E’ un aspetto esclusivamente “tecnico”
Evidentemente la parola “tecnico” va di moda in questo paese, dopo il governo ora anche la contrattazione della Fiat.
Cominciano a uscire le motivazioni della scelta dell’ a.d. della Fiat Marchionne, il quale dichiara che la disdetta dei contratti a partire dal 1 gennaio 2012 è un aspetto puramente tecnico che va a dare continuità alla scelta di uscire da CONFINDUSTRIA per imporre il modello Pomigliano in tutti gli stabilimenti Fiat.
E’ innegabile la facilità con la quale l’a.d. può muoversi liberamente all’interno del mondo del lavoro e contrattuale, agevolato da un cambio di governo esclusivamente di soli soggetti, ma con una tale continuità di vedute e di azioni pratiche che lo legano al governo berlusconi. Se il governo precedente era quello delle sparate questo è quello che mette in atto le sparate, questo per sintetizzare in parole povere la situazione verso la quale stiamo andando.
A quanto pare è tutta una questione tecnica, partire con le grandi opere, la riforma Gelmini, destrutturare il mondo del lavoro solo per citarne alcune, in nome del rilancio di un paese che ha un destino già segnatoda tempo: quello del default. Ebbene se da un lato i tecnici politici tentano di salvare il salvabile, cercando di assicurarsi loro per primi e i loro interessi, dall’altra parte i tecnici del lavoro usando l’avamposto Marchionne tentano di destrutturare il mondo del lavoro e il tutto con un solo denominatore comune il ceto medio basso che sarà l’unico a pagare questi tecnicismi.
Tecnicismi anche all’interno della contrapposizione sociale istituzionale che da un lato appoggia pienamente il governo monti nel nome dei sacrifici mentre nel mondo del lavoro ci ritroviamo due soggetti quali Gianni (Bonanni) e Pinotto ( angeletti) che di tecnico non hanno un bel niente, ma hanno solo il loro solito schemino in tasca per farsi belli delle loro azioni andando a penalizzare i lavoratori. Ma non solo, tecnicismi anche all’ interno della Cgil che prima elogia la caduta del governo berlusconi ( cancellata la manifestazione nazionale del 3 dicembre convertita in una grossa assemblea nazionale) per poi accorgersi che l’unica cosa che è cambiata è che questo governo le riforme dichiarate da berlusconi le mette in atto mostrando la complicità con chi vuole destrutturare il mondo del lavoro.
Allora abbattiamo i tecnici e ritorniamo alla politica, quella che parte dal basso, quella che in questo momento occupa le scuole e le università, scende nelle piazze, nelle vie delle città e danno un calcio a questa crisi portata avanti dalla finanza mondiale. Abbattiamo questa complicità tra sistema finanziario e mondo lavorativo e riprendiamoci in mano quello che è anche il mondo del lavoro. Dalle assemblee della Fiom ma in generale nelle prossime assemblee nei luoghi di lavoro deve tornare centrale il tema della lotta, prendere spunto dai movimenti di #occupyeverywhere e degli studenti.
Diamo un calcio ai tecnici!
red. InfoAut
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