InfoAut
Immagine di copertina per il post

Erdogan e Facebook non possono oscurare l’informazione indipendente

||||

Insieme agli altri siti di informazione indipendente oscurati nei giorni scorsi da Facebook abbiamo preso parola in una conferenza stampa a Roma. Riportiamo la presa di parola collettiva condivisa dalle realtà che hanno partecipato.

Facebook non può rimanere in mano a un privato.

Oggi venerdì 18 ottobre, si è svolta presso nella sala della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, una conferenza stampa per denunciare l’oscuramento da parte di Facebook di alcune pagine di siti di informazione indipendente. Promotori dell’iniziativa sono stati i portali Contropiano, Dinamopress, Globalproject, Infoaut, Milano in Movimento e Radio Onda d’Urto.

Tra il 15 e il 16 ottobre, infatti, Facebook ha oscurato le pagine di Contropiano, Globalproject, Milano in Movimento e Radio Onda d’Urto, e inviato avvisi di chiusura alle pagine di DinamoPress, Infoaut e a diversi profili personali.

Il motivo è la presunta – e non meglio specificata – violazione degli “standard della community” in merito alla pubblicazione di articoli e foto sulla guerra in Siria, sull’esperienza del confederalismo democratico in Rojava e sulle iniziative di opposizione al conflitto.

Mentre a seguito di prese di posizione pubbliche le pagine di Global Project, Contropiano e Milano in Movimento sono state ripristinate, nelle stesse ore l’oscuramento si è esteso a numerose altre pagine di realtà di movimento, reti associative e spazi sociali che avevano preso parola a favore della resistenza curda.

La quantità e simultaneità delle segnalazioni ricevute dalle nostre pagine in relazione a contenuti riguardanti la resistenza curda e le iniziative di opposizione alla guerra, lasciano supporre che vi sia stata un’azione coordinata da parte di soggetti vicini al governo di Ankara: com’è noto, le guerre non si giocano esclusivamente sui campi di battaglia, ma anche su quelli dell’informazione.

Facebook, con la decisione di oscurare o di minacciare pagine che in questo momento stanno svolgendo un’importante azione di informazione sul conflitto in corso e sulle iniziative di opposizione alla guerra, si trova obiettivamente a prolungare sul terreno dell’informazione l’ignobile conflitto che il governo turco sta perseguendo nel nord della Siria. Una situazione, questa, che sembra contraddire in modo esplicito la tanto decantata “neutralità” della piattaforma.

Inoltre, crediamo che questa vicenda sollevi questioni più generali che interrogano da vicino il mondo dell’informazione e la cittadinanza tutta: quali sono i confini che possono essere posti alla totale assenza di trasparenza e alla più assoluta arbitrarietà di Facebook nel bloccare contenuti di carattere informativo e di denuncia degli orrori di un massacro in corso?

L’infrastruttura digitale di Facebook svolge oramai a tutti gli effetti il ruolo di uno spazio pubblico, rispondendo però esclusivamente a logiche e procedure di carattere privato. Esiste dunque una contraddizione sempre più stridente tra il diritto ad una libera informazione e il suo effettivo esercizio all’interno della piattaforma digitale.

Da parte nostra, continueremo in tutte le forme possibili a raccontare la guerra in corso, le mobilitazioni che si oppongono al conflitto innescato dalla Turchia e a dare voce alla resistenza del popolo curdo. Allo stesso tempo, riteniamo che la difesa del diritto alla libera informazione passi ormai sempre più per la necessità di aprire una discussione pubblica che ponga al centro il problema di un controllo democratico della piattaforma Facebook.

All’interno della conferenza stampa c’è stato anche l’intervento dell’avv. Simonetta Crisci, presidente di Senza Confini, che ha messo a disposizione la possibilità di produrre un’istanza all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e un’altra alla Corte di giustizia dell’Unione europea per verificare le cause e le eventuali sanzioni da adottare per l’oscuramento disposto da Facebook delle pagine di diversi siti indipendenti e di associazioni impegnate nel divulgare notizie e immagini sull’attacco della Turchia alla popolazione curda in Siria. Lo scopo del ricorso è quello di verificare la violazione dell’Articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea relativa alla sulla Libertà di espressione e d’informazione: “Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”.

Contropiano, Dinamopress, Globalproject, Infoaut, Milano in Movimento e Radio Onda d’Urto, Rete No Bavaglio

 

[iframe width=”871″ height=”490″ src=”https://www.youtube.com/embed/zXWj3fkx6h8″ frameborder=”0″ allow=”accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture” allowfullscreen ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

facebookinformazionemovimenti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Smascherata la politica di Meta sul sionismo: Ciberwell si scatena dopo la rivelazione di legami con Israele

Il 10 luglio è stato annunciato che il gigante dei social media Meta avrebbe ampliato la portata della sua censura e della soppressione dei contenuti relativi al Genocidio di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Julian Assange: l’uomo dietro le fughe di notizie che hanno scosso il Medio Oriente

Uno sguardo al ruolo che il fondatore di WikiLeaks ha svolto nell’esporre la corruzione e le operazioni militari e nell’influenzare le dinamiche politiche nella regione del Medio Oriente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I mille volti della guerra

A Torino giornata universitaria contro la guerra verso la mobilitazione nazionale e generale Fermare l’escalation del 21 ottobre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Prevedere la Cina? 

Riprendiamo da New Left Review questo breve testo di Nathan Sperber sulla narrazione che in Occidente si sta facendo della “crisi” economica cinese.  Discussioni di carattere macro-economico su cosa sia o quando ci si trovi in una situazione di crisi economica non sono solitamente il centro delle nostre attenzioni.  Tuttavia, riteniamo che il nostro compito controinformativo odierno […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nasce InfoAut Podcast. Un nuovo strumento per l’informazione di parte

E’ online da oggi il Podcast di InfoAut disponibile su Spotify e Google Podcast per ampliare gli strumenti digitali di informazione, approfondimento e dibattito di fronte alle sfide di un presente complesso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il silenzio mortale del clamore – I movimenti di massa cinesi e i radicali

Contrariamente agli stereotipi diffusi tra molti lettori occidentali, in Cina gli eventi di massa e le questioni pubbliche non sono così scarse come ci si potrebbe aspettare, dagli studenti ai lavoratori, dalle discussioni su Internet agli eventi di massa nel mondo reale, grandi e piccoli, la Cina è un Paese post-socialista con profonde e complesse contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La guerra in Ucraina e le nostre lotte – Report della giornata di discussione del 15 gennaio

Pubblichiamo il report della giornata di discussione “La guerra in Ucraina e le nostre lotte” che abbiamo organizzato a Bologna lo scorso 15 gennaio e che ha realizzato un passo importante verso la costruzione di un discorso condiviso di opposizione alla guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

13-14 dicembre: InfoWarfare – Il campo di battaglia dell’informazione

Al giorno d’oggi, assistiamo sempre più ad un fenomeno di omologazione nel mondo dell’informazione.