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No Autodromo: la protesta continua in regione e non si fa intimidire

Altre due bastonate tra le rombanti ruote della commistione pubblico-privata dell’ennesima opera inutile sono state messe a segno questa settimana. La prima lunedì a Pescara, dove una riunione semiclandestina tra il presidente regionale D’Alfonso, il sindaco di Montorio Di Centa e l’imprenditore Toma è stato raggiunta e denunciata dai No Autodromo con torce e volantini; un presidio che ha trovato la nervosa reazione del primo cittadino, ma anche la solidarietà e la partecipazione dei pescaresi.

La seconda mercoledì nel capoluogo de L’Aquila, dove la presenza degli attivisti ha prodotto il rinvio del consiglio regionale che doveva decidere sulla variante al piano paesaggistico, propedeutica al via libera per la costruzione dell’impianto. In una città tuttora colpita dalla mala imprenditoria edilizia e dalla malagestione post-terremoto, e come tale sensibile alle ragioni di una lotta territoriale desiderosa di non far cadere nel silenzio un disegno speculativo devastante.

La reazione delle istituzioni si è materializzata nelle scorse ore, sotto forma di richiesta di sgombero della sede No Autodromo da parte dell’ufficio tecnico comunale di Montorio per supposta inagibilità dello stabile (che però, nonostante gli strascichi del sisma del 2009, aveva precedentemente ospitato numerose iniziative). Non sono mancate ulteriori e gratuite pressioni contro il proprietario dello stabile e gli attivisti.

Ma le attività del movimento non si fermano. Stasera è prevista una tavolata solidale a Collevecchio, mentre sabato è in programma una giornata di dibattiti ed iniziative culturali nel vicino comune marchigiano di Castel di Lama, alla presenza di No Triv e comitati ambientali locali. Tematizzata sulla difesa dalla devastazione e dal saccheggio dei territori – prodotti dalla brama di piccoli e grandi interessi privatistici – ed il cui ricavato andrà a sostenere le spese legali del movimento No TAV.

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