InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Comune di Bussoleno allunga le mani sulla stazione internazionale ed è subito bufera

“Metti la cera, togli la cera”. Chi di noi non si ricorda della famosa frase pronunciata dal maestro Miyagi nel film “Karate Kid” all’inizio degli anni 80.

da notav.info

Espressione che sembra quantomai azzeccata per la diatriba tra le cittadine di Susa e Bussoleno che, nella giornata di ieri, sono tornate a contendersi la stazione internazionale della nuova Torino-Lione in barba a ciò che quest’ultima significherebbe in termini di disagi e devastazione del territorio.

Insomma, togli di là e costruisci di qua e non ti preoccupare di chi questa valle la abita, se ne prende cura e subisce da anni il peso di scelte scellerate che hanno avuto come conseguenze, tra le altre, alti tassi di inquinamento, impoverimento del suolo e delle acque, disastri ambientali e disservizi. D’altronde, fa sempre comodo pensare al proprio tornaconto personale sacrificando interi territori ai fini di un’economia di consumo che di green non ha proprio nulla e che punta a prosciugare ogni risorsa di questi luoghi alterandone completamente l’ambiente contro la volontà di chi li abita.

Ma andiamo con ordine.

La sindaca di Bussoleno Antonella Zoggia, a mezzo stampa, nella giornata di ieri ha dato notizia di uno studio tecnico affidato a Meta (società milanese già autrice del documento sulla Gronda Est) che dimostrerebbe come la stazione internazionale non dovrebbe essere più costruita da zero a Susa ma, bensì, sul suolo del suo di Comune affermando che “si risparmierebbero più di 100 milioni di euro, riutilizzando anche una struttura già esistente, solo da rammodernare”.

Grande supporter di questa ipotesi la Città Metropolitana che, attraverso le parole del vicesindaco Jacopo Suppo, dichiara  “[..]caldeggiamo l’idea di spostare la stazione a Bussoleno e siamo disponibili a costruire un progetto di mobilità territoriale attorno a questa ipotesi”. “I motivi sono tanti: si risparmiano soldi pubblici, si riutilizza il polo di Bussoleno, scongiuriamo definitivamente un’opera come il tunnel dell’Orsiera e colleghiamo meglio la linea storica e i comuni dell’alta valle”.

Apriti cielo. Le dichiarazioni della Zoggia e di Suppo hanno fatto andare su tutte le furie Piero Genovese, sindaco di Susa che, sempre a mezzo stampa, ha voluto rispondere con un comunicato ufficiale del Comune : “Rispetto a quanto apparso su alcuni giornali in data odierna ringraziamo fin da subito l’Assessore Regionale Bussalino che ha voluto confermare il progetto della Stazione Internazionale dell’Alta velocità a Susa, fulcro dell’opera ormai giunta alla fase esecutiva.
Per contro, di fronte alle dichiarazioni di Jacopo Suppo, siamo rimasti a dir poco allibiti: nell’articolo si legge infatti che il Vicepresidente della Città Metropolitana sostiene la tesi dello spostamento della Stazione Internazionale a Bussoleno, secondo i desiderata dell’attuale Sindaco del Comune Antonella Zoggia.
Il nostro sconcerto deriva dalla convinzione, forse ingenua, che il progetto di una linea ferroviaria internazionale, come di ogni altra grande opera pubblica, si basi su valutazioni di merito, che tengono presenti le esigenze territoriali e nazionali, al di là di chi occupa momentaneamente un incarico comunale, metropolitano, regionale o nazionale”.

Ed ecco che si riapre la querelle sulla collocazione della famigerata stazione internazionale a colpi di tiramenti di giacchetta, illazioni e prese di posizione. Dibattito già in corso da anni che si basa su un grandioso progetto datato 2012 e che, all’oggi, costerebbe ai contribuenti oltre 100 milioni di euro.

Con il comunicato stampa del Comune di Susa, sono giunte anche ambiziose istanze “chiediamo a gran voce di rivedere l’intero progetto ferroviario, poiché sarebbe intollerabile lasciare che Susa sostenga dieci anni di cantieri e di disagi gravi e che Bussoleno benefici della Stazione Internazionale.
A ragione, in questo folle caso, esigiamo che sia rivista l’intera Linea Ferroviaria e che il tunnel esca a Bussoleno, sede a quel punto di tutta la relativa cantieristica! Per altro da un po’ di tempo a questa parte siamo anche preoccupati che la curiosa ipotesi di spostamento della stazione (neanche fosse una fioriera [n.d.r Sigh]) nasconda in realtà la volontà di evitare qualsiasi fermata in Valle di Susa isolandola drammaticamente”.

E cosa dire del trasferimento del già inutile autoporto di Susa presso San Didero? Alle soglie della sua inaugurazione, dopo anni di cantieri devastanti, ci verranno a dire che, forse, potevano fare a meno di spostarlo lasciandolo nella sua vecchia sede di San Giuliano laddove la progettazione attuale prevede la realizzazione della stazione internazionale?

Il groviglio di asfalto e cemento alle porte di Susa è già da decenni una zona altamente inquinata e impermeabilizzata. Che decidano, del resto, di costruirci un autoporto, una fantasmagorica stazione, un centro commerciale o la piramide di Cheope, è una scelta che per Telt e Sitaf è assolutamente di secondaria importanza e rende evidente quanto costoro reputino la valle una zona compromessa su cui continuare a compiere abusi, anche a costo di cambiare programmi ogni dieci anni.

La Valsusa e i suoi abitanti non si meritano questo teatrino politico di basso rango: è ormai chiaro che non stiamo parlando di una fioriera. Stiamo parlando di opere complementari alla costruzione di un mostro ecocida che, se realizzato, non farà che aggiungere disagi ad una situazione già compromessa da molti anni, ampliando sempre più l’idea di una vallata vista e percepita come una zona di sacrificio in cui, Governi e imprese in collusione tra di loro, continuano a danneggiare irrimediabilmente l’ecosistema e le generazioni presenti e future in un circolo a dir poco vizioso all’interno del quale, riempiendosi la bocca di parole come “greenwashing” e “sviluppo sostenibile”, si dribblano abilmente il rispetto, la cura, il diritto a un ambiente davvero sostenibile, sano e pulito e si calpestano i diritti e i bisogni primari della popolazione.

Se, però, da un lato si dibatte su quale possa essere una soluzione certamente devastante ma meno impattante (che ossimoro!), dall’altro, i primi cittadini dei comuni di San Didero e Bruzolo, insieme all’Unione Montana Vallesusa, in un comunicato congiunto (redatto in seguito ad un incontro con rappresentanti di Telt e Anas tenutosi su invito del prefetto di Torino) in merito alla realizzazione della nuova rotonda che dovrebbe dare accesso al futuro autoporto di San Didero, nell’affermare la loro contrarietà all’opera, si mettono di traverso e puntano i piedi chiedendo spiegazioni rispetto ai lavori di quest’opera accessoria, ai notevoli disagi che porterebbe una ventilata chiusura totale della SS 25 nel tratto che collega i due paesi e alle motivazioni per cui, per l’ennesima volta, le amministrazioni locali non sono state interpellate e neanche lontanamente avvisate.

Ebbene, nonostante la costante presenza dei soliti sostenitori della NLTL, la Valsusa, chi l’amministra e i suoi abitanti, dimostrano ogni giorno la determinazione e la risolutezza di non volersi piegare a intenzioni e decisioni imposte e di voler continuare a contrapporsi alla costruzione della Linea ad Alta Velocità per un futuro che possa essere dignitoso, sano e sostenibile per questa valle già profondamente inquinata e sfruttata nel corso degli anni.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

acquaCONSUMO DI SUOLOMetamovimento no tavstazione internazionale di susatav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

“Se non trova ostacoli il capitale si prende tutto”: rilancio e progettualità dal convegno di Livorno. A metà settembre il prossimo appuntamento. 

Di seguito una sintesi di quanto uscito dalle due ricche giornate di convegno nazionale No alla Servitù energetica tenutosi a Livorno il 29 e 30 marzo scorsi. Prossimo appuntamento a metà settembre!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sentenza Processo Sovrano: presidio al Tribunale di Torino di Associazione a Resistere

Lunedì 31 marzo ci sarà la sentenza del Processo Sovrano che vede 28 imputati di cui 16 accusati di associazione a delinquere, compagni e compagne che da decenni si spendono nelle lotte e partecipano alle esperienze politiche e sociali di Askatasuna, Movimento No Tav e Spazio Popolare Neruda. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Imperia: inizia per Giorgio il processo per le violazioni della sorveglianza speciale

Pochi giorni fa, il 10 marzo, è iniziato a Imperia il processo contro Giorgio Rossetto, accusato di aver violato ripetutamente le prescrizioni legate alla misura di sorveglianza speciale, chiesta nel 2023, per quattro anni, dalla Procura di Torino e accolta dal Tribunale.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Risorse rinnovabili: risorse illimitate? Audio dell’incontro al Politecnico

Riportiamo la registrazione dell’incontro “Risorse rinnovabili: risorse illimitate? Per una transizione energetica a misura dei territori” tenutosi il 25 febbraio al Politecnico di Torino. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Associazione a Resistere: le lotte prendono parola

In vista della sentenza per il processo Sovrano che vede coinvolti numerosi compagni e compagne che, dalla città alla Val Susa, hanno preso parte a percorsi di lotta e esperienze sociali di grande valore vogliamo incontrarci per prendere parola a fronte di questo attacco.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: la giustizia dei ricchi e potenti

Il processo per associazione a delinquere nei confronti di alcuni/e militanti di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda sta per giungere alla conclusione e al netto della cronaca delle singole udienze, comunque vada, è ora di iniziare a fare un bilancio provvisorio per capire cosa sta succedendo e dove stiamo andando.