Grandi opere? Grandi truffe! Fermiamo la Tem!
Le grandi opere.
Una definizione che fa pensare a crescita, sviluppo, aumento del benessere, serenità.
La lingua è spesso strumento utilizzato per veicolare messaggi molto distanti dalla realtà, un modo per rendere la verità meno pesante e facilmente accettabile.
L’incantesimo però non può durare a lungo.
A volte riesce ad esistere per decenni, ma, come nelle favole in cui la strega cattiva da bellissima ragazza ritorna brutta e vecchia, anche l’illusione di vivere una speranza prima o poi salta e l’inganno si mostra.
Per le grandi opere è così: arriva il momento in cui si si capisce che di grande non c’è proprio niente.
Dopo 20 anni di dura lotta finalmente, sebbene non in maniera eclatante, l’alta velocità sta palesando il suo vero volto, sfigurato da appalti truccati, corruzione, collusione con le mafie e speculazione.
Dopo 15 anni di opposizione alla Tem, (tangenziale esterna Milano), piano piano le coscienze degli abitanti della provincia di Milano e Lodi iniziano ad afferrare il concetto che nulla è stato messo a punto per la crescita ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, tutto è stato fatto per “rubare ai poveri per dare ai ricchi”.
Tem è una truffa che si nasconde dietro il metodo “project financing”, un’espressione che indica il finanziamento da parte di privati di un progetto X.
Peccato che per il Tav, così come per la Tem, le cosiddette aziende finanziatrici di diritto privato, sono in realtà proprietà pubbliche, di conseguenza, il loro debito, viene scaricato tutto sul settore pubblico.
Questo inghippo spiega l’emblema del progetto di costruzione della metropolitana fino a Paullo, che avrebbe ovviamente dovuto essere finanziato con soldi pubblici, ma che oggi è di fatto svanito nel nulla, molto probabilmente per “mancanza” di fondi.
Tem è quindi una bugia colossale, che si pagherà non solo con il denaro, ma con la salute, con il lavoro, con la casa.
Tem è un’autostrada sopraelevata che passerà letteralmente sopra la testa delle persone, portando con sé un aumento smisurato dell’inquinamento, una consistente perdita di proventi nel settore agricolo e in quello dell’allevamento.
Tem è un’opera impopolare, voluta solo da chi si mangerà i soldi degli appalti e chi dovrà colamre gli appetiti di mafiosi e corrotti.
Proprio ora che il lavoro dei comitati territoriali che si oppongono all’opera è più fervido che mai, arriva la notizia dell’imminente apertura dei cantieri per la realizzazione della “grande opera”.
In nome della lotta per la difesa dei beni comuni iniziata con il referendum sull’acqua, in nome della tutela della vita degli abitanti di Milano, Lodi e provincia, in nome della difesa dei posti di lavoro nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento, in nome del diritto alla salute, in nome della reale distribuzione dei fondi pubblici e di un loro utilizzo ai fini del miglioramento dell’esistenza delle persone
FERMIAMO IL CANTIERE!
NO TEM SI METRO!
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