InfoAut
Immagine di copertina per il post

Riformato il “sistema sanzionatorio”?

”, con 332 voti a favore e 104 contrari. Si ratta di 16 articoli e due deleghe al governo. Vediamo quali novità introduce:

*per i reati puniti con una pena fino a quattro anni si potrà applicare la messa alla prova, ossia una misura alternativa al carcere che preveda un percorso di lavori socialmente utili per almeno 10 giorni, il condannato dovrà prestare attività non retribuita in favore della collettività. Ma sono esclusi da questa misura i recidivi che sono circa il 70% di coloro che vengono condannati;

*arresti o detenzione “domiciliare” dovranno diventare pena principale da applicare in automatico a tutte le contravvenzioni che prevedono arresto e a tutti i delitti il cui massimo edittale è fino a 3 anni. Se invece il massimo va da 3 a 5 anni, il giudice potrà concedere oppure no i “domiciliari” tenendo conto della gravità del reato e della “capacità a delinquere” (si mette al centro la figura del condannato, il suo ambiente, il suo status sociale assai più che il fatto) ;

*detenzione oraria: la detenzione non carceraria può avere durata continuativa oppure per singoli giorni della settimana o fasce orarie. Può essere eventualmente prescritto il braccialetto elettronico. Restano invece in carcere i delinquenti abituali, professionali e per tendenza, e chi non ha un domicilio idoneo o non rispetta le prescrizioni.

*abolizione dell’istituto della “contumacia”, ossia poter processare e condannare senza la presenza dell’imputato: se l’imputato (dopo un primo tentativo di notifica) è irreperibile, il giudice sospende il processo potendo però acquisire le prove non rinviabili. Alla scadenza di un anno, e per ogni anno successivo, dispone nuove ricerche dell’imputato. Finché dura l’assenza, è comunque sospesa la prescrizione: questo obbrobrio doveva essere da tempo abilito poiché assente in gran parte dei paesi;

*depenalizzazione riguarda tutte le infrazioni attualmente punite con la sola multa o ammenda e altre specifiche fattispecie come ad esempio l’omesso versamento (se non superiore a 10.000 €) di ritenute previdenziali e assistenziali o in materia di atti e spettacoli osceni, abuso della credulità popolare, rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive.

*depenalizzato anche il reato di immigrazione clandestina introdotto nel 2009 quando Roberto Maroni era ministro dell’Interno; rimane la sanzione penale per il reingresso in violazione di un provvedimento di espulsione: si tratta in pratica una ratifica di un dato di fatto perché l’introduzione di questo reato aveva creato molti problemi anche giuridici e non aveva rallentato l’immigrazione;

*probation, un istituto da tempo sperimentato per i minori. Per reati puniti con reclusione fino a 4 anni o pena pecuniaria o per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio, l’imputato può chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. La misura consiste in lavori di pubblica utilità e comporta la prestazione di condotte riparatorie e (se possibile) risarcitorie, con l’affidamento al servizio sociale per lo svolgimento di un programma di recupero. Se l’esito è positivo, il reato si estingue. In caso di trasgressione del programma di trattamento o nuovi reati scatta la revoca e si va in carcere. Durante il periodo di prova la prescrizione è sospesa.

La depenalizzazione e i domiciliari dovranno essere regolati con apposito decreto legislativo del governo, da fare al più presto, che dovrà rimanere all’interno di ciò che prevede la delega concessa da questa legge.

CONCLUSIONI (e mie valutazioni):

aver messo le mani a una riforma del sistema sanzionatorio per fuoriuscire dalla “unicità della sanzione, ossia del carcere”, è un fatto positivo che si attendeva da oltre 60 anni, ma si è persa una occasione. Il governo e il parlamento dovevano procedere in fretta e furia per evitare la sanzione della Corte europea (che scade il 28 maggio), non si è sviluppato un dibattito nel paese che sarebbe stato molto utile per smentire stereotipi e pregiudizi che inquinano le menti di chi abita questo triste paese, sottoposti al martellamento mafioso e totalitario dei media; per rimuovere le incrostazione forcaiole che offuscano il pensiero e deprimono l’azione.

Se mettiamo in relazione queste misure con le persone reali che oggi varcano le soglie dei tribunali e del carcere, si evidenzia la inconsistenza di queste misure (ne beneficieranno 3 o 4 migliaia): la gran parte di queste persone sono costrette a praticare attività extralegale, essendo preclusa ogni altra possibilità. Queste persone i cosiddetti recidivi che diventano sempre più un settore sociale che vive e si riproduce ai margini della legalità; escluderli da questi provvedimenti equivale a non intervenire affatto! Anzi significa aver voluto intensificare i controlli su questo settore sociale, sottoponendolo a emarginazione progressiva e differenziazione dal resto della popolazione; significa produrre i ghetti.

Un’ emarginazione che potrà ritorcersi contro l’ordine esistente!

da ControMaelstrom

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

carceredomiciliaririforma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Anan Yaeesh in sciopero della fame

Riprendiamo il comunicato pubblicato dalla campagna Free Anan e ci uniamo alla solidarietà ad Anan Yaeesh.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Milano: convalida degli arresti ai domiciliari e divieto di andare a scuola per i due minori fermati il 22 settembre

La giudice del Tribunale per i minorenni di Milano Antonella De Simone ha convalidato gli arresti e disposto come misura cautelare i domiciliari per due studenti di un liceo milanese, un ragazzo e una ragazza di 17 anni, accusati di resistenza aggravata e danneggiamenti dopo il corteo di lunedì a Milano.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato stampa: sottoscrizione nazionale per Anan Yaeesh

Nei primi quindici giorni della campagna nazionale di sottoscrizione a sostegno del combattente per la libertà palestinese Anan Yaeesh – detenuto nel carcere di Terni e attualmente processato presso il Tribunale dell’Aquila – la solidarietà popolare ha prodotto un risultato straordinario.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Carcere ai Ribell3”: Mamme in piazza per la libertà di dissenso

Presentiamo il libro “Carcere ai ribell3”, scritto dalle donne del gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso. Con una delle “mamme” ripercorriamo alcune storie di compagn* e attivitst* che hanno incontrato il carcere nel loro percorso di lotta; raccontiamo delle pratiche di solidarietà portate avanti dalle “mamme” in sostegno dei/delle figli/e e delle […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Due anni di carcerazione domiciliare per Enrico, referente sindacale del SI Cobas di Modena

Carcerazione domiciliare di due anni per il referente del sindacato in lotta Si Cobas di Modena, Enrico Semprini, esponente anche della redazione di Radio Onda d’Urto Emilia Romagna. Tale disposizione riguarda una condanna collegata alle lotte No Tav e una per un’iniziativa antifascista a Modena. A Enrico Semprini non è stato consentito di accedere a pene alternative alla […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto sicurezza

Blitz del governo, approvato il decreto Sicurezza, varato dal governo Meloni nel Consiglio dei ministri di ieri sera.