L’ultima boutade della Lega nord: il daspo universitario
Questa verità crea preoccupazione anche da lontano, tanto che pochi giorni fa Torino Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord a Torino, ha annunciato alla stampa la sua trovata: il Daspo universitario.
Secondo questo losco personaggio il provvedimento, utilizzato fino ad ora per allontanare gli ultras dai luoghi in cui avvengono le manifestazioni sportive,sarebbe da applicare anche nelle università.
Assieme al divieto di circolare nelle aree universitarie e quindi di frequentare le lezioni, questo nuovo ”Daspo” prevederebbe il congelamento immediato della carriera accademica. Questo, dichiara Ricca, permetterebbe di isolare i violenti e impedirebbe il ripetersi di episodi come quelli dell’ultima settimana a Bologna. Risolverebbe i problemi, dice.
Da quando in qua il problema nelle università sono gli studenti?
Questi saccenti che ci governano sanno benissimo che invece i problemi sono altri e che loro ne sono responsabili, ma fanno finta di poterci prendere in giro anche quando le cose sono limpide: gli studenti che scendono in piazza in migliaia stanno portando alla luce i problemi che questa classe politica ha creato.
Consigliere ci sembra che lei non abbia capito niente di quello che sta succedendo a Bologna se pensa che basti…isolare i violenti. Ma questo non ci stupisce e sopratutto non ci interessa.
Ciò che ci interessa è che questo è lo stesso tenore di argomentazioni che usa tutta la classe politica che ci governa, dalle aule comunali al parlamento, che nasconde i problemi sotto il tappeto e poi quando esplodono cerca di proteggersi con dei nuovi e fantasiosi provvedimenti repressivi.
Un disperato tentativo di segnare i confini di una colpa individuale dentro fenomeni,siano questi estesi o meno, che hanno qualcosa da pretendere e per cui lottare.
La privazione della possibilista di studiare e conseguire una laurea non è contemplata nemmeno nelle misure repressive più gravi, ma la presunzione di un consigliere qualsiasi della Lega Nord di introdurre per primo la privazione del diritto alla formazione cresce su un terreno fertile, preparato da baroni universitari, classi politiche e questure di tutta Italia.
Ci viene il dubbio che tutto questo mormorio di minacce e falsità siano allora solo la dimostrazione che è stato puntato il dito nella giusta direzione…
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