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Il costo umano dei pesticidi

Il reportage redatto da Pablo Ernesto Piovano documenta i danni alla salute umana provocati dall’esposizione ai pesticidi, liberamente commercializzati e impiegati nel trattamento di colture alimentari, giardini e campi sportivi.
Il riflettore viene puntato con particolare attenzione sul glifosato, principio attivo del Roundup, erbicida di produzione Monsanto commercializzato e utilizzato fin dal 1974.
L’esposizione a questa sostanza può provocare sterilità maschile, malformazioni del feto nel corso della gravidanza, cancro; il glifosato, finendo nel nostro organismo, attacca le pareti del tratto gastrointestinale, uccidendo i batteri benefici che ospitiamo e mettendo a serio rischio la nostra salute: l’80% delle difese immunitarie si trovano proprio in questi organi.
La situazione più drammatica è vissuta in Argentina, territorio che dal 1996 ha subito una massiccia colonizzazione da parte delle multinazionali, Monsanto in testa, che hanno occupato quasi il 70% dei terreni agricoli con monocolture di mais e soia geneticamente modificati.
Tali coltivazioni necessitano di numerosi input esterni per crescere a causa del massiccio impiego di pesticidi. In appena dieci anni da questo insediamento, i casi di cancro tra i bambini sono triplicati, i casi di malattie della pelle e patologie respiratorie sono incalcolabili, e quelli di malformazione neonatale sono aumentati del 400%.

Jesica Sheffer, 11 anni, da quando ne aveva 7 soffre di una malformazione ai tendini che le impedisce di mantenere una posizione eretta.

Fabiàn Piris, 8 anni: sua madre è stata esposta al Roundup nel corso della gravidanza. Al momento della nascita a Fabiàn era stato diagnosticato un solo anno di vita a causa di idrocefalia, e soffre di un ritardo mentale irreversibile.

Lucas Techeira, 3 anni, è stato soprannominato il bambino di cristallo: è affetto da ittiosi fin dalla nascita, una malattia che sgretola la pelle. Sua madre, nel corso della gravidanza, è entrata in contatto con il glifosato nell’orto di casa.

Queste sono solo alcune delle vittime dell’industria chimica capeggiata da colossi come Monsanto, Cargill, Syngenta, Bayer, e va sottolineato come non sia la sola esposizione diretta al glifosato ad arrecare gravi danni alla salute umana.
La sostanza, una volta dispersa nell’ambiente, resiste sugli alimenti con essa trattati, finisce nel terreno e nelle acque provocando un massiccio inquinamento ambientale, e favorendo così il rischio di assorbimento da parte di animali e persone.
Secondo un rapporto dell’Ispar inerente al biennio 2011/2012, sarebbero ben 175 le diverse sostanze chimiche rinvenute nelle acque del territorio italiano, tra pesticidi, erbicidi, fungicidi e insetticidi.

 

da earthriot.altervista.org

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