Sicilia: 10 mila contro l’inceneritore
Una grande manifestazione contro l’inceneritore della Valle del Mela si è tenuta ieri a Milazzo, provincia di Messina.
In tantissimi, migliaia, dai comuni della Valle del Mela e da tutta la regione per dire no all’inceneritore di A2A, voluto dal Governo nazionale del Partito Democratico e accettato a mani basse dall’ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta.
In piazza famiglie, grandi e bambini, giovani e anziani, associazioni e comitati territoriali provenienti dalla provincia di Messina e da tutta la Regione. In Piazza anche il comitato delle mamme contro l’inceneritore di Firenze. Una manifestazione importante organizzata in un momento cruciale. L’emergenza rifiuti è al centro del dibattito pubblico e politico dal giorno in cui si è insediato il nuovo Governo regionale, ma in realtà il problema si trascina da anni. I governi che si sono susseguiti, hanno gestito il problema rifiuti totalmente al servizio degli interessi degli impresari della munnizza attuando, in nome dell’emergenza, continue proroghe e deroghe a norme vigenti. Discariche già stracolme ampliate oltre ogni criterio, progetti di inceneritori sparsi in tutta la Sicilia. Una risposta a questo andava data ed è arrivata prontamente dal territorio della Valle del Mela che ha riportato in piazza l’ennesimo messaggio di contrarietà ad un opera nociva per il territorio e la salute di tutti gli abitanti.
Sempre con la scusa dell’emergnza, Musumeci, si è recato dall’amico Gentiloni per chiedere poteri speciali per la gestione del problema rifiuti. Pensa di poter convincere di essere colui che può risolvere i disastri causati dai governi precedenti. Dai cori intonati ieri in piazza e dagli interventi dal palco di fine corteo, si è palesata però la consapevolezza che nessuna possibilità di mediazione è prevista. La piazza chiedeva la chiusura immediata di discariche e inceneritori, la bonifica delle zone inquinate da questi impianti e un piano rifiuti vero e pensato in funzione delle necessità dei comuni. Il corteo ha rivendicato il diritto dei cittadini della Valle del Mela e di tutta la Sicilia di poter decidere delle politiche di sviluppo da attuare nel territorio siciliano. Nessuna voglia di delegare ancora a chi, fino ad oggi, l’ha svenduta al migliore offerente.
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