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TUNISIA. FRAMMENTI DI UNA RIVOLUZIONE

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Una migrazione al contrario. Un mese di viaggio nel paese che ha inaugurato la primavera araba. Oltre 30 ore di girato, decine di quaderni di appunti, migliaia di scatti fotografici. Da qui nasce Frammenti di una rivoluzione, il nostro reportage di video-racconti sulla Tunisia che cambia. Un progetto che ospitato sul web e che adesso chiede il supporto della rete per andare avanti.

 

Frammenti di una rivoluzione è stato pensato in due parti, dentro e fuori Tunisi.

DENTRO TUNISI

Il nostro viaggio è iniziato nella capitale. Dei giorni di tumulto che hanno scosso il paese, Tunisi porta ancora i segni per le strade: il filo spinato protegge i luoghi del potere e i carri armati fanno da guardia alla difficile transizione democratica. Che cosa è successo il 14 gennaio ce lo ha raccontato Wassim, studente universitario di informatica. Wassim è tra quelli che un anno fa hanno preso parte alla grande manifestazione che ha attraversato le strade di Tunisi per chiedere le dimissioni di Ben Ali. La sera stessa il dittatore fuggiva dal paese, ma la protesta, che ha raggiunto per la prima volta il centro del potere politico, è andata avanti. Wassim ci ha accompagnato nei luoghi piú significativi di Tunisi ripercorrendo i momenti piú importanti della rivolta: i primi raduni, i cortei, i sit-in di Casbah I e II. Ad un anno esatto dalla cacciata di Ben Ali, il 14 gennaio 2012, abbiamo pubblicato Wassim, che ha inaugurato il nostro reportage.

Al nostro arrivo, Tunisi intanto si preparava a compiere un passo storico nel suo processo di transizione verso la democrazia. Sono gli ultimi giorni di campagna elettorale: dopo 23 anni di dittatura, il paese si appresta a votare per una nuova costituente. Centinaia di liste e migliaia di candidati affollano i manifesti alle pareti delle strade. Dopo esser stata da subito al fianco della rivoluzione come si prepara la sinistra al voto? Nei bar del centro, i vecchi ci ricordano i tempi in cui la libertà di espressione non era possibile. Tra una birra e un ballo, dei “giorni bui” parliamo anche all’Underground, locale alternativo della capitale e ritrovo storico di artisti e militanti. Alle sedi dei partiti della sinistra, che si presentano frammentati all’appuntamento elettorale, la vigilia elettorale ci viene raccontata con un cauto ottimismo verso il futuro. I candidati ancor più di ogni scheda elettorale guadagnata, attendono di riprendere quella sovranità negata da tempo, anche a causa delle ingerenze dell’Europa.

É Ennahdha a vincere le elezioni. Il 23 e 24 ottobre gli elettori assiepati nelle interminabili code ai seggi hanno dato al partito islamista oltre il 40 percento dei voti. La sera dell’ annuncio, seppur non ancora ufficiale, a Tunisi esplode la festa al quartier generale di Ennahdha. Attorno ai leader del partito troviamo una folla di elettori riunita al canto dell’ inno nazionale che in un tripudio di bandiere omaggia chi per anni è stato tra le vittime della dittatura di Ben Ali. É il 26 ottobre. Il pomeriggio un centinaio di persone si raduna fuori dalla sede dell’ ISIE (l’organismo superiore incaricato di organizzare e vigilare l’appuntamento) e denuncia presunte irregolarità nelle operazioni elettorali. Su questo ed altro, abbiamo ascoltato la sera stessa Ajmi Lourimi, tra i fondatori e ideologi di spicco di Ennahdha. Quando a Tunisi cala la notte, i clacson smettono di suonare e un solo posto resta aperto resta aperto per discutere l’ esito delle prime elezioni liberi del post-Ben Ali: l’Underground.

Una rivoluzione non fa primavera? Che succede nel paese che ha inaugurato le rivolte arabe?

INTERVALLO

Con questo video si è conclusa la prima parte del reportage, ospitata gratuitamente dal canale youtube di YOUng, un nuovo portale di infotaiment.
A questo punto ci fermiamo un attimo, tiriamo il fiato e vi chiediamo un aiuto per proseguire.
Perché in realtà ci sarebbe ancora molto da vedere, dando voce ai luoghi dove la Rivoluzione tunisina nasce. “Fuori Tunisi”, il nostro viaggio lontano dalla capitale, dove le aspettative di una vita diversa non accennano a perdere il loro tratto di rivolta.

FUORI TUNISI

In un quartiere periferico di Sousse, sulla ricca costa orientale, dove a poca distanza da una medina addobbata ad uso e consumo dei vacanzieri, si ammassano in condizioni critiche i lavoratori alla ricerca delle opportunità dell’indotto turistico; a Redeyef e Metlaoui, al confine con l’Algeria, dove siamo entrati in uno dei bacini di fosfati più grandi al mondo, e dal 2008 gli abitanti perseguono una sorta di rivoluzione non efficacemente mediatizzata; a Tazarka, poco distante da Hammamet, dove gli scioperi e “l’assedio” ai cancelli dello stabilimento Eni hanno portato a periodi di blocco della produzione della compagnia italiana; a Jebiniana, 40 km da Sfax, ad ascoltare la storia di Semi, giovane disoccupato, che dopo esser stato rimpatriato già tre volte, ci racconta dalla spiaggia dove è partito, come prepara l’ennesimo disperato viaggio verso l’Italia.

COME SOSTENERCI

Fino ad oggi abbiamo agito in autoproduzione, completamente con le nostre forze. L’attività di selezione e montaggio delle immagini, far tradurre i dialoghi dall’arabo-tunisino, preparare i testi di accompagnamento richiedono un tempo e un impegno importanti. Per questo motivo, e per poter finire il reportage con le dovute risorse, ottimizzando le uscite dei video, chiediamo un vostro contributo.

Importante! Nella prima fase dovrete dare solamente l’adesione al progetto, senza effettuare alcun pagamento. Sarete invitati a mantenere il vostro impegno solamente se saranno raccolte tutte le 300 quote.

1. Cliccate sul tasto “SOSTIENI” alla sinistra del vostro schermo;
2. Inserite il numero di quote che volete prenotare. Ogni quota costa 5,00 Euro;
3. Effettuate dunque la registrazione al sito. E’ necessario inserire un indirizzo EMAIL valido da voi controllato, un “USER NAME” ovvero un nome che vi identifichi e una password a vostra scelta. Ricordatevi di “spuntare” l’adesione ai dati personali sotto il campo “PASSWORD”;
4. Inserite poi i vostri dati: nome, cognome, indirizzo, città, stato e C.A.P.;

5. Premete il tasto “INVIA”;

6. Riceverete una mail di conferma della prenotazione delle QUOTE. SE NON VEDETE LA MAIL, GUARDATE NELLO “SPAM”. A mail ricevuta, dovrete cliccare sul link presente nella stessa per confermare la vostra prenotazione;
7. Solo quando tutte le 300 quote saranno prenotate, vi sarà automaticamente inviata una mail al vostro indirizzo con le coordinate per il versamento delle vostre quote;
8. Chi acquisterà n.5 quote riceverà un’illustrazione realizzata dall’artista MARGHERITA TRAMUTOLI pensata per il progetto “Frammenti di una rivoluzione”.

9. I nomi di tutti i sostenitori compariranno nell’ultima clip (a parte coloro che non lo desiderano).

Gli autori:

Filippo Del Bubba è nato e vive a Livorno. Gioca a rugby per una vita, si laurea in Lettere a Pisa e s’improvvisa videoartista. Vagabondo professionista e lavoratore serio, alla ricerca perenne di qualcosa da raccontare. Dalla Tunisia ha pubblicato video sul Fatto Quotidiano e realizzato una trasmissione per il programma “Storie” di MTV News.

Alessandro Doranti è nato e vive a Livorno. Figlio di una migrazione, ha sviluppato nel tempo la dromomania, ossessione dello spostamento continuo del viaggiare, del non fermarsi mai in un posto. Laureato in Lettere, è dottorando in materie controverse all’Università di Firenze. Durante il viaggio in Tunisia ha scritto articoli per Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano e Repubblica.

RASSEGNA STAMPA

Il Manifesto

Rai News 24

PRESENTAZIONI

Frammenti di una rivoluzione, dalla Tunisia al Teatro C. 5 aprile 2012 – Livorno

Frammenti di una rivoluzione, dalla Tunisia a Tra Le Righe – 19 aprile 2012 – Pisa

FESTIVAL & CONVEGNI

Conflitti. Festival internazionale del racconto audiovisivo e giornalistico. 13/15 aprile 2012 – Cassino

Free Speech: new journalism, social network, libertà d’informazione nella primavera araba. 16 febbraio 2012 – Roma

Convegno di Etnografia. IV edizione 7/9 giugno 2012 – Bergamo

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