Un 14 agosto di lotta intorno al cantiere
Fuochi, battiture, buchi nei muri… e idranti!
La «notte dei fuochi» è una storica tradizione delle Alpi, dei suoi popoli liberi e ribelli. Anche la valle di Susa ripercorre questa tradizione e da quando a Chiomonte la libertà di un popolo e di una terra è stata messa in discussione lo fa con ancor più slancio e voglia.
Sono stati sei i falò preparati dai no tav, partendo da Susa, al presidio dove vorrebbe essere costruita la stazione internazionale, passando per Giaglione, altro comune confinante con la val Clarea, dove agli imbocchi della valle ne è stato preparato un altro per arrivare poi a Chiomonte, dove due falò sono stati accesi all’ingresso della centrale elettrica, uno ancora nella frazione Ramat altro punto di accesso al cantiere finendo poi in val Clarea, a ridosso delle recinzioni dove un ultimo ed enorme falò è stato acceso. Qui, come anche alla centrale elettrica è poi partita una spontanea battitura durata all’incirca un’oretta con l’ennesima rottura di una porzione di muro e i successivi getti di acqua della polizia con l’idrante. L’accanimento poliziesco si è soprattutto perpetrato al cancello della «centrale» di Chiomonte, a pochi passi del campeggio, dove il cannone ad acqua della Polizia ha, a più riprese, tentato di spegnere il falò più grande… senza riuscirci! Non si erano accorti che avevano il vento contro…
Una notte di festa che a suo modo è stata anche di lotta, in un’estate che in val di Susa sembra non finire mai.
Buon campeggio e buona lotta no tav a tutti!
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