Nuovo presidio No Tav di Arquata. ‘Qui siamo e qui restiamo!’
Il secondo presidio che il movimento costruisce ispirandosi all’esperienza della Valsusa. Il primo a Pozzolo Formigaro dove dovrebbe sorgere la cava più grossa di tutto il progetto del Terzo Valico, il secondo a Radimero ad Arquata Scrivia dove vorrebbero portare la “talpa” per lo scavo del tunnel di Valico direzione Genova.
Neppure la ormai certa presenza di amianto sembra mettere in discussione i piani dei devastatori e tutto questo nel silenzio sempre più complice dell’amministrazione comunale arquatese, incapace di proferire parola sulla questione Terzo Valico, ormai da mesi.
Mesi di duro lavoro, grazie all’infinita disponibilità degli attivisti del comitato di Arquata, hanno invece fatto sì che quello che era un campo messo a disposizione da una famiglia arquatese si trasformasse in un meraviglioso presidio (siamo di parte) in cui prepararsi ad impedire che la devastazione ambientale di Arquata abbia inizio.
E’ infatti da Radimero che vorrebbero partire per mutilare coi lavori del Terzo Valico il territorio arquatese, prima allargando la strada di accesso alla borgata e poi preparando il terreno (devastando una collina) per portare la tanto detestata talpa meccanica.
Certo, non sarà facile per Cociv raggiungere questo obiettivo, considerato che proprio lì, su quel terreno, sorge il Presidio No Tav inaugurato Sabato sera. Prima di tutto dovranno espropriarlo e poi prenderne possesso, recintarlo, difenderlo, in un territorio che non conoscono minimamente a differenza di chi ad Arquata è nato e cresciuto.
Un terreno che, come è stato scritto su un cartello, è una proprietà privata presidiata dal popolo No Tav, dimostrazione di come qualcosa di privato che appartiene a qualcuno possa diventare spazio pubblico, simbolo nel territorio arquatese della lotta contro la costruzione della grande opera inutile.
Così Sabato scorso, con gli occhi rivolti al cielo a guardare le stelle, centinaia di persone hanno iniziato a conoscere e vivere uno dei luoghi destinato a segnare la lotta contro la costruzione del Terzo Valico. Consapevolezza che è anche della controparte, considerato che, non senza rallegrare la festa, è stata notata la presenza di uomini della digos, abbarbicati sulla collina di fronte, intenti a scattare fotografie con l’utilizzo di teleobiettivi. Questo dopo che nei giorni scorsi un elicottero della polizia ha ripetutamente sorvolato il presidio con il probabile intento di “studiare” l’area su cui sorge.
Chissà quanti, vedendo una stella cadere, avranno espresso il desiderio di non vedere un giorno il Presidio No Tav, Radimero e Arquata distrutti dalle ruspe.
Per difendere i propri desideri bisognerà lottare e sono migliaia le persone che hanno dimostrato, in questo anno e mezzo di nuova vita del movimento, di volerlo fare.
Presidio No Tav – Terzo Valico di Radimero ad Arquata: Qui siamo e qui restiamo!
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