InfoAut
Immagine di copertina per il post

Carceri: da Canton Mombello due lettere di denuncia

Radio Onda d’Urto oggi torna a denunciare la situazione di sovraffollamento di Canton Mombello, il carcere di Brescia.

In redazione sono arrivate due lettere di reclusi. Ampi stralci le trovate in fondo a questo articolo.

Qui sotto, invece, due audio: nel primo la testimonianza di un familiare di un detenuto a Canton Mombello.

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2013/08/maria-compagna-di-un-detenuto-di-canton-mombello1.mp3{/mp3remote}

Qui sotto invece le considerazioni di Beppe Corioni, del Comitato per la chiusura del carcere lager di Canton Mombello.

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2013/08/beppe-corioni-considerazioni-su-carcere-lager-NON-REPLICARE.mp3{/mp3remote}

 

Qui sotto, invece, le lettere ricevute dalla Redazione di Radio Onda d’Urto

UN SALUTO A TUTTI

Da due mesi sono detenuto nel carcere di Canton Mombello a Brescia per un vecchio reato del 2008. Come viene soprannominato lager è uno dei peggiori e sovraffollati d’Italia: passiamo 20 ore al giorno in una cella di 8 metri quadrati da dividere in quattro. Qui ci sono solo doveri e nessun diritto. Quello che la direzione dovrebbe passare di regola ( prodotti per l’igiene e la pulizia) non arrivano, dobbiamo comprarlo; chi non ha soldi si arrangia così da alimentare il business della spesa, con prezzi maggiorati. Direttrice e brigadieri fanno tanti e tanti soldi con noi, il cibo in cucina è scadente e scaduto, mentre quello buono arriva sulla tavola di chi gestisce il tutto. L’assistenza sanitaria è inadeguata, le paghe per il lavoro interno sono le più basse d’Italia e sei sottoposto a ricatto “ se non ti sta bene c’ sempre uno che è più disperato di te pronto a sostituirti”. Nella palestra e nelle aree ricreative  non c’è nulla nemmeno le sedie. Chi tenta di denunciare la situazione agli organi di stampa (facendo passare lettere dall’esterno altrimenti verrebbero censurate) è uno scomodo ed indesiderato e rischia il trasferimento in altri carceri lontani da casa. Gli italiani hanno coscienza di tutto ciò, ma abbiamo troppo da perdere, proporre uno sciopero della spesa sarebbe un biglietto di andata per un altro carcere, magari in Umbria o nelle Marche. La direzione ha i suoi confidenti e spioni in mezzo a noi, sapendo chi promuove queste iniziative. […] Il carcere di Brescia fa venire in mente quegli allevamenti intensivi di polli dove i pennuti sono perennemente rinchiusi in minuscole gabbiette…. il sovraffollamento è un grosso problema, una miscela esplosiva, amplifica ogni piccolo fastidio esasperando i detenuti, le tensioni che si moltiplicano portano a episodi di violenza e autolesionismo [……]

SALVE A TUTTI

per coloro che leggeranno questa lettera sono detenuto nel carcere di Brescia e sto scontando la mia pena con la consapevolezza di aver sbagliato e prendendo coscienza di voler rielaborare la mia vita con obbiettivi positivi e costruttivi, una volta finito di scontare il mio debito con la giustizia. Durante la mia detenzione mi sono prestato a molte iniziative a favore dei detenuti ho umilmente suggerito alle istituzioni delle soluzioni sulle pene alternative nel mondo del volontariato, il tutto divulgato con lettere inviate ai quotidiani locali. Ho partecipato a manifestazioni all’interno del carcere e ho contribuito a raccogliere fondi per il carcere. Ho altresì frequentato un corso per conto di una ditta con la promessa di essere assunto nel giro di 3 mesi. Ma è stata l’ennesima illusione e delusione da parte di chi si prende gioco della dignità dei detenuti. Dopo 4 mesi da quella promessa mi sono preso la libertà di esprimere con una lettera, le mie opinioni sull’operato di  chi ha promesso e non ha mantenuto le promesse di lavoro paragonando il millantatore della ditta in questione a Pinocchio: risultato le istituzioni invece che valutare con positività il mio percorso detentivo hanno pensato di inviare alla procura la missiva con la presunta accusa di ingiuria. PAZZESCO! Invece di tenere presente che anche il sottoscritto si è rivolto alla corte europea per i diritti dell’uomo per le condizioni disumane che subisco all’interno di questo vero lager che è Canton Mombello dove sopravvivo in un metro e mezzo quadro, qui si si violano le norme vigenti. Canton Mombello dove è inesistente la rieducazione del detenuto dove dobbiamo convivere con la massiccia presenza di scarafaggi nelle cucine dell’istituto. Ma la giustizia come valuta i detenuti che manifestano, la volontà di cambiamento? Trasferendoli con le motivazioni “ scrive troppo” come sta succedendo con il sottoscritto per comportamento non consono. Con il modus operandi delle istituzioni , qui ti insegnano solo a coltivare odio e guai a chi chiede “ dove è l’opportunità di vivere con dignità?”

da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

canton mombellocarcere

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginare il comunismo, oggi.

Phil A. Neel, Nick Chavez, La foresta e la fabbrica. Contributi ad una fantascienza del comunismo, Porfido Edizioni, Torino 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Continua con la presente pubblicazione l’opera meritoria delle Edizioni Porfido di traduzione, pubblicazione e proposta all’attenzione del pubblico italiano delle riflessioni condotte sulla rivista online «Endnotes», di cui in passato ci […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane

Siamo lietə di annunciarvi l’uscita di “Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane”, un nuovo elemento della collana “Quaderni della Complicità Globale” realizzata in collaborazione con il progetto editoriale Kairos – moti contemporanei. da Nodo Solidale Nel volume abbiamo raccolto delle interviste, completamente inedite, dedicate all’educazione all’interno dei processi di organizzazione dal basso e  […]

Immagine di copertina per il post
Culture

E facciamo sto viaggio insieme!

Militanza Grafica e InfoAut insieme con una serie di vignette e grafiche per una contro-informazione di movimento. Uniamo le forze per colorare, per disegnare e per creare un nuovo mondo insieme. Una volta al mese troverete, una linea di vignette create ad hoc per il network di contro informazione storico italiano InfoAut. Unire la creatività […]

Immagine di copertina per il post
Culture

La terra promessa di Sion non è per i Giusti

“Mi addormentai così, oppresso dal cupo destino che sembrava incombere su di noi. Pensavo a Brigham Young, che nella mia fantasia di bambino aveva assunto le dimensioni di un gigantesco essere malvagio, un diavolo vero e proprio, con tanto di corna e di coda.” (Jack London, Il vagabondo delle stelle – 1915) di Sandro Moiso, […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – III edizione

Scommettere su altri mo(n)di possibili è l’ambizione del Festival Culturale Altri Mondi Altri Modi che anche quest’anno si terrà al centro sociale Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Culture

A.C.A.B.: la Val Susa secondo Netflix vs la realtà che viviamo

In Val Susa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita ieri. da notav.info Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. Quello che abbiamo visto non ci ha colpiti: la Val Susa, in questo caso, è […]

Immagine di copertina per il post
Culture

We are not robots – Cambiamento tecnologico e conflittualità

«Dalla miniera a cielo aperto di Lützerath in Germania alla “Zone à defendre” di Notre Dame des Landes passando per la lotta no tav in Val di Susa, negli anni a noi più vicini la battaglia contro lo strapotere della tecno-industria non ha né la fabbrica come epicentro, né la classe operaia come protagonista.

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 3 – Dal “popolo” al popolo. Il proletariato come classe dirigente

Nel paragrafo “Il proletariato come classe dirigente” Lukács ripercorre tutto il lavoro compiuto da Lenin all’interno del movimento rivoluzionario dell’epoca per far emergere il proletariato come classe dirigente dentro la rivoluzione russa. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Sulla scia di quanto argomentato in precedenza, l’attualità della rivoluzione, Lenin combatte una battaglia teorica, politica e organizzativa […]

Immagine di copertina per il post
Culture

PAN – Un bandito a Torino

Banche, uffici postali, treni, portavalori e quant’altro. Nella sua lunga carriera, Pancrazio Chiruzzi, lucano di nascita ma torinese di adozione, non si è fatto mancare nulla.

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Non sono i nostri figli che si devono vergognare, ma chi li persegue

La recensione del libro Carcere ai ribell3: storie di attivist3. Il carcere come strumento di repressione del dissenso, a cura di Nicoletta Salvi Ouazzene – Mamme in piazza per la libertà del dissenso – di Haidi Gaggio Giuliani recentemente pubblicata da serenoregis.org

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Violenze nel carcere di Reggio Emilia: derubricato il reato di tortura

E’ arrivata la sentenza che riguarda il processo, avvenuto con rito abbreviato, nei confronti di dieci agenti della polizia penitenziaria che agirono violenza nei confronti di un detenuto nel carcere di Reggio Emilia nell’aprile 2023.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere di Palermo: 400 detenuti in sciopero della fame

400 detenuti in sciopero della fame. L’associazione Yairahia Onlus, attiva per i diritti dei reclusi, spiega i motivi della protesta nel carcere di Palermo : “In una situazione carceraria disastrosa che l’anno scorso ha registrato il record di suicidi, ed in cui il sovraffollamento è una costante, appare assurdo gravare in maniera ancora maggiore sulla […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Vogliamo rompere un tabù – Appello

Riceviamo e pubblichiamo, dal blog della campagna Vogliamo rompere un tabù. Vogliamo rompere un tabù, rompere il silenzio sul fatto che lo Stato italiano tiene in carcere da quarant’anni 16 militanti delle Brigate Rosse e ne ha sottoposti altri tre, da oltre 20 anni, al regime dell’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario. Il regime speciale dell’art.41 […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aske realizza una marcia verso il carcere di Basauri

L’organizzazione ha manifestato la propria solidarietà ai prigionieri politici baschi, sottolineando la necessità di sostituirli e di raggiungere “l’indipendenza e il socialismo a cui mirano”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Carcere 2024 da incubo per i detenuti in Italia.

Report di Antigone su suicidi, sovraffollamento, violazione dei diritti

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Luigi Spera sulla propria esperienza in carcere

La vicenda che ha coinvolto Luigi Spera e altr* 2 compagn* di Antudo è una storia che abbiamo seguito fin dall’inizio. E’ una storia come in Italia ce ne sono tante: persone che non sono disposte di voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, persone che si battono nel quotidiano, magistrature che costruiscono castelli pur di criminalizzare chi lotta con l’auspicio di seppellirl* sotto diversi anni di carcere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Dopo 8 mesi di alta sicurezza il tribunale del riesame dispone immediata scarcerazione: Luigi Spera è libero!

Torna in libertà Luigi Spera, vigile del fuoco, sindacalista e compagno del centro sociale Ex-Karcere di Palermo che da otto mesi era detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Alessandria.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Rivolta nel carcere di Cuneo

Da Radio Blackout: Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello […]