InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dichiarazione al Tribunale: la lotta di classe è legittima

Secondo l’accusa, in riferimento ad una mobilitazione del 10 Settembre 2013, “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso” con cortei, prolungati blocchi e interruzioni del traffico e servizi della rete locale dei trasporti avremmo “perseguito in concorso tra persone, agendo quali promotori, capi, organizzatori”, facendoci carico inoltre di diverse contravvenzioni, con la “finalità di costringere il Presidente della Regione Campania e la sua Giunta a ricevere le nostre delegazioni” e quindi le istanze e le rivendicazioni delle vertenze rappresentate (lavoratori licenziati, cassaintegrati, disoccupati Bros, comitati territoriali).

In primo luogo le nostre lotte sono condotte da tante donne e tanti uomini liberi che non hanno capi, in secondo luogo sotto accusa, è il principio e la natura stessa della lotta politica e di classe, come riscontrabile in tanti altre vicende giudiziarie.

In un paese in cui si spendono miliardi di euro per guerre imperialiste e spese militari, per opere inutili e dannose, si smantella e taglia su salari, pensioni, scuola, sanità e servizi sociali, in cui milioni di persone che vivono nella povertà e tante altre la raggiungono con licenziamenti e disoccupazione dilagante, in cui i salari sono da fame mentre quotidiani sono gli scandali ed i crimini prodotti da assassini in giacca e cravatta, dove si continua a morire di tumori per disastri e devastazioni ambientale, discariche ed inceneritori, ci sono cataste di procedimenti giudiziari, di condanne penali e pecuniarie legate alle lotte sociali e politiche che si stanno accumulando in questi anni: partendo dai compagni ancora in carcere come Davide Rosci, i tanti detenuti politici, dalle accuse ai disoccupati organizzati, passando per la criminalizzazione dei movimenti di lotta per la casa, del movimento No Tav, con il caso emblematico di Nicoletta Dosio, degli studenti universitari di Bologna, dei licenziati politici come la vicenda di Pomigliano, fino alla gogna mediatica e giudiziaria che ha visto coinvolto il coordinatore nazionale del Si Cobas, Aldo Milani, strumento sindacale per l’autorganizzazione delle migliaia di lavoratori della logistica in lotta ecc…

E’ evidente quindi che il contrasto alla repressione non passa esclusivamente dal mettere in piedi una necessaria e buona difesa tecnica giudiziaria, ma è soprattutto la creazione di un largo e articolato fronte di solidarietà e di movimento di opinione per condizionare e neutralizzare il braccio della repressione, per trasformare la repressione in solidarietà e forza contro l’escalation repressiva e contro questo subdolo tentativo di cancellare il principio della lotta politica, della lotta di classe, del diritto di sciopero, equiparando le lotte sociali che combattono per migliori condizioni di vita e di lavoro ad azioni estorsive.

Respingiamo categoricamente con sdegno tutte le accuse che vorrebbero personalizzare e trasformare le lotte sociali e il conflitto di classe in un atto delinquenziale finalizzato a costringere o estorcere. Categorie invece che rappresentano a pieno proprio quella parte di società e quel sistema che rifiutiamo e combattiamo. Per questo consideriamo questi dei veri e propri processi politici.

Oggi la fase politica, storica, economica di crisi strutturale di questo sistema, impone ai padroni ed alla borghesia di trasformare i conflitti sociali in qualcosa di tecnico/giuridico ed i bisogni sociali in problemi di sicurezza. Sono li a dimostrarlo perfettamente la criminosa gestione dell’ordine pubblico del nuovo Ministro degli Interni, o meglio Ministro di Polizia, del “Partito Democratico” Marco Minniti che da un lato garantisce il diritto di parola al fascista Salvini dall’altro riserva decreti di sicurezza basati sui daspo metropolitani. O ancora le recentissime dichiarazioni del Questore di Roma, ex- Questore di Napoli, che in riferimento ai sequestri di persona di centinaia di attivisti diretti alla manifestazione contro i trattati europei a Roma dichiara tranquillamente di aver solo “verificato orientamento ideologico delle persone fermate”

Chiunque si metta di traverso ai loro piani criminali trova una risposta repressiva. Non è lo stato a diventare più cattivo, è la crisi che avanza; e la crisi non è un errore, ma una tendenza del modo di produzione capitalistico che noi vogliamo abbattere.

Noi abbiamo scelto proprio di ricomporre e riorganizzare la classe che loro vogliono divisa, debole e frammentata. Abbiamo scelto di non girarci dall’altra parte della storia e di voler lottare per un mondo nuovo e diverso dalla barbarie odierna. I tribunali ci colpiscono singolarmente, ma quotidianamente siamo al fianco di tanti e tante che lottano contro guerre, devastazione ambientale, precarietà sociale, smantellamento dei diritti sociali, licenziamenti e la barbarie umana che avanza alzando muri e frontiere contro immigrati e trasforma mari in cimiteri di sangue.

Non ci fermeranno certo processi, restrinzioni e condanne che padroni e tribunali vorrebbero utilizzare per isolarci. Se un tribunale deciderà una condanna, in questo come in altri processi, perché organizzare le lotte significa costringere le istituzioni a dare risposte concrete ai bisogni sociali, perché unire le lotte e gli sfruttati per un mondo libero da sfruttamento, oppressione e miseria significa essere delinquente per questa legge…sono fiero e cosciente di esserlo.

Se è questa l’accusa sia chiaro dichiariamo che non abbiamo nulla da nascondere: rivendichiamo la legittimità delle nostre scelte e delle nostre azioni.

Eddy – imputato nell’udienza del 31 Marzo al Tribunale di Napoli

da Laboratorio Politico Iskra

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Culture

Diritto all’abitare, diritto alla città

Il tema dell’abitare ha assunto una centralità paragonabile al tema lavoro, nella definizione delle gerarchie sociali e dei destini individuali, dentro le metropoli tardocapitaliste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.