Carrara. Schiaffi al sindaco che non si dimise dopo l’alluvione
La classe politica, con il rieletto governatore Rossi in testa, si ricompatta attorno a Zubbani. Incapaci di formulare a se stessi alcun tipo di domanda aumentano la distanza dalla gente comune. Eppure, alla tornata elettorale del 31 maggio, questa distanza ha assunto le proporzioni vertiginose: 55 % di astensione nella circoscrizione di Massa – Carrara. Malgrado gli sforzi per riallineare il dissenso a una dialettica politica il malcontento a Carrara cresce e il gesto “vendicatore” di ieri incontra più di un favore. In risposta però solo vuote retoriche di condanna in astratto della violenza, come nei corsivi de il Tirreno che, per recuperare l’indignazione alla democrazia di Zubbani e co., si spinge un po’ più in là accarezzando il pelo ai cittadini dell’assemblea permanente di protesta nata dopo l’alluvione: “si lavori per presentarsi alle prossime elezioni”.
Ma è proprio la scelta dell’assemblea permanente di dissociarsi dall’aggressione, esplicitata attraverso un comunicato su facebook, a suscitare tra la gente maggior disappunto. Una pioggia di commenti contesta il comunicato mostrando prima di tutto comprensione per le motivazioni e lo stato d’animo – condiviso da tutti i carrarini – che hanno portato l’uomo a sferrare lo schiaffo. Scrivono proprio sulla bacheca dell’Assemblea Permanente “Mi domando perché tanta indignazione istantanea per lo schiaffo, e non ad es. per una giunta processata che con i favori fatti agli industriali del marmo ha rubato alla città milionate di euro. Perché la stessa indignazione non c’è per questo furto durato anni?”, oppure, con un retrogusto di amarezza, “il rito dell’alzabandiera, i bei discorsi, la fascia tricolore, la bandiera blu, i bambini gioiosi, la retorica del “va tutto bene”, e poi d’improvviso la storia che irrompe sospinta dal braccio possente dell’energumeno, il gesto catartico che ripristina un barlume di realtà, la sonora sculacciata al bambino viziato… Ma è troppo tardi caro Piccioli (l’aggressore n.d.r.), il bambino viziato diventa subito una vittima, la mammina lo protegge, 20 giorni di prognosi!”
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