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La lunga notte in bianco contro gli F-35

In Italia c’è chi evidentemente ha da guadagnare da questa grossa operazione ed è stata messa in piedi una propaganda serrata del nuovo F-35, cacciabombardiere di quinta generazione, attraverso una presentazione a dir poco stupefacente: invisibile ai radar, in grado di trasportare in sicurezza ordigni nucleari, super hitech, dotato delle più sofisticate apparecchiature ecc…

Questo aereo in progetto dal 1998 grazie ad un accordo tra USA e altri 8 paesi europei, stando alle dichiarazioni del governo dovrebbe entrare in produzione il 18 luglio a Cameri e tutto ciò mentre molti partner del progetto, tra cui Turchia, Norvegia, Danimarca e Canada,  ne hanno sospeso l’acquisto e rimandato ogni decisone nel merito ai prossimi anni.

L’Italia, che  nel 2012 aveva rinnovato l’impegno all’acquisto di 90 velivoli per sostituire mezzi a dire delle Forze Armate obsoleti , si prepara a sostenere un’operazione finanziaria che si aggira  attorno ai 12,9 miliardi di euro, una cifra vergognosamente alta per un paese messo in ginocchio dalla crisi.

Oltre all’evidente spreco di denaro pubblico per una politica finalizzata alla guerra, sempre più studi indipendenti acquistano credito internazionale dimostrando come i costi di manutenzione sarebbero altissimi oltre ad esserci problematiche tecniche che rendono questi velivoli inaffidabili (vulnerabilità  ai fulmini, problemi ai motori, problemi al casco dei piloti ecc…).

A Cameri, tra il 13 ed il 14 luglio, il Comitato No f-35 ha lanciato pubblicamente davanti alla fabbrica dei cacciabombardieri (quasi ultimata all’interno dell’aeroporto militare)  la “lunga notte in bianco contro gli F-35, contro tutte le fabbriche d’armi, contro tutte le guerre”.

Come riportato nel volantino di indizione, “i militari, gli industriali e i politici hanno comunicato ufficialmente che dal 18 luglio partirà la costruzione dei primi F-35 made in Cameri. Non ci sembra proprio il caso di lasciare in pace chi vuol fare la guerra e chi si prepara a farla nel modo più dirompente e devastante”. 

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