Entra nel vivo il blocco degli scrutini contro la “Buona Scuola” di Renzi
Il blocco viene definito dai lavoratori della scuola “l’arma giusta per battere il ddl cattiva scuola, imporre il no al preside padrone e ai quiz e ottenere l’assunzione stabile dei precari”. Una sorta di ulteriore spallata, quella del mondo della scuola, a un premier già abbastanza traballante sul provvedimento, e a quanto pare intenzionato a uscire dalle secche delle contestazioni di piazza e delle possibili imboscate in Senato lasciando ai presidi i superpoteri ma aggiungendovi una sorta di ‘clausola di sicurezza’, imponendo loro il cambio di scuola ogni sei anni, ma senza toccare il tema della collegialita’ scolastica né mettendo in campo un decreto ad hoc che stabilizzi subito i precari, la vera emergenza della scuola. Il confronto tra Domenico Pantaleo, segeretario nazionale Flc Cgil e Rino Capasso, esecutivo nazioanale Cobas scuola.
Per questo da qui al 18 giugno lo sciopero toccherà, Regione per Regione, tutto il Paese.Ogni docente potra’ scioperare la prima ora di ogni suo scrutinio. E’ ‘ sufficiente lo sciopero di un solo docente per far rinviare gli scrutini, a eccezione delle ultime classi, per cui la legge non consente il blocco a causa degli esami di fine anno.
Difficile comunque per ora tenere il conto di tutte le situazioni nelle quali sta riuscendo il blocco delle attività di valutazione, visto che si tengono in maniera non omogenea in diverse regioni italiane, ma ad esempio a Bergamo, all’ISIS Mamoli, sono stati bloccati stamattina 16 scrutini su 16. Ancora più netto lo stop al liceo Leonardo di Brescia, uno dei più importanti della città, dove il blocco riguarda almeno 20 classi. Pierluigi Nicolari, Cobas scuola Brescia e docente al liceo Leonardo
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