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La Deutsche Bank scommette per aggravare il debito pubblico italiano

Ecco invece un’altra porzione di verità. La Deutsche Bank ha scaricato 7 miliardi di titoli pubblici italiani.

http://www.net1news.org/deutsche-bank-scarica-7-mld-di-titoli-italiani.html

si tratta di una operazione finanziaria, e simbolica, che ha l’immediato effetto di ridurre di valore i titoli pubblici italiani e di contribuire alla loro ricollocazione sul mercato ad un costo più alto per il nostro paese.

La Deutsche Bank infatti non solo è una banca tedesca di interesse strategico, non proprio una sconosciuta al governo di Berlino, ma anche un istituto che ha circa 280 sportelli in Italia. E un’attività fin troppo da protagonista nel nostro paese: la Deutsche Bank due anni fa è stata infatti rinviata a giudizio per truffa aggravata per la vicenda dei prodotti finanziari derivati del comune di Milano.

Ma la storia non finisce qui. Il Financial Times riporta che, dopo essersi liberata dell’esposizione su quasi il 90 per cento dei titoli pubblici del nostro paese, la Deutsche Bank ha acquistato i famigerati Cds sul rischio Italia.

http://goo.gl/6eRos

In questo modo l’istituto bancario di Francoforte ha solo possibilità di guadagno sulla crisi italiana: più il nostro paese è costretto a collocare sul mercato titoli pubblici a prezzi più altri più la Deutsche Bank guadagna.

Non c’è da stupirsi se in questo modo altri istituti bancari, come Ups, si siano gettati a finanziare il debito pubblico del nostro paese. Sanno che istituti come la Deutsche Bank fanno da apripista al rialzo dei tassi di interesse, che paghiamo noi con le finanziarie “patriottiche”, e che quindi sono assicurati alti dividendi.

Ecco dove vanno quindi a finire i ticket sulle medicine, i tagli alla spesa pubblica, sanitaria, scolastica e la cancellazione degli investimenti per lo sviluppo. Entro queste partite di giro tra istituti che non fanno capo a qualche cow boy degli algoritmi di borsa che dà istruzioni dal suo panfilo al largo delle Cayman. Ma fanno direttamente capo al mondo dell’investimento istituzionale, quello che fa la voce grossa sui “conti in ordine dell’Italia”, sul “rigore” e sulle “necessarie privatizzazioni per la crescita”. Privatizzazioni, statene certi, che troveranno Deutsche Bank in prima fila. Proprio nel nostro paese.

di redazione Senza Soste

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