Giancarlo Caselli contestato a Lugano!
La sera del 31 gennaio il procuratore italiano Caselli era ospite all’Università della Svizzera Italiana di Lugano per un convegno su “politica e giustizia”. Una delegazione di no tav ticinesi si è recata al dibattito per informare la platea di cosa il Caselli intende per rapporto tra politica e giustizia: incarcerazione del dissenso, criminalizzazione della protesta, difesa degli intrecci mafia-imprese-partiti che stanno alla base del progetto alta velocità ferroviaria Torino-Lyon.
Ma non ve n’è stato tempo, né modo, né bisogno di farlo: non appena i no tav hanno iniziato a spiegare le loro ragioni con un intervento, mentre esponevano degli striscioni e volantinavo, alcuni agenti senza divisa hanno aggredito i no tav con calci e pugni. Sono poi intervenuti agenti di polizia che, come marionette in una commedia, aspettavano dietro un paravento: peccato che calci, pugni, spray urticanti, spintoni, minacce e insulti fossero veri! Tra gli sguardi allibiti della platea e il plauso di Caselli, è stato a tutti chiaro quale sia la “giustizia” di cui il procuratore parla.
Questo Re Mida delle procure tramuta in crimine tutto ciò che tocca: molto abituato a comandare e poco ad essere contestato, risponde col manganello a chi grida “il Re è nudo!”.
Grazie Caselli, più chiaro non potevi essere!
L’abbiamo visto: Giustizia per te è zittire il dissenso col manganello e col carcere, criminale è difendersene. Giustizia per te è devastare una valle per interessi speculativi, criminale è proteggerla. Giustizia per te è avvelenare la popolazione con scavi contaminati, criminale è impedirlo. Giustizia per te è mandare l’esercito contro i civili, criminale è cercare di scacciarlo. Giustizia per te è imporre la volontà dei politici contro la popolazione, criminale è decidere autonomamente delle proprio futuro. Grazie Caselli per esser stato chiaro e aver portato l’esempio di cosa succede in Valsusa… che lezione di giustizia!
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