InfoAut
Immagine di copertina per il post

I P.M. testimoni? No grazie!

Tutti i fermati furono brutalmente picchiati e riportarono lesioni. Tra questi vi era Marta che denunciò pubblicamente ed in Procura di essere stata picchiata, abusata sessualmente ed ingiuriata anche da un’agente donna. Marta è già stata prosciolta dalle accuse mossele, mentre i suoi compagni sono stati tutti rinviati a giudizio.

La posizione degli agenti che la picchiarono, le toccarono il seno e la vagina e le diedero ripetutamente della puttana, è stata archiviata perché, così hanno spiegato la Procura ed il G.I.P., i toccamenti dovevano considerarsi mere manovre di soccorso, gli epiteti e le ingiurie rientrerebbero nel novero di generiche quanto consentite imprecazioni e le gravi lesioni riportate andrebbero addebitate non agli agenti di Polizia ma piuttosto agli stessi manifestanti.

Non ha avuto miglior esito il procedimento penale scaturito dalla denuncia di un altro manifestante, il cui pestaggio fu persino ripreso da un operatore RAI: la posizione degli agenti è stata archiviata con motivazioni non meno risibili. Analoga sorte ha avuto il procedimento penale avviato contro i Carabinieri che picchiarono un ragazzo minorenne: all’archiviazione in questo caso è seguita anche una denuncia per calunnia. Il procedimento penale che vede imputato il ragazzo è ora in corso davanti al Tribunale per i Minorenni di Torino. Per gli altri manifestanti feriti non risultano neppure mai avviate indagini.
Quella notte al cantiere Tav erano presenti anche i due pubblici ministeri Padalino e Rinaudo, i medesimi che, oltre a gestire la più parte dei fascicoli relativi alle vicende legate alle contestazioni contro il Tav, hanno sostenuto l’accusa nei confronti di tutti i fermati, contemporaneamente gestendo e richiedendo l’archiviazione di tutti i fascicoli nei quali gli stessi fermati rivestivano il ruolo di persone offese perché picchiati dalle ff.oo., le stesse ff.oo. a cui, peraltro, sono state delegate le indagini, sia a sostegno delle accuse mosse ai manifestanti che a sostegno delle accuse mosse dai manifestanti contro le stesse ff.oo.. Altro che il conflitto di interessi del Ministro Boschi!
Al quotidiano La Repubblica, due giorni dopo i fatti, i p.m. avevano dichiarato: “siamo titolari di gran parte delle inchieste sui disordini legati alla protesta No Tav e volevamo renderci conto di persona della realtà del fenomeno. In più sapevamo che c’ era in programma questa manifestazione notturna e sulla base dell’ esperienza pregressa e anche di certe indicazioni inequivoche che arrivavano dai siti vicini alle frange più estreme del movimento era plausibile che ci sarebbero stati degli scontri”, “siamo rimasti sino alle tre, l’ attacco al cantiere è stato di una violenza inaudita.

Ci sono stati lanci di sassi, razzi tirati ad altezza d’ uomo e soprattutto l’ uso pericolosissimo di bottiglie molotov. Il tutto secondo una strategia militare che pareva studiata nei minimi dettagli. Ora ci siamo fatti un’ idea precisa di quello che accade veramente in quelle notti”, “ eravamo lì esclusivamente per capire di cosa si parla in realtà quando si fa riferimento agli attacchi al cantiere. Un conto infatti è leggere i rapporti, un altro è vedere di persona che cosa accade quando si parla di “passeggiate notturne” alle reti di recinzione”. Ed allora, visto che i manifestanti hanno sempre sostenuto una versione differente dei fatti e visto che i P.M. erano presenti, che avevano dichiarato di aver visto tutto “di persona”, di essersi resi conto di una violenza inaudita, di aver visto lanci di sassi, razzi e quant’altro, la difesa di due degli imputati ha chiesto di poterli sentire come testimoni. Certo, c’è un piccolo problema: la stessa persona non può essere contemporaneamente pubblico ministero e testimone.

E chi sperava che tale situazione avrebbe indotto i pubblici ministeri ad astenersi dalla pubblica accusa almeno per ragioni di ovvia opportunità è rimasto deluso.
Padalino e Rinaudo hanno invece dichiarato di essere stati effettivamente presenti al cantiere ma di non aver visto assolutamente nulla! Hanno poi aggiunto che la loro presenza era dettata da indagini in corso e chi svolge indagini, appunto, non può essere chiamato a testimoniare.
Ora: non ci si illude di poter conoscere le ragioni per le quali si può impunemente affermare prima una cosa e poi un’altra diametralmente opposta senza destare alcun sospetto o curiosità da parte di giudici terzi, ma ci si chiede: come hanno fatto i P.M. a sostenere di essersi recati al cantiere per svolgere indagini su fatti che non si erano ancora verificati? Forse volevano dire che stavano indagando su altro, ma se stavano indagando su altro e poi assistono a fatti di reato, su questi ultimi fatti non dovrebbero assumere la veste di testimone lasciando ad altri quella di P.M.?
Forse dovremmo smettere di farci tante domande?

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

chiomonteclareamartano tavpadalinorinaudotavval susavenaus

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

SABATO 26/07 – ORE 12 – PRESIDIO NO TAV DI VENAUS – MARCIA AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE

Sabato 26 luglio ore 12 –  Presidio No Tav di Venaus MARCIA NO TAV AI CANTIERI DELLA DEVASTAZIONE In Val di Susa è in corso un’aggressione sistematica al territorio, sotto il segno del Tav e delle grandi opere inutili. A Chiomonte, San Didero, Salbertrand e ora anche a Susa, i cantieri si moltiplicano e si […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Report del campeggio studentesco No Tav

Pubblichiamo di seguito il report scritto dagli studenti e dalle studentesse che lo scorso fine settimana hanno dato vita al campeggio al Presidio di Traduerivi e a quello dei Mulini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: sabotati i cantieri del parco eolico industriale del Mugello

La procura apre un’inchiesta. “Siamo montagna”: la lotta non si ferma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ostuni Climate Camp 2025: 17-20 luglio

La Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” e le associazioni riunite nel Coordinamento “Nucleare mai più” organizzano CAMP NO FOX NO NUKE OSTUNI 17- 20 LUGLIO 2025 Campeggio Cala dei Ginepri- Costa Merlata Masseria Refrigerio Appuntamento che riteniamo importante per fare sintesi delle lotte svolte in questi anni e rilanciarle con maggiore forza […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bloccata la rotta del rame in Perù: minatori informali contro il governo

Una protesta condotta venerdì 4 luglio dai minatori informali nella regione peruviana di Cusco sta paralizzando uno dei principali corridoi del rame del Paese, fondamentale per le attività delle multinazionali minerarie MMG, Glencore e Hudbay.

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale

Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Raccolta solidale per spese legali maxi-processo No Tav

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte.