Media e Questura all’attacco dei No Tav: balle, balle, kilometri di balle
In difficoltà sul piano reale di un attacco al territorio che non ottiene risultati, media mainstream e Questura di Torino – i due livelli in cui si articola oggi l’esecuzione e la costruzione del consenso al potere dominante – attaccano maldestramente il movimento No Tav, per cercare ancora una volta di criminalizzarne gli intenti o operare, fuori tempo massimo, la solita distinzione tra “buoni” e “cattivi”.
E così, in mancanza d’altro, via al festival delle balle: i notav questa volta avrebbero addirittura tirato sassi contro le macchine di passaggio sull’autostrada e contro gli operai mandati avanti in prima linea per iniziare i lavori. Vengono in mente i fattacci dei sassi dal cavalcavia di Tortona e del più bieco odio anti-operaio di crumiri pagati dal padronato…
Chi conosce il movimento sa bene che si tratta di panzane belle e buone. Niente di tutto questo, ovviamnete!
I giornalisti più “moderati” preferiscono optare per la versine “light”: i notav avrebbero bloccato l’autostrada e le famose 700 pietre sarebbero state lanciate dai soliti noti dell’antagonismo.
La nuda e cruda verità di chi c’era racconta una tutt’altra versione:
1) l’autostrada è stata chiusa dalle “forze dell’ordine” per permettere l’inizio dei lavori.
2) le famose 700 pietre non sono state indirizzate contro nessun essere umano ma esclusivamente contro mezzi ben corazzati per costringerli ad allontanarsi e non iniziare i lavori.
3) da notare “l’eroismo” di questurnini, digos e compagnia bella che mandano avanti operai e lavoranti come carne da macello standosene tranquillamente al riparo della galleria. Nessun operaio è stato fatto oggetto di lancio di pietre e in fondo nenache nessun agente essendo le pietre rinvenute in galleria indirizzate alla telecamera utile solo a produrre nuovi denunciati.
Del resto, non si capisce come le 700 pietre contro gli operai non abbiano prodotto nenache un ferito da sbandierare ai tg !!!
Vale la pena leggere il Comunicato Stampa della Questura di Torino:
Nella serata di ieri, sono state avviate in località La Maddalena di Chiomonte, le attività propedeutiche all’apertura del varco autostradale di servizio funzionale per l’accesso dei mezzi nella designata area dal prossimo cantiere TAV, Torino-Lione.
Nel corso degli interventi di viabilità, che riguardavano esclusivamente l’ambito autostradale, si registrava la progressiva presenza di numerosi attivisti No Tav e antagonisti. Molti di questi erano già presenti presso il presidio permanente allestito nell’area (non autostradale) a ridosso della zona interessata dal cantiere, alcuni erano vicini all’area museale, mentre altri, travisati, si erano nascosti nella fitta boscaglia della zona pronti ad entrare in azione.
Successivamente, un nutrito gruppo di manifestanti iniziava ad abbattere degli alberi e a spostare dei guard-rail e reti metalliche, creando delle barricate per tentare di impedire l’accesso ai mezzi degli operai dalle strade della viabilità ordinaria, strada dell’Avanà.
Intorno alle ore 2,00, sul tratto autostradale interessato dai lavori, come da programma, le maestranze raggiungevano comunque con i mezzi l’area appena delimitata e messa in sicurezza. Ma, mentre queste scendevano dai mezzi, con la viabilità autostradale ancora parzialmente aperta, iniziava un fitto e pericoloso lancio di grosse pietre, scagliate in autostrada, in maniera indiscriminata e “alla cieca”, con il verosimile impiego di fionde, all’indirizzo degli operai delle società autostradali, di automobilisti di passaggio e delle forze dell’ordine presenti. Il lancio di oggetti, malgrado
gli accorati appelli e i tentativi di mediazione del dirigente del servizio di ordine pubblico, continuava per oltre un’ ora, e solo grazie al pronto ed equilibrato intervento delle forze di polizia pianificato al solo fine di proteggere le maestranze, non provocava incidenti automobilistici e ferimenti, ma danneggiamenti a mezzi e infrastrutture.
Il conseguente venir meno dell’agibilità dell’area, ove si rendeva necessario interdire completamente la circolazione in via d’emergenza, e delle conseguenti condizioni per consentire un sereno svolgimento dei lavori, imponevano l’esigenza ineludibile di mettere gli operai in sicurezza.
La polizia Stradale e i dipendenti della società autostradale tentavano subito di rendere praticabile la carreggiata rimuovendo le grosse pietre lanciate, ma erano costretti a rinviare l’intervento a causa di ennesimi e ripetuti lanci indiscriminati di pietre.
La corsia nord dell’autostrada veniva riaperta alle ore 4,30, mentre la corsia sud restava chiusa, proprio per favorire la ripulitura del manto stradale, da oltre 200 pietre, anche di grosse dimensioni, fino alle ore 6,30.
Attività investigativa in corso volta ad identificare e deferire gli autori delle minacce e delle gravi violenze alle maestranze.
Torino, 24 maggio 2011
………..
Meglio restituire parola e spazio al movimento No Tav, alla sua dignità e alla sua resistenza che da 20 anni continua indefessa.
Ermelinda, sulla prima notte di resistenza:
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Il messaggio diffuso dalle Valli No Tav giovedì 24 maggio:
«In alta Valle di Susa stanotte vi è stato il tentativo – per ora fallito – di installare il cantiere alla Maddalena di Chiomonte che dovrà realizzare la galleria geognostica. Oggi il territorio è ancora saldamente in mano ai suoi abitanti.
Dopo un tentativo respinto di posizionare le macchine operatrici a ridosso dei guard rail dell’A32 e una lunga sosta dei mezzi della polizia all’interno della galleria prospiciente al punto prescelto per l’entrata sui terreni, un muro di donne e di uomini ha sconsigliato alle forse dell’ordine di provare ulteriori forzature.
Tutte le strade di accesso sono difese da imponenti barricate. Sicuramente si tratterà di consolidare questi primi risultati favorevoli. Occorre prepararsi a una resistenza lunga, difficile e intelligente. L’A32 è rimasta chiusa al traffico fino alle ore sette di questa mattina e non è dato sapersi dove sono finiti i blindati e le macchine operatrici.
E’ stato dimostrato contro tutte le aspettative giornalistiche che vi è determinazione e sufficienti energie dopo il primo impatto di quella che Virano ha chiamato «la madre di tutte le battaglie».
Domani è un altro giorno e chi ha riposato questa notte faccia un giro alla Maddalena, si respira una bella aria di libertà.
Nello stesso momento si è costituita un Unità di Crisi presso la Comunità Montana della Valle Susa e Val Sangone a Bussoleno.
Questa decisione dei Sindaci rappresenta un passo eccezionale perché esprime il radicale dissenso del territorio che i Sindaci rappresentano ad un’opera inutile, dannosa e devastante.
Il fatto che si stia ricomponendo un Comitato Istituzionale, che vede il Movimento No Tav con le Istituzioni perfettamente in sintonia nella difesa della Valle Susa e di tutti i territori che dovrebbero essere attraversati dalla nuova linea ferroviaria Torino Lione, significa che la nostra gente è in piedi pronta a resistere come nel 2005 a Venaus.
L’Europa lo deve sapere: la Valle e gli altri territori attraversati non danno alcun consenso alla loro distruzione.
Ci attendiamo un forte richiamo da parte dei MEPs che hanno firmato l’Interrogazione scritta a Siim Kallas alla Commissione europea e al Governo Italiano per l’immediato ristabilimento delle condizioni di un confronto “non militare” attraverso un autentico dialogo con le istituzioni locali [Comuni e Comunità Montana] da tempo escluse e con le popolazioni.
“Né qui né altrove“».
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