Quando manca la dignità ma non l’immunità
Per il Senato un parlamentare può esprimersi a favore delle molestie delle forze dell’ordine su una donna: assolto il senatore del PD Stefano Esposito per le sue dichiarazioni.
19 luglio 2013, manifestazione No Tav in Val di Susa: la polizia esegue degli arresti e durante l’operazione picchia numerosi manifestanti. Fra questi c’era Marta che, oltre ad aver ricevuto varie manganellate anche in faccia, era stata molestata da uno dei poliziotti durante l’arresto.
Il senatore torinese Stefano esposito, in merito alla giornata, si era espresso più volte in maniera grave e imbarazzante.
“Trovo vergognoso che una donna utilizzi la molestia sessuale rivolta alle forze dell’ordine come scudo”
Intervista rilasciata a G. Cruciani il 23/07/2013
“Che la signora Marta usi strumentalmente l’accusa di molestie sessuali perché colta il flagranza di reato, lo trovo schifoso”
22/7/2013 Blog dell’Espresso “Il semaforo blu” di Luca Sappino
“Si è inventata di essere stata toccata, palpeggiata: Una vergogna per le donne che subiscono violenza. Hanno fatto bene a manganellarla”
23/07/2013 Quotidiano La Repubblica
“Una donna che va verso i poliziotti indossando una maschera antigas, cosa si aspetta, che la abbraccino?” 23/07/2013 Quotidiano La Repubblica
«Non accetto che una teppista arrivata da Pisa – aveva detto – usando il suo essere donna, s’inventi molestie che trasformano centinaia di poliziotti, carabinieri finanzieri e militari, che da due anni ricevono pietre e insulti, in mostri. E mi stupisce in tutto questo il silenzio delle donne».
24/07/2013 Sito personale di Esposito
«Parte da Pisa per andare a fare la guerra allo Stato, prende giustamente qualche manganellata e si inventa di essere stata molestata #bugia»
21/07/2013 Twitter di S. Esposito
Marta era stata assolta per le accuse a suo carico.
Il 5 giugno 2017 si tiene l’udienza a seguito della richiesta di insindacabilità delle “opinioni” fatta da S. Esposito.
La decisione viene rimessa al Senato che proprio qualche giorno fa lo assolve: esprimersi a favore delle molestie sessuali e delle manganellate di un poliziotto rientra nelle “libertà” concesse a un parlamentare.
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