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No all’accordo Stato-Regione sulle servitù militari sarde: mobilitazione verso il corteo del 2 giugno

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Ieri mattina, martedì 29 Maggio, una ventina di militanti contro l’occupazione militare ha sanzionato la sede del consiglio regionale sardo che ha sede nella centrale via Roma di Cagliari contro il cosiddetto accordo truffa tra il presidente della regione Sardegna Pigliaru e il ministro della difesa Pinotti sullo stanziamento dei militari nell’Isola.

“Sabato due giugno saremo in piazza anche per denunciare lo scandaloso accordo tra il Ministero della Difesa e la Regione Sardegna, siglato nel dicembre 2017. Siamo contrari a quest’accordo non per un presunto e ostinato massimalismo, ma bensì per via del suo contenuto, che riesce persino ad aumentare la presenza militare in Sardegna, altro che “Via i militari da Teulada e Capo Frasca” come hanno titolato diverse testate sarde. Parliamo di accordo truffa in quanto a fronte di piccolissime concessioni (già in essere da anni), la presenza militare aumenta, così come i presupposti per una sua permanenza, grazie ai nuovi progetti di utilizzo dei poligoni”

Non solo nello specifico l’accordo prevede: la sospensione delle esercitazioni da giugno a settembre, con l’uso temporaneo di alcune spiagge (nulla di nuovo, è così da anni); la restituzione simbolica di pochi fazzoletti di terra ai margini dei poligoni principali (che però, come nel caso di Purtu Tramatzu a Teulada, dovranno comunque garantire le attività del Poligono); il “riavvio” del processo di dismissione dei beni militari non utilizzati già “avviato” nel 2008 e “riavviato” nel 2011, e l’istituzione di un osservatorio ambientale sulle attività di esercitazione che, formalmente indipendente, non è detto lo sarà di fatto.

In cambio di tutte queste piccole concessioni che erano già praticamente in essere, l’accordo nasconde una serie di polpette avvelenate, precisamente: l’apertura e l’operatività della caserma di Pratosardo, a Nuoro, costruita in maniera illegale su terre civiche (altro che diminuzione, i militari aumentano!), il rilancio e la valorizzazione della Scuola di formazione per allievi sottufficiali della Marina Militare “Domenico Bastianini” a La Maddalena, lo svolgimento di attività di ricerca in ambito militare e dual-use in cooperazione tra Difesa, Università e Regione, lo sviluppo del sistema SIAT a Teulada, in sinergia con altri programmi di cyber-defence/cyber-security da svilupparsi nel contesto del DASS (in pratica ulteriori investimenti per fare i giochi di guerra in maniera “moderna, smart e intelligente” a Teulada e Quirra, che presupporranno un futuro utilizzo, altro che smantellamento!).

“L’accordo ha certificato il definitivo fallimento del duo Pigliaru – Scanu, gli stessi che parlavano di chiusura di Capo Frasca e Teulada. Ma noi non abbiamo la memoria corta, ci ricordiamo tutto e il 2 giugno presenteremo il conto! Ricordiamo inoltre che nel 2014 i parlamentari PD (Scanu compreso) hanno votato la fiducia al decreto competitività del governo Renzi, che ha equiparato il demanio militare alle aree industriali, di fatto elevando di oltre 100 volte le soglie dei parametri di inquinamento nei poligoni sardi (trasformandoli magicamente da inquinati a puliti!)… altro che osservatori ambientali!
Per questo motivo diamo appuntamento a tutte e tutti il 2 giugno, a partire dalle 16:00, sotto la sede della giunta regionale a Cagliari in Viale Trento, da dove partirà il corte de Sa Die Contra a S’ocupatzione militare!”

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