Roma alza la testa: centinaia di famiglie occupano un ex-hotel. Sgombero e tensione con la polizia.
Aggiornamento h18: E’ terminata l’operazione di sgombero con gli occupanti identificati e due portati via dalla polizia perchè senza documenti. Si conferma di nuovo come a Roma il problema abitativo venga gestito unicamente in termini di ordine pubblico, soprattutto quando a muoversi sono quei movimenti che sono stati estranei alle dinamiche di Mafia Capitale, e che anzi con le proprie iniziative e occupazioni negli anni sono stati capaci di essere un problema per questo modo di gestire la città e le questioni sociali. I movimenti per il diritto all’abitare saranno in piazza di nuovo Lunedì 20 Luglio insieme ai facchini della logistica in lotta per un presidio contro l’art. 5 e i ricatti sul lavoro legati al permesso di soggiorno sotto la prefettura a P.zza SS. Apostoli alle ore 10.
Aggiornamento h16: nonostante il dispiegamento di forze dell’ordine per sgomberare le persone senza casa fosse già ingente, sono sopraggiunti sul posto altri pullman della polizia. Tensioni tra occupanti e forze dell’ordine, con fronteggiamenti e spintoni nella strada sottostante e la rabbia di alcune persone sgomberate ed esasperate dalla situazione.
Aggiornamento h15 : La polizia è entrata nello stabile per sgomberarlo con un ingente dispiegamento di mezzi e uomini. Evidentemente nella città di Marino le rivendicazioni dei senza casa non contanto quanto gli isterismi dei quartieri residenziali. Gli occupanti sono saliti sul tetto e resistono allo sgombero. ROMA SI BARRICA!
——–
Questa notte centinaia di nuclei familiari con tantissimi bambini e bambine, hanno occupato l’ex Hotel Gemini proprio davanti alla stazione FSTiburtina. Un luogo nevralgico per la speculazione immobiliare legata al progetto della nuova stazione ad alta velocità e fortemente simbolico perché teatro soltanto alcune settimane fa di vergognosi rastrellamenti ai danni dei rifugiati, che li stazionavano in attesa ed alla ricerca, magari anche altrove, di una vita dignitosa e migliore. Tutt’ora gli occupanti si trovano all’interno dello stabile e sul tetto, barricati e decisi a non uscire. Dalle prime ore della mattina, inoltre, un presidio solidale con centinaia e centinaia di persone si è radunato nel piazzale antistante alla stessa stazione Tiburtina, inscenando un presidio che all’arrivo dei blindati della polizia è divenuto azione di disturbo e di blocco. Il risultato è che oramai da diverse ore è la polizia stessa a bloccare buona parte degli accessi allo snodo ferroviario, mentre sia il presidio solidale che l’occupazione resistono senza fare passi indietro.
Con questa iniziativa i movimenti per il diritto all’abitare rendono evidente, ancora una volta, l’assurdità e l’impossibilità di affrontare il problema dell’emergenza abitativa e della casa, come quelli della precarietà e della povertà, in termini di ordine pubblico. Qualcuno, nelle stanze dei bottoni, sta cercando infatti di dare visibilità e di favorire i fascio leghisti per spostare la rabbia crescente nella città e nel paese, lontano dai veri responsabili, trasformandola in una inutile e vergognosa “guerra fra poveri”. Le lotte dei movimenti, invece, dimostrano ancora una volta che soltanto unendoci, nel meticciato, possiamo riconquistare i diritti ed i bisogni negati, immaginare e costruire insieme dal basso una reale alternativa all’austerity.
Del resto sul terreno della casa, nel vuoto totale di risposte istituzionali nei confronti di chi vive l’emergenza abitativa e di chi non arriva alla fine del mese, la pratica dell’occupazione rappresenta l’unica soluzione credibile. Come di fronte al tentativo di affrontare questa pesantissima situazione con i manganelli, l’unica possibilità sarà la resistenza.
Nelle nostre lotte pulsa l’antidoto al razzismo ed allo sfruttamento, vive ancora la possibilità di vincere le ingiustizie e di cambiare tutto.
Roma Resiste e si Barrica! RomaAlza la Testa!
No art5 #stopsfratti
Una sola Grande Opera: Casa Reddito e Dignità
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.