Dal Messico all’India: uno sguardo globale all’8M
Abbiamo tradotto questo articolo di El Salto che fa una panoramica sulle iniziative di questo 8 marzo di lotta a livello globale. Buona lettura!
L’8m del 2021 sarà ricordato come una Giornata internazionale della donna atipica, dopo un anno di pandemia, e con misure sociali di distanziamento che costringono le persone a pensare ad altri modi per concentrarsi e scendere in piazza. Ma se un’immagine sta spingendo a prendere il suo posto nella memoria collettiva femminista, è quella del Palazzo Nazionale di Città del Messico. Le fotografie del quartier generale dell’esecutivo corazzato messicano hanno iniziato a raggiungere le reti il 5 marzo, quando gli operai hanno iniziato a erigere, su ordine del governo, un muro metallico attorno all’istituzione.
Non ci è voluto molto perché le femministe conquistassero il muro e lo trasformassero in un murale in onore delle vittime del femminicidio. Durante il fine settimana centinaia di persone sono venute per lasciare fiori e rendere omaggio a coloro a cui il machismo ha tolto la vita. Di notte, il femminismo messicano registrava le sue richieste proiettandole sulla facciata, in alcune immagini che hanno fatto il giro del mondo. Sempre in ricordo delle scomparse, delle vittime del femminicidio [le donne] si sono mobilitate nel nord del Paese, dove una lunga carovana di auto si è diretta verso Ciudad Juárez. Le femministe messicane non trovano un alleato nel considerato progressista AMLO, eventi come l’acquisizione femminista del Centro nazionale per i diritti umani lo scorso settembre hanno messo in evidenza questa distanza. Le donne chiedono, in un paese in cui sono state uccise 3.723 donne nel 2020, più decisione da parte delle istituzioni.
Le donne latinoamericane continuano a fare da apripista e il sud del continente si prepara per una giornata di rivendicazioni e proteste. Il femminismo in Cile è in un momento critico, con un ruolo centrale nell’esplosione sociale iniziata nell’ottobre 2019, e nel processo costitutivo che ne è seguito, mentre l’orizzonte della conquista del diritto all’aborto sembra finalmente più vicino. Per questo 8M hanno dichiarato sciopero generale femminista. In tutto il mondo, la pandemia ha evidenziato la centralità dell’assistenza. Il movimento femminista colombiano ha voluto dedicare questo 8M a chi si prende cura, uscirà anche la richiesta di un lutto nazionale per le donne assassinate dal machismo. Nel 2020 ci sono stati 178 femminicidi registrati.
In Argentina alcuni mesi fa le femministe hanno ottenuto una vittoria storica dopo anni di lotte. Lungo la strada, la marea verde ha ispirato tutti e gli scioperi delle donne hanno avuto numerose scosse di assestamento nel mondo pre-pandemico. Oggi si batteranno perché il tanto combattuto diritto all’aborto non rimanga formale. In un territorio dove ci sono regioni con alti tassi di povertà, la gravidanza adolescenziale è comune e le chiese hanno una grande influenza, le femministe temono che molte donne siano di fatto escluse dal diritto conquistato nelle istituzioni. Mentre nel Brasile di Bolsonaro, le donne del “movimiento de afectadas por represas”, hanno bloccato le strade dell’Est di San Paolo per denunciare i prezzi abusivi di gas, energia e acqua, che ci sia un vaccino per tutti e tutte e la necessità di aiuti d’urgenza.
Mentre in Europa le francesi, come le cilene, hanno scelto di fare uno sciopero femminista. In Francia, scossa negli ultimi tempi da un’intensa ondata di denunce di violenza sessuale, e in particolare con i casi di pedofilia e incesto di cui si è parlato solo di recente, le femministe stanno dando eco al caso di Julie, una giovane che ha denunciato di essere stata violentata da adolescente da 20 vigili del fuoco, la cui sentenza sarà resa pubblica il 17 marzo. In Italia, questa mattina una Madonna a forma di vulva ha causato un certo trambusto. Dopo una processione, un gruppo di femministe ha disposto la Vergine a forma di vagina davanti a una parrocchia romana, per protestare contro le dichiarazioni omofobe del parroco. Ad Atene, migliaia di femministe hanno recitato in una coreografia in cui denunciano le politiche migratorie dell’Unione Europea con lo slogan “Al confine di Evros, in fondo all’Egeo, c’è la sicurezza di tutti gli europei”.
Le femministe polacche, da parte loro, hanno avuto un anno molto difficile con l’offensiva anti-diritti che ha di fatto bandito l’aborto in tutti i casi, nonostante la feroce opposizione del movimento delle donne. Le polacche, che in passato erano protagoniste di un 8m molto rivendicativo, forse quest’anno saranno rese invisibili dalla tradizione nazionale che fa dell’8m un festival apolitico in onore delle donne, a cui vengono dati dei fiori. Nel frattempo, gruppi di altri paesi hanno approfittato della giornata per mostrare la loro solidarietà di fronte al calo dei diritti in Polonia.
In Nepal, un gruppo di donne ha protestato per ottenere l’accesso esente da IVA ai prodotti per l’igiene femminile, in una manifestazione a Kathmandu dove sugli striscioni si potevano leggere slogan a favore dell’eliminazione delle tasse sugli articoli necessari per le donne. Anche in Asia troviamo mobilitazioni come quella delle donne contadine in India, che, nel quadro di una grande e duratura protesta dalle campagne contro le politiche neoliberiste del premier Narendra Modi, ieri hanno preparato mobilitazioni di massa per la Giornata internazionale della donna.
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