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Tre giorni di lotta NO TAV: diario del sabato, passeggiata in Clarea

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Grande giornata di lotta quella di oggi sui sentieri di Giaglione. Tantissimi giovani, di cui molti per la prima volta in Val di Susa, sono arrivati questa mattina al campeggio di Venaus per partecipare a questi tre giorni di lotta organizzati dal movimento No Tav.

In centinaia si è partiti dal campo sportivo e ad aprire il corteo uno striscione che recitava “La vostra ripartenza uccide! No Tav: reddito, salute e servizi”. Ad accompagnarlo diversi cartelli raffiguranti i responsabili dell’attuale crisi economica che stiamo vivendo in conseguenza all’emergenza Covid-19, che ha messo in luce le grandi problematiche che da anni attraversano il Paese: ingenti tagli alla sanità, distruzione dei diritti sul lavoro e sfruttamento dei territori. Conte, Cirio, De Micheli e Bonomi sono solo alcuni dei nomi di coloro che oggi, nonostante tutto, continuano a voler investire nelle grandi opere inutili a discapito di politiche e servizi a tutela di tutta la popolazione.

La passeggiata di oggi aveva l’obiettivo di raggiungere il Presidio Permanente dei Mulini e, come sempre, sul sentiero principale il cancello a sbarrare la strada a chiunque volesse passare.
Cori e battitura al jersey hanno accompagnato l’arrivo del corteo fino a che le forze dell’ordine, a protezione del cantiere, hanno deciso di provare a respingere i manifestanti con un fitto lancio di lacrimogeni. La determinazione dei No Tav ha fatto sì che di fronte al fumo urticante si decidesse comunque di andare avanti e resistere. Ad ogni lancio di lacrimogeno si è risposto con fuochi d’artificio, alcuni flessibili hanno tagliato parte dell’inferriata, mentre due funi, attaccate al cancello con dei rampini, sono state tirate con il tentativo di ribaltarlo. Ma l’impianto di sicurezza organizzato dalla Questura – questa volta – ha resistito. Sono però state ore di grande lotta gioiosa, dove tutti e tutte, con grande generosità, hanno contribuito alla riuscita della giornata.

Nel frattempo i No Tav che presidiano il territorio dei Mulini, sono scesi alle recinzioni del cantiere dove, tra cori e battiture, hanno tenuto occupate le forze dell’ordine, che hanno cercato di dissuadere i resistenti utilizzando l’idrante, ma questo non li ha fatti minimamente desistere.

Una grande giornata che ha riconfermato la risolutezza del movimento No Tav, la sua rabbia contro chi occupa e usurpa il territorio, difendendo chi porta avanti il sistema Tav deturpando l’ambiente e sprecando ingenti risorse economiche che oggi più che mai andrebbero direzionate verso i reali bisogni della popolazione.

A partire da queste importanti motivazioni, invitiamo tutte e tutti a partecipare all’assemblea No Tav che si terrà domani (domenica 19 luglio) alle ore 14.30 al Presidio di Venaus, dal titolo “Prospettive tra ecologia, difesa dei territori e lotte globali”.

La serata poi ha visto la proiezione, con la presenza di una delle due registe, di “Soggetti pericolosi”, documentario indipentente sugli internazionalisti perseguitati dalla procura torinese, “colpevoli” di aver combattuto l’Isis e sostenuto l’esperienza rivoluzionaria nel Rojava. Un documentario interessante per comprendere l’esperienza di chi ha visto con i propri occhi e sostenuto la rivoluzione confederale e sulla strumentalità con cui questa esperienza viene usata nei tribunali nostrani per reprimere il dissenso, come nel caso di Eddi a cui è stata applicata la misura di sorveglianza speciale. Infine la giornata si è conclusa con una serata danzante.

Da notav.info

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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