Lotta all’evasione fiscale. Confindustria: “Controllare di più i piccoli contribuenti”
Tra cifre e tabelle, la lobby della grande industria fa anche le proprie proposte sul tema e punta il dito contro i controlli fiscali, in particolare contro il fatto che l’agenzie delle entrate negli ultimi due anni si sarebbe concentrata troppo su grandi contribuenti e grandi imprese con gettito superiore ai 100 milioni. I ricchi, si lamenta Confindustria, hanno subito verifiche nel 96% dei casi, mentre piccole imprese, professionisti ed enti non commerciali sono stati controllati in meno del 3% dei casi e non rischiano di subire verifiche anche per diversi decenni. Una “ingiustizia” da correggere subito secondo la lobby degli industriali che chiede controlli più uniformi non solo su di loro, che sono responsabili della maggior parte dell’evasione italiana, ma anche sui “pesci piccoli” e i comuni cittadini.
Insomma, altro che tutti sulla stessa barca! Chi sta sopra pensa ai propri interessi e, col solito ritornello della legalità, fa finta di non vedere la differenza tra chi nel nostro paese sfugge alle tasse perché non arriva a fine mese e quei 220 mila super-ricchi italiani con reddito annuo superiore a un milione di euro. Per loro tanto non c’è crisi: l’anno scorso sono aumentati del 12,6% rispetto al 2013…
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