InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lettera da Dana: a vincere saremo noi!

||||

Pubblichiamo la nuova lettera di Dana dal carcere Lorusso Cutugno.

Car* tutt*,

sono di nuovo qui a scrivere dopo qualche settimana di silenzio.

Ho preferito che a parlare fossero le lettere delle mie compagne di detenzione, puntuali nel descrivere la sofferenza a cui la popolazione detenuta è sottoposta in tempi di pandemia. Ma non solo, nella lettera pubblicata dal manifesto credo emerga in maniera netta la rivendicazione del diritto “all’affettività”; oltre che ad un trattamento che, lungi da essere “rieducativo”, in molti casi si sostanzia in qualcosa di punitivo e persecutorio. Semplicemente questo. Concorderete con me quanto sia ingiusto.

La chiusura dei colloqui con i propri cari e la parallela riduzione delle attività dentro ha quindi inevitabilmente provocato insofferenza e veicolato, nei più, sentimenti di rivalsa.

Non è un caso quindi che da lunedì stesso alcuni padiglioni del maschile siano in protesta, con le loro battiture ad orari fissi, più volte al giorno, che scandiscono il tempo di vita del carcere.

Non manca il sostegno da fuori, dai parenti che nei primi giorni della settimana si sono fatti sentire trovando i cancelli chiusi, ai presidi organizzati che, improvvisamente, diventano udibili dalle sezioni, infondendo forza e speranza.

Ovviamente, almeno per ora, nessun miglioramento significativo per la popolazione detenuta è stato proposto dai governanti e diverse richieste di uscita sotto i 18 mesi residui causa covid, non sono state ammesse. Sarebbe interessante conoscere i dati nazionali, ma sono sicura che il sovrappopolamento, prima causa di pericolo per noi detenuti, sia la realtà non solo qui, ma in tutte le carceri del Paese. Un provvedimento che ha il sapore di beffa, ancora più amara se si considera che di covid si muore ormai anche in carcere e le cronache lo confermano.

Di me posso dirvi che ho raggiunto i due mesi di detenzione, tempo che sulla carta appare “residuale”, ma che per me è significativo nella misura in cui si concretizza nel tempo rubato alla mia vita, ai miei affetti ed ovviamente alla lotta collettiva.

Sono tranquilla poiché ho strutturato ormai delle abitudini ed ovviamente una complicità, del tutto femminile ed affettiva, con le mie compagne di detenzione. Segno con attenzione tutto quello che accade fuori da qui e per questo voglio stringermi a tutti coloro che a causa del covid stanno soffrendo la malattia e la paura.

In tempi come questi le disuguaglianze sociali emergono in tutta la loro spietatezza, una società come questa non può che riservare a chi già in tempi normali faticava, isolamento e difficoltà di accesso a servizi e beni primari. Il peso dell’emergenza, come durante la prima ondata, è perlopiù scaricato sulle famiglie, in particolar modo sulle donne; tutto ciò dimostra ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che certi meccanismi di sfruttamento siano cristallizzati in questo sistema.

Abbiamo molto lavoro da fare per ribaltare questa realtà e spero che la pandemia le sue drammatiche conseguenze faranno aprire gli occhi a molti.

Il presunto “patto sociale”, su cui il capitalismo ha costruito la sua fortuna, da tempo ha abdicato alle sue promesse di benessere collettivo. Guerre, crisi ecologica, malattie, povertà assoluta sono le cifre del suo fallimento. Non è un caso che i governanti siano più preoccupati di eventuali “rivolte sociali” piuttosto che mettersi serenamente in discussione cedere il passo. È tempo che sorga una nuova coscienza collettiva, in grado di disegnare un futuro giusto per i nostri figli e per il pianeta che viviamo.

E ora Permettetemi, come nella precedente lettera, una nota di colore…

Ho letto il co-titolare dell’inchiesta che mi ha portata qui in carcere, il PM con l’elmetto Padalino, è di nuovo al centro di gravi ed imbarazzanti (per la Procura) guai giudiziari. (Apro una parentesi, non dico che il che il “merito” della mia carcerazione sia solo della Procura, anzi: il Tribunale di Torino e la Questura si sono molto impegnati in questa persecuzione politica).

Tornando Padalino e ai PM con l’elmetto, come movimento No Tav, per anni abbiamo denunciato una persecuzione spropositata, del tutto politica, per tentare prima di dividerci e poi di intimidirci.

Abbiamo parlato del sistema TAV e dei suoi ruoli all’interno dei principali poteri dello Stato, di giustizia a doppia velocità, di nostre denunce archiviate e delle loro pene spropositate. Ora che due tra i nostri principali detrattori sono stati “smascherati” (ce n’è un altro che compare e “non compare” nelle varie inchieste, ma per ora se la cava), credo che la verità di ciò che abbiamo sempre affermato sia finalmente e chiaramente sotto gli occhi di dei più.

Qualcuno potrebbe dire che poco cambia, io invece credo che, tassello dopo tassello, la credibilità di un sistema convergente in pochi valori, che guardano all’interesse dei soliti e comportano la devastazione e il saccheggio dei territori in cui viviamo, sia irrimediabilmente pari allo zero.

La superiorità etica, morale e politica del nostro sguardo e del nostro agire è netta ed indiscutibile. Noi che desideriamo una società più giusta e che tentiamo di proteggere i territori in cui viviamo e il pianeta, ci troviamo perseguiti da questi personaggi, ma alla lunga, sono sicura, a vincere saremo noi.

È questa consapevolezza che ogni mattina mi dà la forza di sorridere, il sapere che insieme, e in un futuro spero non troppo lontano, marceremo sulla testa dei Re!

Prima di concludere vorrei ringraziare tutte le compagne e i compagni, gli amici e tutti coloro che stanno seguendo ed amplificando la campagna per la mia liberazione, dalle lettere, alle iniziative, alla raccolta “fondi”, in tanti mi date quel sostegno che, vi assicuro, fa la differenza.

Il mio tempo in carcere è appena iniziato, ma con la solidarietà che ricevo potrò continuare a tenere alto lo sguardo e non farmi fare del male.

Siate saldi,

Avanti No Tav!

Ps.: Qui di seguito copio un messaggio scritto da alcune mie compagne di detenzione:

Per quanto riguarda Padalino e gli altri detrattori che “perdono la faccia”, anche noi detenute comuni teniamo a dire la nostra: il giustizialismo e il rigorismo si applicano solo verso i “poveri cristi”. Essere in galera e leggere di scandali riguardanti chi ha perseguito, fa solo montare di più la rabbia e l’insofferenza. Grazie del sostegno!

#cercavi giustizia, trovasti la “legge”!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

DANA LIBERAno tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Uragano a Mayotte: un’isola devastata e le miserie della politica coloniale francese

A Mayotte, Dominio d’Oltremare (DOM) francese nell’Oceano Indiano, si contano già diverse decine di migliaia di morti, dopo il passaggio del devastante ciclone Chido.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Quattro mega-bacini, tra cui quello di Sainte-Soline, sono stati dichiarati illegali dalla giustizia: è tempo di festeggiare in Francia

Il 18 dicembre il tribunale di Bordeaux ha dichiarato illegali quattro bacini, tra cui quello di Sainte-Soline.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Buon 8 dicembre No Tav! (Video)

Riceviamo e pubblichiamo. da notav.info Contro ogni devastazione, contro politiche corrotte e incapaci di guardare ai bisogni delle persone e dell’ambiente, a fianco dei popoli in lotta e per chi si trova privato della libertà per aver difeso la sua valle! Avanti No Tav!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 dicembre 2024, marcia popolare No Tav: una data di cui non smetteremo mai di raccontare

Nel pomeriggio di ieri, più di 5000 No Tav si sono riversati per le strade di Susa per la tradizionale manifestazione popolare in occasione dell’ 8 dicembre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Operaio contaminato dal plutonio a Casaccia: per i responsabili diventa garanzia di sicurezza.

Al centro nucleare della Casaccia alle porte di Roma un operaio è stato contaminato dal plutonio presente nel sito; a renderlo noto è stata l’Agenzia di stampa per l’energia e le infrastrutture (Ageei) lo scorso venerdì.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Perù: Annunciata giornata nazionale contro l’attività mineraria

Gli indigeni dell’Amazzonia si mobiliteranno per chiedere l’implementazione di 15 azioni concrete contro l’attività mineraria aurifera che avanza nei loro territori. Con una giornata nazionale di azione che includerà mobilitazioni a Lima e nei territori indigeni, diversi popoli dell’Amazzonia questo 2 e 3 dicembre esprimeranno il loro rifiuto dell’attività mineraria aurifera. Stanchi di promesse, chiederanno […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo Askatasuna: 88 anni richiesti perché lottare é reato

“Non è interesse della procura criminalizzare il dissenso”: si apre con questo paradosso prontamente ripreso dai giornali l’udienza di oggi sul processo per associazione a delinquere ai danni di compagni e compagne del centro sociale askatasuna, del movimento Notav e dello spazio popolare Neruda. Di seguito alcune considerazioni a caldo a cui seguiranno altri ragionamenti. […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inizia il presidio permanente a San Giuliano

E’ iniziato ieri il presidio permanente con campeggio a San Giuliano. Ricordiamo che il presidio No Tav “Sole e Baleno” e i terreni sui quali è stato costruito, sono minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Alberto, a sarà dura!

Nella tarda serata di ieri, giovedì 3 ottobre, ci ha lasciati Alberto Perino.