InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sisma Emilia: la ricostruzione resta un miraggio e le imprese edili chiudono.

Ma andiamo per gradi. Secondo la struttura commissariale, tutti i problemi della Bassa sembravano risolti dopo l’approvazione del rimborso al 100% da parte del governo, dopo le modifiche delle ordinanze da parte del commissario Errani e dopo l’arrivo dei 6 miliardi della Cassa Depositi Prestiti. Nei fatti, ad oggi la ricostruzione rimane un miraggio.

Nelle settimane precedenti le elezioni politiche, un susseguirsi di annunci voleva farci credere che la macchina della ricostruzione era finalmente partita, che non dovevamo più protestare e che ormai tutto era risolto (quante volte abbiamo sentito questa frase…). Poi il voto e sulla Bassa è tornato il silenzio!!!

Ora, sfogliando i giornali, assistiamo al carosello del “rimbalzo delle responsabilità”. Per i partiti di opposizione la colpa è dei Sindaci del PD, per i Sindaci la colpa è delle banche, per le banche sono le ordinanze che bloccano tutto e per la Regione è colpa dei terremotati che non presentano le pratiche… A subire il tragicomico carosello sono i cittadini con le loro macerie, la loro solitudine e le mille difficoltà.

Gli unici che stanno di fatto ricostruendo sono coloro (privati o aziende) i quali possiedono un cospicuo patrimonio che gli permette di anticipare le spese per pagare i tecnici e le impresi edili.

Secondo la teoria delle ordinanze, per ottenere la cambiale Errani e partire con i lavori basterebbe avere il progetto approvato (situazione tutt’altro che facile da raggiungere, ma questo è un altro problema). Dopodiché, i soldi verrebbero trasferiti all’impresa parallelamente al procedere dei lavori. Tutto ciò rimane però ancorato ad un piano teorico, mentre la realtà è molto diversa. Infatti, nella maggior parte dei casi i tecnici chiedono un acconto per mettere mano alle montagne di carte da compilare, ma soprattutto non ci sono imprese edili in grado di anticipare le spese per i materiali e per la mano d’opera, in attesa del primo rimborso. Queste criticità creano un corto circuito che ci consegna una realtà inquietante: la ricostruzione è ad oggi solo un miraggio!!!

Come scrivemmo già diversi mesi fa, anche le catastrofi naturali hanno una connotazione “di classe”. E infatti, i lavori di ricostruzione li hanno già iniziati quei terremotati che disponevano di una certa liquidità oppure chi si è affidato ad imprese, spesso non locali, anche esse dotate di capitali e disposte ad anticipare le spese. Peccato che, in questo periodo di crisi, le aziende in grado di anticipare soldi usino spesso denaro riciclato e siano legate alla malavita organizzata. Dunque, le tante parole spese dalle Istituzioni contro le infiltrazioni mafiose rimangono vuote, considerando che la Camorra è già ben radicata sul territorio.

Ma di chi è la responsabilità di questa situazione? Sembra che non sia di nessuno. La Regione è stata a suo dire bravissima a gestire la situazione post-sismica, ma al tempo stesso le banche non sanno cosa fare perchè non si possono permettere di anticipare soldi ad imprese che nel caso di una minima irregolarità perderebbero il diritto al contributo.

E’ evidente come il divario tra la versione sostenuta dalla Regione e la realtà che vivono i terremotati sia enorme. D’altronde sono decenni che la classe politica non capisce le esigenze concrete dei cittadini nei loro territori. Eppure sembra proprio che questo corto circuito sìa stato studiato opportunamente, in quanto funzionale ad una sostanziale scrematura delle persone da rimborsare. Non è un caso che da un anno ci ripetano che in un periodo di crisi non si possono avanzare richieste troppo esose. In sintesi, si vorrebbe far ricadere sui cittadini tutte le problematiche legate al sisma, mentre i mercati, le banche e gli speculatori continuano indisturbati ad attuare i loro piani.

E se la Bassa terremotata non fosse d’accordo?

Dal Basso alla Bassa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

bassadalbassoallabassaemiliaModenaterremoto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Michael Löwy e l’ecosocialismo

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si sta tenendo dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare una raccolta di articoli di Michael Löwy sull’ecosocialismo. Sarà ospite di Altri Mondi per il dibattito di domenica 13 aprile alle 16 dal titolo “Pensare la rivoluzione“. […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica

Indipendentemente dal nome con cui le si chiamino, le proteste locali in difesa del territorio sono divenute a partire dagli anni Novanta un vero e proprio fenomeno sociale con cui sia policy-makers che studiosi hanno dovuto fare i conti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gli abitanti di Bagnoli e dei Campi Flegrei denunciano la mancata prevenzione e vengono caricati

Gli abitanti di Bagnoli, dei Campi Flegrei e tanti solidali da Napoli oggi oggi erano in piazza per denunciare che nel territorio, dove ci sono più di 400 sfollati e dominano incertezza e paura per il futuro, si tiene un comizio elettorale presso Città della Scienza. da Laboratorio Politico Iskra Gli abitanti sono stati caricati […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: 39 avvisi di garanzia per abitanti e attivisti a difesa del parco, “questa è un’intimidazione senza mezzi termini”

Erano un centinaio le persone riunite in conferenza stampa lunedì 17 marzo all’interno del cortile Campus Einaudi di Torino. Studenti, lavoratori, associazioni, ambientalisti, abitanti del quartiere e alcune delle 39 persone che hanno ricevuto, pochi giorni prima, altrettanti avvisi di garanzia dalla Questura torinese.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le istituzioni a Lamezia come stanno affrontando la sequenza simica in corso?

Da qualche giorno è in corso uno sciame sismico che sta interessando la provincia di Catanzaro e che dal 13 febbraio alle 13 del 17 marzo ha registrato – secondo i dati forniti dall’INGV – 134 scosse nell’area compresa fra Marcellinara, Miglierina e Tiriolo.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Due anni di carcerazione domiciliare per Enrico, referente sindacale del SI Cobas di Modena

Carcerazione domiciliare di due anni per il referente del sindacato in lotta Si Cobas di Modena, Enrico Semprini, esponente anche della redazione di Radio Onda d’Urto Emilia Romagna. Tale disposizione riguarda una condanna collegata alle lotte No Tav e una per un’iniziativa antifascista a Modena. A Enrico Semprini non è stato consentito di accedere a pene alternative alla […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.