InfoAut
Immagine di copertina per il post

Carotaggi Terna all’autoporto di Susa

Per rinfrescare la memoria alleghiamo un piccolo approfondimento di alcuni mesi fa che inquadra il problema.

Il movimento No Tav continua ad opporsi alle grandi opere, in questo caso il mega eletrodotto da 320.000 Volt Grand’Ile – Moncenisio – Piossasco, che dovrebbe attraversare la Val Susa: “Lo stesso “no” che dicemmo al primo tentativo di costruire l’elettrodotto destinato a portare l’elettricità prodotta in Francia fino in Italia, lo diciamo ancora oggi. Il nostro “no” partì quando gli accordi tra l’Enel e l’Edf erano già stato presi, all’insaputa di tutti: queste prime intese risalivano all’1986, e solo un anno più tardi iniziò l’iter di richieste alla Regione Piemonte per poter far passare l’elettrodotto nella nostra Valle”.

L’unico Comune che allora si oppose fu Villarfocchiardo, però poco servì la sua lotta solitaria per fermare i lavori di disboscamento.

Ma già nel ’90, si formò una forte opposizione popolare, che vide coinvolti anche altri Comuni: La vittoria del ’94 a scapito del mega elettrodotto, fu certamente un forte aiuto per l’altra grande battaglia che ci stava aspettando, contro l’alta velocità..

Nel gennaio del ’94, il Ministero dell’Ambiente boccia il mega elettrodotto mentre in Italia la lotta contro i mega elettrodotti era diventata un elemento comune, in nome della salute e contro il nucleare, ed il pezzo di elettrodotto che avrebbe dovuto distruggere la nostra Valle era soltanto un frammento di una rete molto più vasta.

Però niente è cambiato da allora, il progetto rimane il medesimo.

Oggi ci riprova Terna, società nata da una costola dell’Enel con un progetto approvato nel 2011 il cui interesse è quello di realizzare una rete che colleghi il terminale della rete italiana alla Francia, o meglio di potenziare questo collegamento che già esiste, per poter trasportare energia elettrica e consentire di vendere l’energia nucleare. È un obiettivo strategico molto simile a quello della ferrovia Tav: anche in questo caso c’era una tecnologia francese avanzata, che però mal si innestava in Europa, perché in tutta Europa le ferrovie sono in corrente continua, mentre la tecnologia francese è basata sulla corrente alternata.

Per far passare questo progetto si utilizza la vecchia favola dell’Italia senza energia che avrebbe necessità dell’energia francese; in realtà in Italia, abbiamo un surplus di potenza da indennizzare che non utilizziamo, ma l’Europa ha stabilito che si devono indennizzare le centrali elettriche che non lavorano. Noi abbiamo mediamente 40 mila gigavatt inutilizzati: è utile dunque importare questa energia? Dobbiamo indennizzare la potenza che non utilizziamo, e dovremmo importare più energia francese: a questo serve l’elettrodotto.

Inoltre, nei documenti forniti alla popolazione da Terna, è precisato che la linea è formata da quattro cavi: due di Terna e due di un’altra società privata, la “Transenergia SRL”, il cui capitale sociale, di soli € 22.661, è detenuto per metà dalla SITAF, la società autostradale della Val Susa e per il resto dal gruppo GAVIO, uno dei più importanti operatori autostradali in Italia. È una situazione già vista, che sfrutta il costo dell’energia nucleare francese in surplus e il costo dell’energia italiana ma se il gestore delle centrali italiane non può vendere tutta l’energia e se ne ha più della metà in surplus, lo stato deve pagargli questa metà come se l’avesse venduta, ma da dove arrivano i soldi? Dalle nostre tasche!”

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

elettrodottono tavsusatrivella

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inizia il presidio permanente a San Giuliano

E’ iniziato ieri il presidio permanente con campeggio a San Giuliano. Ricordiamo che il presidio No Tav “Sole e Baleno” e i terreni sui quali è stato costruito, sono minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Alberto, a sarà dura!

Nella tarda serata di ieri, giovedì 3 ottobre, ci ha lasciati Alberto Perino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio No Tav di San Giuliano: mobilitiamoci per resistere insieme all’esproprio!

E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Settimana di lotta in Val Susa dal 31 agosto al 5 settembre

Da pochi giorni si è conclusa una lunga settimana lotta, socialità, dibattiti e discussioni nella Valle che Resiste.