La Corte d’appello conferma: dalla polizia sassi e lacrimogeni ad altezza d’uomo contro i NoTav
La Corte d’Appello di Torino ha pubblicato le motivazioni della sentenza emanata il 21 gennaio scorso, in merito agli scontri avvenuti in Valsusa il 3 luglio 2011.
Al suo interno sono emersi diversi passaggi particolarmente interessanti che mettono in luce il dannoso e violento operato da parte delle Forze dell’Ordine che proprio in questi giorni è nuovamente emerso in merito al grave ferimento di Giovanna, la No Tav ferita da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo.
A fronte delle nostre più che legittime accuse, proprio la Questura di Torino, in questi giorni, ha rilasciato diverse dichiarazioni – alcune diverse tra loro – nelle quali è stato affermato che:
«Non è possibile che un lacrimogeno sia stato sparato ad altezza uomo, non solo perché questo è vietato, ma perché in quel momento erano già state elevate reti alte quattro metri che quindi avrebbero impedito al tiro una traiettoria orizzontale». Inoltre, quelli sparati l’altra sera erano «lacrimogeni a frammentazione, che si suddividono, una volta caduto il bossolo a terra, in cinque dischetti pesanti 20 grammi l’uno che contengono il gas e che diventano incandescenti, per cui se dovessero colpire qualcuno provocherebbero un’ustione». (Fonte La Repubblica 19/04/2021
https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/04/19/news/la_questura_la_no_tav_in_ospedale_non_e_stata_colpita_da_un_lacrimogeno_-297096999/)
«Nessun contatto diretto è avvenuto tra polizia e dimostranti e il lancio di lacrimogeni è avvenuto a grande distanza» (Fonte La Stampa del 18/04/2021
https://www.lastampa.it/torino/2021/04/18/news/no-tav-ferita-gravemente-da-un-lacrimogeno-e-ricoverata-in-ospedale-1.40167298)
Ebbene, una sequela di falsità tutte ad uso e consumo della stampa nazionale, dei politicanti e dei forcaioli pronti a dare sostegno a chi utilizza la violenza con la scusa di gestire l’ordine pubblico, mentre l’unico obiettivo è quello di reprimere il dissenso a qualunque costo e con qualsiasi mezzo.
E nel mentre, i Tg mandavano in onda il video di Local Team del 13 aprile, dove si vede un gruppo di Carabinieri da cui giunge testuale “io ne ho sparato uno in faccia sulla strada”, aggiungendo che non si poteva verificare se quella frase giungesse realmente dai CC.
Finalmente un Tribunale scrive nero su bianco che proprio le forze dell’ordine in Valsusa hanno compiuto diverse azioni illecite. Auspichiamo, dunque, che si ponga fine a questa santificazione dell’operato delle forze dell’ordine e che la Questura la smetta di agire come se fosse guidata da tanti intoccabili sceriffi di Nottingham. In quanto tutori della legge, hanno un bel dire se sono loro i primi ad infrangerla.
Sono tante le querele esposte da attivisti del movimento No Tav e poi archiviate dalla Procura, tutte fanno riferimento a gravi atti di violenza da parte delle forse dell’ordine.
A scanso di equivoci, di seguito pubblichiamo alcuni stralci della sentenza.
“Come le Forze dell’Ordine, nel sito in esame, in alcuni casi utilizzarono i gas lacrimogeni fuori dalle direttive ricevute, quantomeno con riguardo alle traiettorie di lancio ed agli obbiettivi individuati,
giungendo inoltre a lanciare sassi dal cavalcavia autostradale sui manifestanti sottostanti” (pag.164-165 della sentenza)
Da notav.info
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