
Il riscaldamento globale non sta solo aumentando. Sta aumentando più velocemente
Emissioni di gas serra, aumento delle temperature, innalzamento del livello del mare, squilibrio energetico della Terra… un nuovo studio pubblicato da 61 scienziati coinvolti nel lavoro dell’IPCC lancia l’allarme sullo stato dei cambiamenti climatici su scala globale.
«Le cose non stanno solo peggiorando. Stanno peggiorando più velocemente. Ci stiamo muovendo concretamente nella direzione sbagliata in un periodo critico in cui avremmo bisogno di raggiungere i nostri obiettivi climatici più ambiziosi. In alcuni rapporti c’è un lato positivo. Non credo che ce ne sia uno in questo caso». Zeke Hausfather, coautore dello studio
Ai livelli attuali delle emissioni, un aumento della temperatura globale di 1,5°C sarà inevitabile nel giro di poco più di tre anni, mentre entro nove anni si potrebbe arrivare a 1,6°C o 1,7°C.
Questa è una delle conclusioni principali dell’ultimo rapporto sugli indicatori del cambiamento climatico globale, pubblicato il 19 giugno. Tra il 2015 e il 2024, le temperature medie globali sono state di 1,24°C superiori rispetto al periodo preindustriale, con 1,22°C causati dalle attività umane. In sostanza, ciò significa che tutto il riscaldamento riscontrato nell’ultimo decennio è stato indotto dall’uomo.
Soprattutto a causa della combustione di combustibili fossili e della deforestazione, nell’ultimo decennio, ogni anno sono state rilasciate nell’atmosfera circa 53 miliardi di tonnellate di CO2 (Gt CO2e). Anche le emissioni dell’aviazione internazionale – il settore con il calo più netto durante la pandemia – sono tornate, nel 2024, ai livelli pre-pandemici.
Il calore in eccesso, che si accumula nel sistema terrestre a un ritmo sempre più accelerato, sta determinando cambiamenti in ogni componente del sistema climatico. Il tasso di riscaldamento globale registrato tra il 2012 e il 2024 è quasi raddoppiato rispetto ai livelli registrati negli anni ’70 e ’80, con conseguenti cambiamenti dannosi in componenti vitali, tra cui l’innalzamento del livello del mare, il riscaldamento degli oceani, la perdita di ghiaccio e lo scioglimento del permafrost.
L’oceano immagazzina circa il 91% di questo calore in eccesso, generato dalle emissioni di gas serra, che ne causa il riscaldamento. Le acque più calde portano all’innalzamento del livello del mare e all’intensificazione degli eventi meteorologici estremi, con un impatto devastante sugli ecosistemi marini e sulle comunità che ne dipendono. Nel 2024, l’oceano ha raggiunto valori record a livello mondiale.
Tra il 2019 e il 2024, il livello medio globale del mare è aumentato di circa 26 mm, più che raddoppiando il tasso a lungo termine di 1,8 mm all’anno registrato dall’inizio del XX secolo. L’innalzamento del livello del mare in risposta ai cambiamenti climatici è relativamente lento, quindi, sono già previsti ulteriori aumenti nei prossimi anni e decenni.
Altri risultati chiave:

(Materiali forniti dall’Università di Leeds)
Traduzione a cura della Redazione di Antropocene.org
Fonte: Climate&Capitalism 19.06.2025
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