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Campeggio itinerante, report prime 4 giornate

Giovedì 17 luglio è cominciato il campeggio itinerante in Valsusa, contro le grandi opere inutili, dannose e imposte alla popolazione, contro la devastazione e la militarizzazione dei territori, per rispedire al mittente l’accusa di “terrorismo”, per la liberazione di Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò, Francesco, Graziano, Lucio, Paolo e Forgi.
Lo scopo del campeggio itinerante era quello, letteralmente, di rimettersi in marcia, di attraversare i paesi della Valle, di incontrare e riattivare i comitati no tav locali, di discutere e lottare insieme. La buona partecipazione alle prime tre giornate, ad Avigliana, a S. Ambrogio, a Chiusa S. Michele, a Vaie, a Sant’Antonino, a Villar Focchiardo e a San Didero ci è parsa incoraggiante, e calorosa l’accoglienza riservata ai no tav in marcia dai comitati. Nei vari paesi, momenti informativi e piccole iniziative di lotta, come la grande scritta “Fuori gli avvelenatori dai territori” tracciata sul muro della cava Toro, cava esemplare di come il sistema del Tav ricicli tutto. Poi la sera, assemblea e proiezioni al presidio di Vaie. La giornata di sabato è stata caratterizzata dalla solidarietà al popolo palestinese, sottoposto ai bombardamenti e all’invasione di terra da parte dello Stato di Israele. Massacrare donne, vecchi e bambini, per la Comunità internazionale è tutt’al più “uso eccessivo della forza”, mentre i terroristi sarebbero i palestinesi che resistono… “No tav con Gaza” diceva lo striscione che ha aperto la marcia. La sera, al presidio di San Didero, la viva voce di un compagno in diretta da Gaza ha squarciato le menzogne giornalistiche e colpito il cuore di tutti. In serata, cena offerta dai no tav trentini e poi dibattito con diverse realtà territoriali di lotta (no tav del Trentino, Trieste e Terzo Valico, No Muos e No F-35). La domenica è cominciata con il blocco del TGV per esprimere la rabbia no tav contro la morte dei tre lavoratori di Gela travolti da un treno, morte provocata anche da tutti i soldi drenati dalle linee regionali all’Alta Velocità. Lo striscione esposto sulle banchine della stazione di Bruzolo (è bastato allungare le bandiere no tav per provocare 90 minuti di ritardo al TGV bloccato in alta Valle) diceva “I tagli alle ferrovie tagliano anche le vite. I no tav con i ferrovieri di Gela”, in ricordo di Vincenzo Riccobono, Antonio La Porta, Luigi Gazziano.

 

Con Carlo Giuliani nel cuore, ucciso da un carabiniere a Genova 13 anni fa, la giornata si è conclusa al polivante di San Didero, con assemblea, cena e musica.
Altri momenti di lotta e di confronto sono previsti fino al 27 luglio. Tutti i giorni assemblea alle ore 18,00. Insomma, non ci arrenderemo mai. No tav ancora in marcia.

San Didero, 20 luglio 2014

campeggio itinerante no tav

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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