InfoAut
Immagine di copertina per il post

Seconda edizione della Convocatoria Ecologista a Taranto

Chiamata da Taranto per la seconda edizione della Convocatoria ecologista che avrà luogo dall’1 al 3 settembre. Tre giorni per affrontare le lotte ecologiste attraverso una chiave intersezionale: il discorso decoloniale e transfemminista sarà cardine del confronto proposto durante le giornate tarantine.

La CONVOCATORIA ECOLOGISTA è nata a Taranto nel 2022 dalla volontà di creare un orizzonte eterogeneo diretto all’intersezionalità delle lotte ecologiste, transfemministe, decoloniali dal Sud Italia e dal Mediterraneo. Ha coinvolto realtà italiane e transnazionali (da West Bank e Nord Kurdistan) riflettendo all’occupazione materiale e ontologica in una prospettiva ecologista. 

Dopo la prima edizione si è costituita come una laboratoria autonoma, proseguendo un processo di approfondimento e di preparazione a una seconda edizione, con una serie di incontri che hanno collettivizzato visioni e pratiche a partire dal Sud, con attivist3 tra cui l’associazione Malafimmina, Carmine Conelli, Davide Curcuruto, Stefano Modeo, Paola Imperatore. 

Dall’1 al 3 settembre si terrà la seconda edizione, che approfondirà il percorso guardando alle pratiche comunitarie per “decostruire le narrazioni del sapere patriarcale, unificato e moderno, per cercare nuovi saperi eretici, militanti della nostra quotidianità, radicati nelle condizioni del nostro vivere collettivo.” 

Si aprirà il 31 agosto con l’evento TRAP&INCONTRI&SCONTRI, che si inserisce nel formato Apologia della P38 – La Gang e vedrà un dibattito su trap e repressione con Tommaso Sarti seguito dalle live della trapper transfemminista Yung Paninaru e di Astore della P38. 

La tre giorni avrà un approccio laboratoriale sia discorsivo che pratico. Toccherà aspetti quali il potenziale sovversivo nel margine con Davide Curcuruto, le ecologie della salute con Mylù Laneve, Ilenia Iengo, Alice Izzo e la collettiva transfemminista tarantina Le Mele di Artemisia, la migrazione mediterranea nel contesto italiano con la Rete Campagne in Lotta, la riparazione intesa come pratiche di guarigione collettiva con Marie Moïse. Si avranno anche laboratorie di teatro dell’oppresso con l’associazione Krila, di creazione di fanzine con il fumettista Holdenaccio, e una formazione metodologica di inchiesta accompagnata da ReCommon (con Filippo Taglieri) sulla questione delle grandi opere, a partire da un caso tarantino. 

La CONVOCATORIA si ripropone di attingere alla condivisione dei vissuti per ripensarsi comunità in modo trasversale: “Decolonizzare corpi e margini per noi significa ripartire da un pensiero situato, capace di emergere da pratiche laboratoriali condivise, conflittuali e consapevoli. Capace di guardare alla patologizzazione come forma di dominio, alla malattia come reazione sana alla tossicità, di chiedersi quali forme di cura collettiva possono scardinare i meccanismi di una crisi socio-ecologica che si esprime nella disfunzionalità dei nostri sistemi biologici, affettivi e sociali. A partire da nuove alleanze e oltre i confini imposti ai margini.


UN ALTRO MONDO È ANCORA POSSIBILE?

Questa è l’era del fuoco che non si spegne. La distruzione attuata dall’umanità sta lacerando la rete della vita, la rete di rapporti tra gli organismi e i luoghi in cui è inglobata la nostra esistenza. L’infiammazione è un percorso biologico, sociale, economico ed ecologico, tutti che s’incrociano, percorsi i cui tracciati sono stati creati dal mondo moderno. [Rupa Marya, Raj Patel]

La prima edizione della CONVOCATORIA ECOLOGISTA ha aperto una via di visioni, desideri, di percorsi condivisi, di cura, rabbia, gioia, lotte. Ha espresso una tensione volta a legittimare saperi dai margini. Dai margini geografici del Sud e del Mediterraneo, ma anche da quelli trasversali di altre geografie, quelle delle esperienze che occupano le nostre vite, che attraversano i corpi, creando spazi e confini che non sono i nostri. Le geografie dell’indifferenza, dell’esclusione, dell’oppressione.

CONVOCATORIA significa ‘chiamata’. Vogliamo rinnovare una chiamata ecologista a Taranto, che non ambisca a trovare risposte, ma a sperimentare nuove pratiche per porre domande in tanti altri modi possibili. Vogliamo pensarci comunità nelle differenze, anche nei divari, a partire da territori sottratti, i nostri, altri, dalle voci che non sentiamo, dai corpi che non vediamo, dai bisogni che non esprimiamo, dalla cura che necessitiamo.

Taranto è un luogo marginalizzato e stigmatizzato, abusato materialmente ma anche simbolicamente dalle narrazioni di un potere che vuole contrapporre necessità inalienabili per dividerci e usarci. L’ecologismo non divide le lotte, ma le contamina. Questa chiamata ecologista è a tante voci, è una polifonia, un’intreccio di lotte, ognuna coi propri immaginari, ma che aspira a costruire un vivere comune, in cui liberarci, o tutt* o nessun*.

La seconda edizione della CONVOCATORIA parte da questo orizzonte: decostruire le narrazioni del sapere patriarcale, unificato e moderno, per cercare nuovi saperi eretici, militanti della nostra quotidianità, radicati nelle condizioni del nostro vivere collettivo.

Ci sentiamo figl3 della contraddizione di un margine che vive la scissione di essere attraversato da ontologie di colonialità e, al contempo, parte di quel Nord globale responsabile dei processi di razzizzazione e di sessualizzazione moderni. Decolonizzare corpi e margini per noi significa ripartire da un pensiero situato, capace di emergere da pratiche laboratoriali condivise, conflittuali e consapevoli. Capace di guardare alla patologizzazione come forma di dominio, alla malattia come reazione sana alla tossicità, di chiedersi quali forme di cura collettiva possono scardinare i meccanismi di una crisi socio-ecologica che si esprime nella disfunzionalità dei nostri sistemi biologici, affettivi e sociali. A partire da nuove alleanze e oltre i confini imposti ai margini.

Per info qui il sito della Convocatoria.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

CRISI CLIMATICAECOLOGIA POLITICAtaranto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inizia il presidio permanente a San Giuliano

E’ iniziato ieri il presidio permanente con campeggio a San Giuliano. Ricordiamo che il presidio No Tav “Sole e Baleno” e i terreni sui quali è stato costruito, sono minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Alberto, a sarà dura!

Nella tarda serata di ieri, giovedì 3 ottobre, ci ha lasciati Alberto Perino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero in corso del presidio di via Curtatone a difesa del bosco di Gallarate

Gallarate (VA): sgombero del presidio di via Curtatone in corso dalle 4 di questa mattina

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

3.1 Radura || Turismo Feroce

Benvenuti e benvenute alla prima puntata della terza stagione di Radura, il podcast che racconta i conflitti sociali nell’hinterland italiano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio No Tav di San Giuliano: mobilitiamoci per resistere insieme all’esproprio!

E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lotta alla speculazione energetica in Sardegna: aggiornamenti da Oristano e Selargius

La lotta alla speculazione energetica in Sardegna prosegue, comitati e presidi si oppongono alla realizzazione del mega progetto energetico Tyrrhenian Link

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: il ciclone Boris continua a devastare l’Europa centro-orientale

Il ciclone Boris continua a devastare L’Europa centro-orientale, lasciando dietro di sé una lunga scia di distruzione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Giù le mani dal Meisino”: partecipata marcia ambientalista per salvare il parco di Torino

Un folto gruppo di attiviste e attiviste per l’ambiente, amici e amiche del Meisino, si è ritrovato sabato 14 settembre in piazza Modena a Torino, per una passeggiata all’interno del parco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’attivazione popolare in Sardegna contro la speculazione energetica si diffonde

Il tema della speculazione energetica e dello sfruttamento dei territori in nome di una falsa transizione ecologica è ciò che contraddistingue le numerose e diffuse mobilitazioni che sono avvenute in Sardegna negli ultimi tempi.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Le esplorazioni di Confluenza: passeggiata in Val Sessera per dire no alla diga

Domenica 20 ottobre si terrà il secondo appuntamento con il Comitato Custodiamo la Val Sessera. L’obiettivo dell’incontro sarà quello di andare a conoscere insieme i luoghi minacciati dalla costruzione della diga sul fiume Sesia.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fenomeni di frammentazione degli habitat ed effetto margine al Parco del Meisino

La conoscenza dal basso che sta contribuendo a rafforzare la lotta per la salvaguardia del parco del Meisino è un tesoro inestimabile, che ci ricorda come la scienza non sia neutrale, ma qualcosa da poter utilizzare per amplificare le battaglie a difesa del vivente che portiamo avanti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Giù le mani dalle montagne Toscane!

Diffondiamo il comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati Territoriali delle Cinque Montagne per lanciare l’iniziativa di Sabato 28 settembre 2024, ore 15.00 in Piazza Duomo n°10, Sede della regione Toscana, Firenze.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nel chierese Cambia il Vento: festival e presidi contro il progetto della “Gronda Est”

Riceviamo e diffondiamo l’invito per la seconda edizione del Festival CambiaVento a Chieri e l’indizione per due presidi contro il progetto di infrastruttura stradale chiamata Gronda Est sulle colline torinesi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mobilitazione popolare a Torino per difendere uno dei più grandi parchi della città. Sabato il corteo “Salviamo il Meisino”

Sono giorni di lotta popolare al Parco del Meisino, polmone verde a nord est di Torino, a seguito dell’avvio dei primi lavori per la costruzione di una “cittadella” dello sport nel cuore della riserva naturale sull’ansa del fiume Po.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.