Cariche a Roma sugli studenti contro il Maker Faire: 4 arresti
aggiornamento 17 Ottobre: i 4 arrestati dopo le cariche di ieri sono stati tradotti nelle loro abitazioni in custodia detentiva in attesa dell’udienza di convalida degli arresti che si terrà Lunedì alle ore 12 a Piazzale Clodio. E’ stato indetto un presidio di solidarietà durante le udienze. Liberi tutti!
aggiornamento ore 19:40: cinque fermi di questo pomeriggio sono stati tramutati in arresti. Liberi Tutti!
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E’ finita con scontri tra polizia e manifestanti la giornata di contestazione a Roma alla fiera MakerFaire; irrompono quindi le lotte reali all’interno di una passerella come quella di oggi, dove si sarebbe tenuta l’inaugurazione all’interno della Sapienza di questa Fiera dell’innovazione tanto voluta dal rettore capitolino Gaudio.
Si parla di cariche corredate addirittura da lanci di idranti che hanno portato al fermo di quattro persone, e al ferimento di almeno altre dieci, che come tutte le altre protestavano all’interno della campagna “MakerFaire per chi?” contro la decisione di un tale impiego di risorse per questa fiera, rivendicando l’ingresso gratuito a questa e esprimendo la volontà che situazioni di questo tipo non si ripetano mai più.
Una fiera, MakerFaire, che in sé è un elogio dell’idea che si sta sviluppando negli atenei italiani, dove l’università è sempre più un’azienda. Un’ azienda inserita in un mondo dove la filosofia della start-up e del farsi spazio da sé in ambito lavorativo prendono sempre più campo di fronte a numeri sulla disoccupazione e sulla povertà (soprattutto in ambito giovanile) sempre più allarmanti e che meriterebbero un vero impiego di risorse. I compagni e le compagne hanno chiamato un presidio in piazza Aldo Moro che si terrà in forma permanente fino al rilascio dei fermati.
Qui il comunicato della campagna Maker Faire per chi? sulla giornata di mobilitazione:
Oggi, come annunciato, dopo settimane di preparazione, incontri pubblici con i docenti, dibattiti e assemblee nelle facoltà e negli spazi dell’università, come studenti e studentesse de La Sapienza ci siamo presentati a piazzale Aldo Moro per entrare liberamente nella nostra Università e per denunciarne la svendita ai privati.
Rivendicando il libero accesso e comunicando con i visitatori ci siamo messi in fila, davanti alla biglietterie di una Sapienza affittata come se fosse la fiera di Roma, recintata e circondata da un forte dispiegamento delle forze dell’ordine.
A questo punto abbiamo ottenuto un’interlocuzione con gli organizzatori della Maker Faire, che ci hanno negato l’ingresso libero, abbiamo dunque preteso un incontro con la governance universitaria, fino a questo momento rivelatasi sorda e incapace di dare risposte concrete alle nostre rivendicazioni. Anche oggi abbiamo trovato un muro.
La Sapienza invece di presentarsi e confrontarsi con gli studenti e le studentesse ha delegato la gestione della situazione alle forze dell’ordine: una carica scomposta su tre fronti, accompagnata da getti di idranti ha tentato di disperdere il nostro presidio, provocando il violento fermo di cinque ragazz@.
Questa è l’ennesima prova che, nella città di Roma, ogni voce critica e di dissenso viene concepita solo come se fosse un problema di ordine pubblico, gestito pertanto da attori come la questura e la prefettura.
Tuttavia il presidio è stato mantenuto: abbiamo convocato una conferenza stampa, ribadendo i contenuti della campagna, denunciando i gravissimi fatti avvenuti.
La campagna non si ferma qui. Nei prossimi giorni della fiera saremo all’università per continuare a comunicare i contenuti della campagna e i fatti di oggi. Nonostante i tentativi di repressione e il silenzio ostentato e vergognoso della Sapienza, torneremo a esporre le nostre rivendicazioni: rilanciamo un appuntamento pubblico lunedì 19 ottobre alle ore 12 al pratone.
Riappropriamoci dell’università. L’università è di chi la vive, non di chi ci specula su.
Gaudio vattene!
Maker faire…mai più!
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