InfoAut
Immagine di copertina per il post

8 Marzo: uno sciopero per tutt*

||||

Ieri la giornata di sciopero globale dell’8 marzo ha visto scendere nelle strade decine di migliaia di persone in tutta Italia. La ricchezza delle piazze, dei cortei, delle azioni che si sono susseguite durante tutta la giornata esprimono profonde e trasversali indicazioni. Indicazioni centrali in una fase come quella che il mondo sta attraversando, dalla pandemia allo scoppio di una guerra come quella in Ucraina, le contraddizioni che esplodono e si svelano pongono l’altezza della sfida sempre più in alto e le questioni rappresentate in piazza ieri approfondiscono priorità, mostrano orizzonti verso i quali guardare, indicano il centri nevralgici di un sistema capitalista, fondato sul patriarcato e su tutte le altre direttrici del sistema di dominio, da colpire in tutte le sue ramificazioni e da abbattere.

A partire dal fatto che l’8 marzo è diventato simbolo globale transfemminista per una lotta radicale contro la violenza di genere e dei generi, contro la violenza degli uomini sulle donne, contro i femminicidi, contro gli stupri, contro le molestie, la capacità dei vari nodi di Non Una Di Meno nel rappresentare tutti i livelli di violenza che il sistema perpetra quotidianamente e in ogni aspetto della vita, della riproduzione sociale, del lavoro e delle istituzioni, è forte e chiara.

Da Sud a Nord i luoghi, le istituzioni, i simboli di queste violenze sono sanzionati, nominati, spiegati e raccontati in maniera che chiunque si affacci anche per la prima volta in queste piazze possa avere l’immediata percezione di sentirsi parte di un processo di travolgente scossa alle fondamenta della società, la percezione di sentirsi appartenere a un percorso collettivo di costruzione di forza. In Sicilia, a Catania moltissime giovani e giovanissime hanno portato la questione dell’insufficienza dell’educazione sessuale e di genere nelle scuole e le performance che hanno fatto vivere il corteo hanno portato l’attenzione al tema del consenso e al fatto che molto spesso l’uomo violento è colui che ha le chiavi di casa. A Palermo è stata fatta particolare luce sul tema dell’accesso alla città, tramite un’azione nel quartiere popolare dello Zen mostrando le esigenze delle periferie che rifiutano di essere isolate. A Napoli la mattinata si è aperta con l’occupazione di un consultorio a Bagnoli, luogo chiuso e abbandonato di cui si pretende la riapertura, sottolineando come la pandemia abbia reso ancor meno adeguati i servizi sanitari della città, in particolare in un quartiere come quello di Bagnoli dove il tasso di tumori è molto più elevato rispetto ad altri luoghi. A Roma lo striscione di apertura indicava la guerra come emblema delle contraddizioni e delle violenze da rifiutare, ribadendo solidarietà per le femministe russe che continuano a contrastare il regime di Putin e alle donne ucraine. A Pisa il corteo ha toccato moltissimi luoghi rappresentativi dello stratificarsi della violenza nel sistema in cui si vive e si lotta: a partire dal Centro per l’Impiego e l’INPS, indicando in questi enti le responsabilità criminali in ambito lavorativo, del lavoro sfruttato, del lavoro non riconosciuto e come la pandemia abbia esacerbato le relazioni, i tempi, le pretese nei confronti delle donne in questo ambito; tramite la piattaforma Soluzioni Abitative è stato sottolineato come la variabile di genere si intersechi nella questione abitativa, come le donne sotto sfratto, sotto pignoramento, costrette a pagare affitti troppo alti o a vivere in case e in strutture inadeguate siano le prime a organizzarsi per lottare, proprio nella presa di consapevolezza di assumere su di sé l’insieme delle contraddizioni e delle violenze nella sfera dell’abitare; la salute, come la salute mentale non sia presa in carico adeguatamente dai servizi e, rilanciando sulla campagna nazionale visibili/invisibili, come esistano malattie considerate invisibili ma che colpiscono in particolare le donne; la scuola e l’università, come luoghi di formazione fortemente intrisi di patriarcato, di sessismo e violenza, senza dimenticare le relazioni tra gli atenei e le industrie produttrici di armi, come la Leonardo, oggi coinvolta nella corsa agli armamenti nella guerra in Ucraina; infine, il Comune e le sue articolazioni, istituzioni incapaci di gestire i fondi del PNRR e di fornire i servizi di cui si ha veramente bisogno. A Bologna si è messo in luce il tema della guerra e delle sue conseguenze economiche e materiali che, oltre che nei termini di vite umane, sta già avendo e che avrà nei confronti di tutte le popolazioni, condannando da un lato, l’invasione da parte della Russia e dall’altro, la sua strumentalizzazione da parte della NATO e dell’Europa attraverso l’armamento delle parti, sottolineando come le stesse sanzioni utilizzate nei confronti di Putin e degli oligarchi russi in realtà avranno conseguenze in primis per i popoli. A Pavia la manifestazione è partita da una piazza cittadina dedicata in ricordo di Lidia, vittima di femminicidio, a Brescia anche i giornali sono stati sanzionati, contro la narrazione tossica dei femminicidi e delle violenze di genere. A Torino, in mattinata si sono svolti diversi appuntamenti, dalla sede dell’Agenzia delle Entrate in solidarietà alle lavoratrici in sciopero al tribunale, luogo in cui viene riprodotta e legittimata la violenza patriarcale e dello stato nei confronti di tutte quelle donne che hanno il coraggio e la forza di denunciare violenze subite.

Uno sciopero per tutt, l’otto marzo e tutti gli altri giorni. Lo sciopero, come forma di lotta che sottrae il proprio corpo, le proprie energie, le proprie competenze alle controparti che ogni giorno alimentano un sistema basato sullo sfruttamento che punta a spremere qualsiasi capacità umana per ottenere profitto, approfittando e provando a volgere a proprio beneficio anche le crisi più gravi che negli ultimi anni il mondo sta attraversando, è per tutt ed è la chiara e decisa direzione verso la quale guardare.

Le voci dalle piazze

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

8 marzoNON UNA DI MENO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Bergamo: Pride si schiera per la Palestina, il Comune revoca il patrocinio

La decisione di ritirare il patrocinio è scaturita in seguito ad un post pubblicato sui social del Bergamo Pride, che ha preso pubblicamente posizione a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Piemonte. La crociata del centrodestra contro l’aborto

Due milioni e 340 mila euro per finanziare le associazioni antiabortiste in Piemonte. Li ha stanziati il governo di destra della Regione Piemonte dal 2022 ad oggi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Sui nostri corpi decidiamo noi.

Il 25 maggio in tutta Italia scenderemo in piazza contro l’ennesimo attacco all’aborto svolto da questo Governo, non a caso in contemporanea a fortissimi attacchi verso le persone trans+

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. La diretta della giornata

Per l’ottavo anno consecutivo, l’8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista globale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Assemblea nazionale di Non Una di Meno a Bologna. Sabato la “passeggiata arrabbiata”

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024 due giornate di Assemblea Nazionale organizzate dalla realtà transfemminista Non Una di Meno, presso le aule universitarie di Bologna.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una Di Meno rilancia: mai più sole mai più zitte

Il 16 dicembre Non Una di Meno invita nuovamente a scendere in piazza contro la violenza sulle donne e di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una marea in tutta Italia contro la violenza di genere.

Ieri, 25 novembre giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, oltre ai due cortei nazionali indetti dalla rete di Non Una Di Meno a Roma e a Messina tantissime piazze della penisola si sono riempite di decine di migliaia di persone, come a Milano e Torino, iniziative e cortei anche a Genova, Parma, Perugia, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

La marea transfemminista inonda Roma. Non Una Di Meno: “Siamo almeno 500 mila”

Con in testa un grande striscione “Transfemministe ingovernabili” è partito questo sabato pomeriggio dal Circo Massimo di Roma l’imponente corteo di Non Una Di Meno contro la violenza sulle donne e la violenza di genere, in occasione della giornata del 25 novembre.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Se domani non torno, distruggi tutto.

Anche a Torino appuntamento per una manifestazione contro la violenza patriarcale sabato 25 novembre alle ore 15 da piazza Carlo Felice.