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Zap Festival, il festival della cultura antagonista a Pisa

zapfestival.blogspot.com

 

Dopo il successo dell’anno scorso sarà riproposto anche nel 2011 il festival organizzato da Zona Autonoma Pisana. In questa sigla si riuniscono e coordinano una serie di realtà nate e cresciute nella lunga tradizione di antagonismo sociale della città toscana, come il Collettivo Autonomo Studenti Pisani e il Collettivo Universitario Autonomo, attivi nelle lotte del mondo della formazione e tra i protagonisti delle mobilitazioni dello scorso autunno, e il Progetto Prendocasa, che da più di tre anni porta avanti battaglie in difesa del diritto alla casa.

Per l’edizione 2010 era stato scelto di occupare il Bastione San Gallo, uno spazio pubblico abbandonato e lasciato al degrado dall’amministrazione comunale; quest’anno invece il festival si svolgerà presso lo Spazio Antagonista Newroz, in Via Garibaldi. Per questa edizione quindi verranno dati protagonismo ed importanza al centro sociale presente in città da più di dodici anni e sede naturale delle esperienze di Zona Autonoma Pisana; uno spazio in cui negli anni, a forti momenti di lotta, si è affiancato uno spiccato interesse verso esperienze musicali e culturali, indipendenti e alternative.

La tre giorni di festival (da venerdì 24 a domenica 26 giugno), sarà riempita da dibattiti, concerti, dj set, cineforum, mostre e momenti di socialità.

Venerdì 24:

17.00 – Tavola rotonda “Narrativa e conflitto sociale”, interverrà Alessandra Daniele della redazione di Carmilla on-line.
21.00 – Concerto di Soylent Tree, Delirememami, Spiritual Brothers

Alessandra DanieleCarmilla on line è una webzine italiana. La rivista si occupa soprattutto di critica letteraria e letteratura in generale, cinema, politica e controinformazione (con un’ottica apertamente di sinistra). Fondata da Valerio Evangelisti (attuale direttore editoriale), pubblicato originariamente in versione cartacea, deve il nome alla vampira Carmilla, protagonista del racconto omonimo di Sheridan Le Fanu.

È balzata agli onori della cronaca nel 2004 (grazie ad un articolo di Panorama) per aver organizzato una raccolta di firme di solidarietà per Cesare Battisti che raggiunse i 1.500 firmatari. Nel 2007 il sito faceva registrare oltre 142.000 contatti settimanali. Dal 2008 la rivista è diventata uno dei punti di riferimento del movimento letterario New Italian Epic e del dibattito culturale che ruota attorno ad esso.

Carmilla ospita alcune rubriche periodiche: Argentinazo di Alberto Prunetti; Osservatorio America Latina di Fabrizio Lorusso; le settimanali Schegge Taglienti satiriche di Alessandra Daniele; le Divine Divane Visioni cinematografiche di Dziga Cacace (Filippo Casaccia). Oltre al fondatore Evangelisti gli altri redattori sono Giuseppe Genna, Wu Ming 1, Girolamo De Michele, Marilù Oliva, Franco Pezzini, Sandro Moiso e Marco Philopat.

Soylent Tree – I Soylent Tree nascono dalle ceneri dei Mescalina, punk band nata a Pisa nel 1993 da un’idea di Angelo e Paolo, amici e compagni all’Università.
Attiva solo fino al 1996, questa band si esprime al meglio con la line-up che suonò al prestigioso festival di Louvain-la-Neuve a Bruxelles, occasione in cui aprì il live dei Ligament. Con Fabiano alla voce, Marcello (fratello di Angelo) alla chitarra, Andrea al basso a sostituire l’ottimo Paolo chiamato alla leva militare obbligatoria, Angelo alla batteria come unico superstite della formazione originaria i Mescalina ebbero una breve ma molto intensa attività, fino allo scioglimento sul finire del ’96.

Nei primi mesi del 2010 il ritrovamento della videocassetta del concerto di Bruxelles (“reperto” ormai dato per perso) fa scoccare la scintilla della reunion. Angelo e Marcello, convinti della bontà del materiale suonato in quella occasione, si mettono subito al lavoro per riformare il gruppo e ridare vita a un pugno di canzoni sepolte per 16 anni in una soffitta. Andrea, che vive a oltre 100 km, accetta subito con entusiasmo. Chiara, moglie di Marcello, va a sostituire Fabiano.

In pochi mesi i Soylent Tree non solo ridanno vita al repertorio degli ormai defunti Mescalina reinterpretandolo in chiave moderna e, se possibile, ancora più brutale; ma arrivano a incidere già a novembre dello stesso anno una demo molto convincente, nella quale riescono a trasmettere la grinta e l’energia che li contraddistingue. La potente resa sonora è ancora venata di punk, ma consapevolmente più folle rispetto al passato; fatta per stupire e sgomentare, si arricchisce di determinazione e caos calcolato, toccando i confini del metal, del prog, del pop, del blues e del funky e chi più ne ha più ne metta perché come diceva Hendrix quando la musica è buona non importa di che genere sia. Angelo con il suo drumming quadrato e maturo, Andrea ormai bassista raffinato e attento, oltre che fine arrangiatore, Marcello ancora più heavy con la Flying V che sostituisce l’amata Stratocaster, creano la perfetta miscela per la voce incandescente e vigorosa di Chiara, che al debutto assoluto sfodera la grinta giusta per guidare la band nelle esibizioni live.

Con un’età media di 38 anni, i Soylent Tree tornano quindi prepotentemente sulla scena, con l’intento di calcare i palchi più prestigiosi e di infiammare il pubblico.

Delirememami – Il gruppo Delirememami si è formato a Pisa nella primavera del 2004. Deriva da un’evoluzione di progetti precedenti quali “Paura di Reagan?” e “Notanova”, che trovano la loro continuità nella figura carismatica dell’autore e compositore dei brani Marco “Memme” Catola. La musica dei Delirememami, rievocando la tradizione cantautoriale italiana si arricchisce di venature rock, alternando dolci ballate a ritmi latini, groove funky a melodie popolari, creando una mezcla travolgente ed uno stile unico che si esprime al meglio nei momenti live. I testi raccontano con graffiante ironia realtà e fantasie, ingiustizie e problemi sociali, comunicando con originalità i propri dissensi. La band ha preso parte a vari contest e si è sempre dimostrata sensibile alle tematiche sociali partecipando e promovendo diverse manifestazioni no profit (Maratona artistica “Livornesi per l’Abruzzo”, le feste per i bambini del Saharawi e quelle per il Chiapas, Canapisa, “One Love Day” e molte altre). Ad aprile 2009 si è esibita in Spagna in uno dei locali “live music” più prestigiosi della Comunità Valenzana, il “Black Note Club” e nello stesso mese ha ricevuto il premio TIRRENO WEB risultando il gruppo più votato sul sito del quotidiano nell’ambito del concorso Beside Music Contest superando le 5.000 preferenze. Il gruppo ha registrato quattro demo, partecipato alla realizzazione della compilation “Musiche della Resistenza” con il brano “I morti di Reggio Emilia” ed ha all’attivo numerosi concerti e diverse aperture a gruppi famosi come: Nomadi (Meet da Music 2008), Simone Cristicchi (Aspettando Metarock 2010), Roy Paci & Aretuska (Festa dell’Unità 2007), ’O Zulù (Marea Festival 2005), Casino Royale (Festa della Liberazione 2009), 24 Grana (Metarock 2005), Brunori S.A.S. (Musica W 2010), E’ ZéZI (Pisa Folk Festival 2007), Train de vie (Rebeldia 2008) e Carneigra (Negrita Pub 2005 e Fortezza dal basso 2009)

Il loro repertorio è costituito da alcune decine di brani propri e due cover, una di origine popolare (Dimmi bel giovane) e l’altra di Rino Gaetano (Spendi spandi effendi).
Negli anni alcuni dei musicisti che hanno preso parte al progetto sono stati: Elody (voce), Irene (tastiera), Beppe (tastiera), Markino (batteria), Mitch (basso), Linda (voce), Francesca (voce), Alice (voce) e Roberto (basso). Oggi i Delirememami sono così composti: accanto alla voce del Memme, ai fiati di Marco Marini e alle chitarre di Daniele Burchi, si sono uniti Roberto Fruzzetti “Bufera” alla batteria, Anna Raffa alla voce e Donatella “Doda” Mariotti al basso/contrabbasso.

Musica tonale ad URLO LIBERO!

Spiritual Brothers – Gli Spiritual Brothers nascono alla fine del 2009 dall’incontro tra Cristiano Angelo (Chitarrista,cantante e compositore) e Walter Tognarini (bassista), che in base della reciproca stima e dalle esperienze passate decidono di formare un gruppo che suoni un nuovo genere musicale finora mai ascoltato.

Cristiano Angelo già ha seminato nel passato le basi per il genere Psicofolkhardrock, come ama definirlo anche scherzosamente visto l’abbondanza in giro di termini e classificazioni, che spesso non rispecchiano i veri contenuti e messaggi artistici e musicali di molte band.

Cristiano Angelo pone le basi dello Psicofolkhardrock già nel lontano 1995 ai tempi che suonava nel gruppo gli Indecenti, una band post punk/sperimentale con un repertorio molto vario sia come stile di canzoni, che come arrangiamenti. Allora nascono le prime canzoni le più vecchie come: alle soglie del dolore, killers, bar baratro, il massone, essere un manovale, ossesso, natura violentata, intro jazz e born and die, tutti brani che descrivono l’esperienza giovanile del gruppo con base al centro sociale macchia nera di Pisa.

In seguito allo scioglimento degli Indecenti nel 1997, Cristiano Angelo e Eddy d’Errico, decidono di formare un semplice duo e lo chiamano: Senza Tempo era il 1997 e da lì nascono altre canzoni ampliando il profilo sperimentale e psichedelico, ma anche il lato comico e grottesco..

Dopo più di 70 jam session in 4 anni di Cristiano Angelo da solo, a dicembre del 2009, Cristiano Angelo (chitarra e voce), Walter Tognarini (basso) e Ivan Tognarini (batteria) formano definitivamente gli Spiritual Brothers a cui si aggiunge David Ciampalini (synth-laptop.effetti) dopo qualche mese con chiaro obbiettivo di portare avanti il genere psicofolkhardrock, riarrangiare le canzoni vecchie e recuperare le ottime idee del passato, ma anche plasmarne di nuove e originali. L’esordio del gruppo è un successone, al contest music for planet 2010 a tematica ambientalista, gli Spiritual Brothers esordiscono davanti a numerosi fans che seguono Cristiano Angelo detto anche: Mannaia, come un ombra.

Si conclude il contest con il sesto posto in classifica generale, e il premio come band più originale del contest un grande risultato

Si aggiunge in seguito anche Stefano Dessy (chitarra), il gruppo diventa di cinque elementi e la musica viene sviluppata con dure prove settimanali, nasce il seguente repertorio frutto di brani vecchi e nuovi messi insieme: Cosmo, Bar Baratro, Angeli e demoni, Energia Lisergica, Deep in the sky, Armagheddon, Arabesque limit, Doctor medicine, Albania, Ora Basta, Natura Violentata, Paradise or die, Rinunzia,Oblio, c’e chi rolla, voglia di fia, Donne che la danno, Vendetta, Radio Odyssey, repertorio fortemente rivisto in chiave psichedelica e sperimentale che forma la base solida del gruppo che si può definire un gruppo di Krautrock anni 70 Italiano.

Drammaticità,grottesco,elementi spirituali,psichedelia e sperimentazione sia nelle strutture inusuali dei brani che nel forte utilizzo delle dissonanze e di elementi folk-classici specie nelle intro,una miscela esplosiva e molto varia..

Ciliegina sulla torta,arriva nel 2011 il sassofonista Alessandro Zanobini che incrementa molto il sound del gruppo sempre più affiatato e originale che conclude la stagione invernale 2011 con tre concerti all’attivo tutti un successo sia di pubblico che di qualità musicale.

Al momento stiamo lavorando alla registrazione del primo mini cd del gruppo dal nome: Rebirth, indicante una rinascita sia spirituale, che musicale del genere umano sempre più radicato alla politica del consumo, dal copiare gli altri e della mancanza di idee nuove e originali.

Sabato 25:

17.00 – Tavola Rotonda “Hip hop e controcultura” con Giuseppe Pipitone aka u.net scrittore di “Bigger than hip hop” e “Renegades of funk” (AgenziaX).
21.00 – Serata con Signor K, Leleprox, Lapo Raggiro, Tano

Giuseppe Pipitone – Giuseppe Pipitone aka u.net, classe 1972, è appassionato di storia e cultura afro-americana, temi fortemente ispiranti e ricorrenti nella sua vita e attività professionale.
In particolare u.net crede con fervore nel potere evocativo della storia e della narrazione orale; immagini, parole, ritmi e atmosfere si rincorrono continuamente per segnare il racconto, che ritrova nella memoria la sua prima ragione d’essere. Dalla metà degli anni Ottanta, il suo sguardo attento e la sua forte attitudine ricercatrice si sono concentrati sulle acrobazie linguistiche degli MC. Attraverso le rime di Chuck D, u.net inizia ad avvicinarsi alla radicalità nera in cui riconosce la controparte del movimento legato ai centri sociali degli anni ’90. Assolutamente convinto dell’energia e del potere educativo della trasmissione storica del rap, dalla metà degli anni ’90 intraprende un viaggio in cui percorre in lungo e in largo gli Stati Uniti per intervistare e raccogliere testimonianze dirette di artisti, intellettuali, accademici, prigionieri e attivisti. Nel 2003 avvia la collaborazione con il Black Soil International Hip Hop Film Festival di Rotterdam diventando membro ufficiale dell’advisory board. Il 2006 è l’anno di pubblicazione del suo primo libro, “Bigger Than Hip Hop”: storie della nuova resistenza afro-americana.
Nel 2007 realizza, in collaborazione con Paper Resistance, la biografia illustrata di George Jackson, pubblicata nell’edizione a cura di AgenziaX dal titolo “Con il Sangue agli Occhi”.
Nel 2008 pubblica “Renegades of Funk”, cronaca orale e musicale sulle origini della cultura hip-hop nel Bronx degli anni ’70.
Dal 2005 u.net partecipa a numerosi convegni internazionali su Hip Hop & Politica, presenziando a eventi e conferenze dedicate presso università e istituzioni quali Stanford (2006), BlackSoil (2006), BBoys for Life/Birmingham UK (2007), Clarion University (2008), MCs For Life/Birmingham-Manchester (2008) e Harvard (2009).
u.net scrive regolarmente per Alias, supplemento culturale de Il Manifesto.
Attualmente u.net è impegnato in un progetto di storia orale sul Latin Quarter, storico club della scena Hip Hop di metà anni Ottanta a NYC, e la nascita della Golden Age, in collaborazione con Paradise The Architect (X-Clan).

Signor K – Dopo il disco d’esordio “Jackanapes”, Signor K ritorna con il nuovo album “20.000 Elmetti”. Il rapper ha attraversato gli spazi occupati di tutta la penisola con le rime esplicite del suo hip hop militante e approda ora a Pisa con questo nuovo lavoro, interamente autoprodotto da Checkpoint Charlie insieme al Satellite Records Studio e forte dei beat di Bonnot (Assalti Frontali), Retraz (Vocalamity), Capitano Nema e Dj Edo.

Scarica gratis “20.000 Elmetti” su www.signork.it
www.myspace.com/ilsignork

Leggi l’intervista al Signor K a cura di Infoaut

Leleprox – Un nome storico del panorama musicale underground e indipendente la cui attività ha inizio negli anni ’80. Verso la fine di quel decennio si fa conoscere.

Nel ’92 partecipa alla produzione di “Curre Curre Guagliò” dei 99Posse, suona e collabora con molte altre “posse” nascenti in quegli anni ed in particolare con LHP progetta e produce compilation e benefits, diventando così parte della nascente scena musicale alimentata dai fermenti sociali degli anni 90; nel ’93 lavora negli storici “Piombo a tempo” con cui realizza una densa e lunga collaborazione live con “Lou X” e “C.U.B.A. Cabbal”.

Dal ’94 Lele inizia a suonare vinili jungle e d’n’b a conduzione settimanale in collaborazione con “Dj Frank S” e “Dj Shaft”, nel programma radio “Beatset” in onda per più di 5 anni sulle frequenze milanesi di Radio Onda D’Urto: durante questa attività il dj milanese supporta e partecipa sia in città che in tutta la penisola ai primi rave-parties e dancehall.

All’interno di questi nuovi eventi lo stile inconfondibile del dj live show di Leleprox ed il suo preciso mixin lo fanno diventare, forte di una ventennale attività, una delle colonne portanti della cultura jungle/dnb e dei selecters in Italia.
http://www.myspace.com/leleprox

Lapo Raggiro – Comincia fare rap come producer e rapper a Firenze nel 2000, nel gruppo Pregiata Fazione del Ghetto. Dopo l uscita di 2 album, Fiorenza e Voglia di Uscirne, fonda una crew: Olè Crew (Oltre l’Evoluzione) con altri elementi provenienti da tutta italia, compresi writers, grapici, dj, vj, scultura e coprendo molti altri aspetti. Nel 2008-2009 Lapo termina il suo primo lavoro solitsta Under Tha Ground, cominciando a portare il suo showcase a giro per Firenze e per L’italia,con il Dj S-One; toccando un po tutti gli eventi piu importanti che passassero dalla sua città. Nel 2011 Lapo è al lavoro per il suo nuovo album solista, intanto sono uscite 2 anteprime videoclip: “Merdaliena” con S One e Gabba Bloccorecordz, e “Come a casa mia” con i Tullo Soldja.
http://www.myspace.com/l.raggiro

Domenica 26:

15.00 – Torneo di biliardino
21.00 – Proiezione del film documentario “Rosso Askatasuna”, interverrà un compagno del CSOA Askatasuna di Torino

Domenica 26 giugno allo Zap Festival sarà presentato il film “Rosso Askatasuna – a proposito di un primo maggio di guerra” dello scomparso Armando Ceste; alla presentazione interverrà un compagno del CSOA Askatasuna di Torino.

“Il primo maggio del 1999 l’Italia era ufficialmente in guerra. Partecipava alla famosa guerra umanitaria della N.a.t.o, in Kossovo, preludio delle future guerre contro il terrore di recente memoria. Al governo sedeva Massimo D’Alema e tutto il futuro centro sinistra componeva lo schieramento guerrafondaio ad esclusione di Rifondazione Comunista. La nostra città espresse in più momenti una forte mobilitazione contro l’aggressione imperialista in atto e uno di questi fu durante la manifestazione del primo maggio.
Decidemmo di dire in faccia a chi sosteneva e faceva parte del governo di guerra di Vergognarsi, e lo facemmo esponendo uno striscione dinnanzi ai partiti e al sindacato. Da qui iniziarono gli scontri con i servizi d’ordine che spalleggiati dalla polizia, tentarono di confinarci al fondo del corteo senza più far rientrare lo spezzone antagonista all’interno di esso, in Via Po. Solo scontrandoci ulteriormente con le forze dell’ordine riuscimmo a entrare nel corteo e portarlo fino alla fine.
Al termine del corteo intorno alle 14.00 circa, la polizia fece irruzione al centro sociale Askatasuna, dove si stava tenendo la tradizionale grigliata con i compagni/e, famiglie del quartiere e vari partecipanti, fermando 100 persone, trattenendole fino alle 23.00 in questura, e durante l’irruzione distrussero ogni parte dei 4 piani del centro sociale, devastando, oltraggiando e pisciando su qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, dalla libreria ai bagni e non contenti, vergarono scritte sui muri inneggianti al duce e varie forme d’insulti. Una tavola di legno che ricordava Tonino Miccichè, compagno ucciso negli ani 70, fu trafitta da un punteruolo sull’immagine di Tonino. L’accusa per tutti fu di resistenza a pubblico ufficiale e solo grazie alla presenza di una decina di compagni sul tetto e alla mobilitazione immediata di solidarietà il centro sociale non fu sgomberato. In seguito i 100 indagati fecero un esposto nel quale denunciarono le forze dell’ordine per le violenze subite e soprattutto alcuni fecero nomi e cognomi degli aguzzini che ordinarono i pestaggi mirati. Al comando sedevano l’oggi questore di Vicenza Giovanni Sarlo, e l’attuale vice capo della Polizia Nicola Izzo. Il procedimento venne archiviato e nessun appartenente alle forze dell’ordine è mai stato condannato per quella che fu una vera e propria rappresaglia, precedendo di due anni quello che avvenne a Napoli nel Global Forum del 2001 e al G8 di Genova. Mantenere la pace sociale dentro i propri confini fu l’imperativo del governo D’Alema e in quell’anno vari fatti accaddero in Italia nei confronti di chi si oppose alla guerra.
Pochi giorni dopo, l’8 maggio, una manifestazione di 5000 compagni provenienti da tutta Italia, si riprese le vie della città sfilando fino all’Askatasuna portando due furgoni carichi del materiale distrutto dalle forze dell’ordine, in modo che tutti vedessero.
Oggi a distanza di dieci anni vogliamo ricordare quel primo maggio, perché come scrivemmo sui nostri striscioni, NOI NON SCORDIAMO.
La giornata creò numerose contraddizioni nella sinistra cittadina, tra chi non accettò la logica di guerra e chi sostenne il governo anche di fronte alle nefandezze.
Armando Ceste insieme a Beppe Rosso fecero un film di quella giornata che ci aiutò nel far conoscere un fatto che altrimenti sarebbe stato taciuto, “Rosso Askatasuna – a proposito di un primo maggio in guerra”, che dimostrò e s’interrogò su cosa successe in quella giornata, non accettando di catalogarla come una giornata qualunque. Il film era dedicato a Pasquale Cavaliere che da lì a poco scomparve, oggi Armando non c’è più, ma rimane il suo lavoro, il suo modo di raccontare i fatti e la coerenza di un uomo, che attraverso la sua arte, si è sempre schierato dalla parte di chi lotta. A lui vogliamo dedicare questo primo maggio e tutti i momenti in cui ricorderemo quel 1999.”

Tutti i giorni per cena grigliata di carne e verdure.
Sabato e domenica esposizione della mostra “Shirt&Rivoluzione”
Maggiori info su zapfestival.blogspot.com

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