InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro». Così scrive Stefano Galieni che era davvero molto giovane (12 anni) nel 1972 quando Einaudi pubblicò «L’imbroglio ecologico» di Paccino. Come giovane – 25 anni – era anche Paccino quando diventò «il partigiano Santi» per combattere nelle Brigate Matteotti contro i nazifascisti.

Nel 1956 uscì un libro sorprendente: «Arrivano i nostri» (Edizioni Avanti!) dove Dario Paccino smontò due epocali bugie sui nativi americani: «i nostri» sono loro… non gli uomini bianchi invasori e genocidi. La prima bugia è ovviamente che gli “indiani” fossero cattivi (come raccontò al mondo la peggiore Hollywood) e la seconda, forse più consolatoria ma altrettanto falsa, che vanno ricordati come solo coraggiosi guerrieri e spiriti nobili ma destinati a perdere perchè “arrretrati”.

Dagli anni ’60 Dario Paccino collaborò con Mario Lodi e con l’associazione Pro Natura, «prima associazione naturalistica» in Italia.

Nel 1972 ecco «L’imbroglio ecologico» – sottotitolo: «L’ideologia della natura» – per rovesciare la polpetta avvelenata secondo cui per salvarsi dai disastri ambientali, di salute e del lavoro (causati non si sa bene da chi) bastava affidarsi alla futura saggezza del sistema, cioè del «padrone» come tradusse Paccino senza ricorrere a complicati giri di parole.

Da allora la sua storia di scienziato e scrittore si intreccia con l’onda lunga dei movimenti, come racconta questo «Dario Paccino» – sottotitolo: «dall’imbroglio ecologico alla crisi climatica» – edito dal «Centro di documentazione Pistoia» (104 pagine per 13 euri) a cura di Maurizio Da Re e Antonio Schina con contributi originali di Paolo Mencarelli, Gian Marco Martignoni, Stefano Galieni e il recupero dei testi importanti di Giorgio Nebbia, Vincenzo Miliucci, Fabrizio Bertini, Giorgio Ferrari … per chiudere poi con una ricca bibliografia.

SFOGLIANDO QUESTO LIBRO

«Dario ha percepito prima di molte e molti la distanza siderale che (negli anni ’70) si stava consumando con l’allora Pci» ricorda ancora Galieni.

Nel libro viene riproposta anche «In viaggio con Dario Paccino», una preziosa testimonianza di Vincenzo Miliucci.

Importanti anche le pagine di Maurizio Da Re che intrecciano Paccino con quanto oggi ci propongono le azioni di Greta Thunberg e dei Fridays For Future o di Ultima Generazione, le analisi di Guido Viale, Luca Mercalli o gli appelli dei tanti scienziati e persino Nobel censurati dall’informazione che intanto accredita ogni balla su chi ci avvelena ma si dipinge come “verde”. A esempio nei bilanci di 12 giganti europei dell’energia – BP, Shell, Eni, Equinor, Repsol, Total, Omv, Pkn Orlen, Mol, Wintershall Dea, Petrol group e Ina Croatia – si ciancia di «energia rinnovabile» ma come ha documentato Greenpeace investono quasi sempre nei combustibili fossili. Imbrogli e riverniciature. Proprio come la secca nota che apriva «L’imbroglio ecologico» per ammonirci che ogni neutralità è impossibile : «mettere l’ecologia con i piedi sulla terra, la terra di tutti gli esseri umani e perciò anche delle lofro verità e ideologie, quali il sistema dei rapporti di produzione». E aggiunge Miliucci che allora era ben difficile trovare chi si mettesse in aperta «polemica sia con quegli ecologi che si librano al di sopra delle parti, sia con quei materialisti storici che accolgono la riduzione idealistica della storia naturale alla storia umana». Sempre diretto e schietto Paccino, come nella risata della sua foto scelta per la copertina.

TANTI ALTRI LIBRI CONTRO-CORRENTE

Nel 1976 esce, ancora da Einaudi, «L’ombra di Confucio: uomo e natura in Cina»: da allora per Paccino le porte dei grandi editori si chiudono. Tutti i suoi libri successivi usciranno infatti grazie a piccole, coraggiose case editrici. E’ censura: però “si fa ma non si dice” come in ogni sedicente democrazia. I titoli dei libri di Paccino già svelano il suo percorso: «La trappola della scienza: tutti vivi ad Harrisburg», «Il diario di un provocatore» e «Sceemi» (tutti e tre del 1977), «I colonnelli verdi e la fine della storia» (1990) e «La guerra chiamata pace» (nel ’92), «Gli invendibili» (1994), «Il libero schiavo di Maastricht» (del ’97) e altri che circolano grazie soprattutto alla Bim di Varese, cioè “biblioteca per invendibili e malvenduti”, e a co-edizioni con Odradek e con il Centro Documentazione di Pistoia. E poi moltissimi articoli, testi a più mani e il prezioso lavoro della rivista Rosso Vivo.

Poco prima della morte (a 87 anni nel 2005) Paccino scrive «I senza patria: Resistenze ieri e oggi» . Restano però moltissimi appunti per un libro che non si fece: doveva essere «un racconto a più voci fra generazioni»: quella dei partigiani non pentiti, del ’68 e di Sirio, il figlio di Dario.

PER L’OGGI E PER IL DOMANI PROSSIMO

Quasi tutte le analisi di Paccino possono oggi risultare utili per chi si muove all’insegna del «cambiamo il sistema, non il clima». Bene quindi che Ombre Corte abbia riproposto nel 2021 un’edizione (arricchita) de «L’imbroglio ecologico» e che quest’anno abbia pubblicato il testo «L’ecologia politica di Dario Paccino» – a cura di Gennaro Avallone e Sirio Paccino – con nuovi contributi di analisi.

ITALIA «ANTI-MODERATA»

Due parole merita la collana in cui è uscito questo libro, decimo volume di una serie che finora ha ripercorso le scelte di vita di Luciano Bianciardi, Giovanni Pirelli, Raniero Panzieri, Stefano Merli, Guido Quazza, Massimo Gorla, Bruno Borghi, Franco Fortini e Sebastiano Timpanaro: eretici, non inquadrati che si schierarono decisamente con «tutte le espressioni di antagonismo e di autonomia dei ceti subalterni». Dieci biografie – e altre verranno – per «uscire dall’alternativa tra imbalsamazione del passato e sua cancellazione».

7 LINK PER DARIO PACCINO IN “BOTTEGA”

«Arrivano i nostri» di Dario Paccino di Giorgio Stern

Dario Paccino, la natura inquieta e il suo profitto di Marc Tibaldi

Dario Paccino, un ecologo inquieto di Giorgio Nebbia

Un ricordo di Dario Paccino di Peppe Sini
Ricordando Dario Paccino – 3 di GianMarco Martignoni (sulla Bim)
Ricordando Dario Paccino – 2 di db (su «Rosso Vivo»)
Ricordando Dario Paccino – 1 di Giorgio Ferrari

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

CRISI CLIMATICAdario paccinol'imbroglio ecologico

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tutti a sciare, ovvero la fabbrica della neve

Fino ad oggi la neve artificiale per essere prodotta necessitava pur sempre di un elemento imprescindibile, e cioè che facesse freddo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fermare la servitù energetica dei nostri territori: contro la speculazione continuiamo a organizzarci

La speculazione energetica sui territori assume forme sempre più aggressive. Un nuovo convegno per affrontarla.