.

Stamattina è riesplosa la protesta dei NoMuos a Niscemi. Blocchi rafforzati e attivisti che protestano arrampicandosi su due delle antenne presenti all’interno della base.

Tutto, anche oggi, è iniziato come spesso accade in c.da Ulmo, sede del presidio permanente e dell’ingresso principale alla base della marina militare statunitense dentro cui vorrebbero costruire le mega-parabole del sistema satellitare Muos: arrivato un convoglio formato da militari e operai, a bloccare gli ingressi hanno trovato i NoMuos il cui presidio permanente continua nonostante il presunto blocco dei lavori (blocco previsto, sulla carta, fino al 31 maggio in vista degli esiti di uno studio sugli effetti nocivi delle antenne). Così, ancora una volta, sono intervenute le forze dell’ordine italiane che, usando la forza, hanno represso il blocco consentendo il passaggio al convoglio.

Ma è allora che i manifestanti non ci stanno – nessuno infatti si fida delle promesse istituzionali e appena poche settimane fa è stata documentata attività dentro il cantiere Muos – è un gruppo di questi compiono un blitz dentro il perimetro della base Usa. Sono una decina a compiere l’incursione; quattro di questi si arrimpicano su due tralicci, due delle quarantasei antenne rtf già attive per scopi militari. Tra i quattro anche una mamma del Comitato Mamme NoMuos di Niscemi.

Così va avanti da ore la protesta coraggiosa dei NoMuos. Un’ azione che ricorda immediatatmente il gesto di Luca Abbà, compiuto per protestare contro l’esproprio dei terreni necessari alla costruzione del cantiere per la Tav in Val Susa.

Nel frattempo due dei manifestanti saliti sulle antenne sono scesi e si trovano in questo momento in questura. Sono quindi in due i NoMuos attualmente arrampicati: uno dei due  sta smontando manualmente l’antenna stessa.

Inoltre, un presidio si sta ora svolgendo fuori dal commisariato dentro cui sono in via d’identificazione due ragazze.

Aspettiamo quindi ulteriori notizie per nuovi aggiornamenti.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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