InfoAut
Immagine di copertina per il post

Erri De Luca: “Pronto a entrare in galera per sabotare la Tav”

Una buona presa di posizione in direzione del corteo del 10 maggio!!

 

“Se mi condannano per istigazione alla violenza non farò ricorso in appello. Se dovrò farmi la galera per avere espresso una opinione, allora la farò”. Erri De Luca non cerca scappatoie legali, non è certamente il tipo. Lo scorso settembre all’Huffington Post rilasciò una intervista nella quale disse che “la Tav va sabotata”.
Una frase che destò scalpore, e convinse i magistrati di Torino – allora guidati dal procuratore Giancarlo Caselli – ad aprire un fascicolo per istigazione a delinquere. Un reato che potrebbe costargli fino a cinque anni di carcere: “Quella frase la ripeterei perché è il mio pensiero”.
Pochi giorni fa Le Monde ha pubblicato un colloquio con lo scrittore, durante il quale ha rivendicato “l’obbligo morale alla disobbedienza”. Oltralpe la Torino-Lyone non è la Valsusa, ed è lo stesso governo francese a dare minore importanza al progetto: al punto che le coperture finanziarie sembrano mancare.
Nel capoluogo piemontese invece il 22 maggio comincerà il processo per i quattro giovani – Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto, Niccolò Blasi – accusati di terrorismo poiché secondo gli inquirenti avrebbero messo a segno un attentato “con ordigni micidiali ed esplosivi” in un cantiere dell’alta velocità. A loro sostegno hanno firmato un appello lo stesso De Luca e, tra gli altri, Massimo Carlotto, Valerio Mastandrea, il fumettista Zerocalcare, Moni Ovadia.

De Luca, il 5 giugno ci sarà l’udienza preliminare per aver istigato al sabotaggio della Torino-Lione. Cosa ne pensa?
Non chiederò il rito abbreviato perché preferisco un processo aperto con udienze pubbliche. Non so quanti anni di carcere sto rischiando, non mi occupo di queste cose, ma non voglio sconti di pena. E se dovessero condannarmi, ho concordato con il mio avvocato che non ricorreremo in appello. Se dovrò andare in galera, allora ci andrò.

Ripeterebbe che bisogna sabotare la linea Torino-Lione?
Che la Tav debba essere sabotata perché inutile e nociva è un mio pensiero che continuerò a ripetere. Invece di “sabotata” potrei dire bloccata o impedita, quello è il concetto. Mi contestano il reato di istigazione alla violenza (istigazione a delinquere, ndr), ma è chiaro che mi processeranno per avere espresso una opinione. In aula difenderò il diritto di parola, perché i giudici intendono il verbo “sabotare” in maniera restrittiva, ovvero come danneggiamento diretto. E invece sabotare nella storia ha sempre avuto un’accezione politica: anche gli operai che bloccavano le catene di montaggio sabotavano, pur senza rompere alcun macchinario. È questo il valore principale della parola sabotaggio in Val di Susa: l’opposizione politica all’opera.

Quattro persone si trovano in carcere con l’accusa di terrorismo per avere distrutto un compressore di un cantiere in Valsusa. In questo caso il danneggiamento materiale c’è stato, no?
Dopo aver parlato del lato ridicolo della faccenda, il mio, passiamo al lato serio: vi sono quattro giovani che sono accusati di terrorismo perché avrebbero danneggiato un macchinario, ma non sono stati còlti in flagranza di reato, bensì con flagranza differita, una delle invenzioni giuridiche di questo strano Paese utilizzata dai magistrati che vogliono rimanere comodi. Siamo al delirio.

Sta dicendo che non ci sarebbero prove della colpevolezza di Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto e Niccolò Blasi?
Non so se siano stati loro a compiere quel danneggiamento, so che rischiano 30 anni di carcere, vengono tenuti in un regime carcerario punitivo, spostati da un penitenziario all’altro per rendere più dura la detenzione come facevano con la nostra generazione negli anni ’70. Questa è la punta d’iceberg della repressione attuata da quattro magistrati della Procura di Torino che si occupano esclusivamente dei No Tav. E sono riusciti a fatturare oltre mille incriminazioni, una repressione di massa.

Continua a leggere dopo il tweet

Fatturate a nome di chi?
Quei magistrati sono diventati partigiani dell’opera, ne hanno sposato la custodia, sono diventati i guardiani dei cantieri e in nome della Torino-Lione reprimono un intero movimento.

Tornando al sabotaggio, danneggiamenti reali ai macchinari ci sono stati. Così come un pestaggio ai danni dell’autista del pm Rinaudo, appartenente al pool che indaga sulla Valsusa. Sono episodi riconducibili a elementi esterni?
Non deve chiederlo a me. Non sono il portavoce del movimento No Tav, sostengo le loro ragioni e il 10 maggio sarò a Torino a chiedere la libertà dei quattro incarcerati. Se qualcuno vuole rivendicare un’azione di sabotaggio diretta, che lo faccia pure. A me non risulta che sia mai stato fatto, tranne il taglio di alcune reti poste illegalmente in alcuni terreni. Per quanto riguarda il pestaggio, si tratta di un episodio marginale così come è un episodio marginale la distruzione di un presidio No Tav accaduta lo scorso inverno.

Dunque i giornalisti dovrebbero occuparsi d’altro?
Le notizie vere del movimento No Tav non colpiscono l’opinione pubblica perché meritano soltanto un trafiletto.Invece le notizie come il pestaggio dell’autista vengono ingigantite perché abbiamo una stampa embedded, al seguito delle truppe e fiera di esserlo. In questo caso l’esercito in Valsusa c’è davvero, una occupazione militare a regime attenuato perché manca il coprifuoco.

Dopo la manifestazione a Roma voci del governo e una parte della stampa vorrebbero vietare i cortei che potrebbero sfociare nelle violenze.
Queste manifestazioni danno fastidio e dunque vorrebbero fare come Cossiga alla fine degli anni ’70, quando decise che i cortei della sinistra extraparlamentare non dovevano essere autorizzati. Ma noi i cortei continuammo a farli perché è un diritto costituzionalmente garantito.

Antonio Polito sostiene che fare un corteo è lecito, ma non è lecito portare bombe-carta. Il dissenso rabbioso è inscindibile dalla violenza?
I tafferugli sono un pretesto per impedire l’espressione del dissenso. Se il problema per Antonio Polito è unicamente di ordine pubblico, allora dovrebbe rivolgere le sue parole al questore che per mestiere gestisce l’ordine pubblico. Se non riesce a farlo allora sta facendo male il proprio mestiere.

Gli scontri con la polizia sono ormai una costante delle manifestazioni, non oscurano forse le ragioni della protesta?
Le manifestazioni sono diverse una dall’altra, non esiste uno sceneggiatore che orchestra le esplosioni della rabbia. Ormai i cortei sono diversissimi da quelli che organizzavamo negli anni ’70, con i partiti e i sindacati che avevano un servizio d’ordine. Oggi scendono in piazza componenti eterogenee con moltissime buone ragioni per protestare, ma senza gestione unitaria. Se i manifestanti si scontrano con i celerini è per attrito o autocombustione.

Il direttore della Caritas di Torino, Pier Luigi Dovis, dice che ormai vede “una rabbia non governabile dei poveri”.
Dovis potrebbe essere accusato di istigazione a delinquere (sorride, ndr). Tutto sommato penso che in questo Paese esplodano fuochi di piccolissima entità rispetto alla tensione esistente, per le condizioni di impoverimento generale e parallelamente per l’arricchimento di alcuni. Perché il problema è l’allargarsi delle ingiustizie che scavano fossati, e la nostra comunità si divide in gruppi che non si appartengono più, strati incomunicati tra loro che si ignorano oppure si urtano.

Non la impressiona vedere come gli operai della Lucchetti di Piombino abbiano rivolto un appello a papa Francesco, ottenendo attenzione e solidarietà?
Bergoglio è un meridionale. Un uomo del Sud. La prima cosa che ha fatto è andare a Lampedusa senza le autorità di questo Paese. Il suo arrivo è una buona notizia, e viste le condizioni della sinistra al governo direi che finalmente gli operai hanno trovato un santo a cui votarsi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

freedom4notavnotavsabotaggio

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: sale la rabbia contro il governo regionale, mentre ancora si scava nel fango e si cercano 1300 dispersi

A Valencia si scava ancora nel fango per cercare i sopravvissuti a tre giorni dall’alluvione che ha messo in ginocchi il sud della penisola iberica. Il bilancio dei morti ora raggiunge quota 211, ma ci sono ancora 1300 dispersi. L’agenzia meteo lancia l’allarme rosso a Huelva, in Andalusia, così come alle Baleari: “Evitare gli spostamenti, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: nuovi incendi contro Cop City

L’incendio è avvenuto in Memorial Drive e le due macchine da costruzione incendiate intorno alle 2 del mattino appartenevano alla Brent Scarborough and Company.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato stampa: dalla Venezia Verde alla Laguna di Venezia dal 2 all’8 settembre

Il 2 settembre, su iniziativa del collettivo Bassines Non Merci e nell’ambito della stagione 7 di Soulèvements de La Terre, una delegazione partirà per una grande traversata dalla Venezia verde del Marais Poitevin a Vicenza, dove dal 5 all’8 settembre si svolgerà il Venice Climate Camp.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Mettere in comune i saperi: Estrattivismo e cura della terra alle Giornate di Antropologia Conviviale, 22-25 agosto 2024

Diffondiamo volentieri l’indizione al tavolo su Estrattivismo e cura della Terra che si terrà in occasione delle giornate di Antropologia Conviviale al quale il progetto Confluenza è invitato a prendere parte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Importante mobilitazione contro la base MUOS della US Navy

Ripubblichiamo di seguito il comunicato apparso su Notav.info in merito alla mobilitazione No Muos degli scorsi giorni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Avanti No Tav! Note sul Festival 2024

Ci siamo presi qualche giorno per tirare le somme di questa ottava edizione del Festival Alta Felicità, una tre giorni in cui la Valsusa e il territorio di Venaus si sono trasformati in un laboratorio di esperienze e condivisione, andando ben oltre la già ricca programmazione culturale e artistico-musicale.