Maxiprocesso NoTav, sentenza rimandata al 27 aprile. Iniziative a Roma e in Val di Susa
La corte di cassazione doveva emettere oggi la sentenza del processone sulle giornate del 27 luglio e del 3 giugno, ma è stata invece rimandata per dei vizi di forma.
Sono 38 i No Tav imputati per le due giornate di resistenza in Val di Susa. Il 27 giungo la polizia aveva sgomberato con difficoltà la Libera Repubblica della Maddalena dopo una lunga resistenza. Successivamente allo sgombero il movimento aveva lanciato una manifestazione nazionale per il 3 luglio, a cui avevano partecipato migliaia di persone per attaccare il cantiere di Chiomonte.
Il 26 gennaio 2012 vennero applicate in tutta Italia 25 misure cautelari in carcere, più altri divieti di dimora e obblighi di firma.
Oggi la corte di cassazione doveva emettere la sentenza definitiva rispetto alle richieste di condanna, che però slitta al 27 aprile per un vizio di forma. È stata chiesta la conferma delle sentenze di appello per gli imputati del maxi processo. Le condanne più alte arrivano anche a 4 anni e 6 mesi di carcere.
Fuori dalla cassazione di Roma, in piazza Adriana, un nutrito presidio si è mobilitato in solidarietà agli imputati e per ricordare le ragioni del movimento No Tav.
“Due mesi fa si è scoperto improvvisamente che il Tav non serve più, questo processo è ridicolo. Quindi il movimento aveva ragione, però comunque ci stanno condannando. Ma per quale motivo ci stanno condannando?” e “Questo è un processo ad alta velocità. Il tav non lo fanno più, ma il processo sì” dichiarano gli imputati all’uscita dall’aula.
Intanto anche in Val di Susa oggi è stata una giornata di mobilitazione. Continuerà tutta la sera la manifestazione ai cancelli della centrale elettrica di Chiomonte.
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