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Piazza Indipendenza – Comune e questura ancora in cerca di profitti sulla pelle dei rifugiati

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Da questa mattina celere, polizia municipale e operatori della Sala Operativa Sociale del Comune si sono presentati a Piazza Santa Madonna di Loreto per costringere i rifugiati sgomberati da Piazza Indipendenza ad andare nei centri di accoglienza Sprar. Il 26 agosto, dopo la manifestazione cittadina, si era formato un presidio contro lo sgombero della piazza alle porte di Termini dove si erano radunati in protesta tutti i rifugiati senza casa.

Già dallo sgombero di via Curtatone, i rifugiati in lotta avevano ribadito, dopo averlo provato in tanti,  il loro rifiuto nel meccanismo dell’accoglienza in barba alla retorica vomitevole secondo cui i migranti sarebbero “felici” di dipendere dall’accoglienza dello stato per garantirsi un alloggio e un pasto. In questa vicenda, emblematico è il ruolo del fondo Fimit a cui è affidata la gestione dei centri d’accoglienza nella città di Roma. Il Fondo è proprietario del palazzo occupato dai rifugiati ed è lo stesso che ha chiesto e ottenuto lo sgombero. La proprietà lucra sull’accoglienza fra l’altro acquistando stabili di proprietà dello stesso ministero dell’Interno che ha restituito manu militari ai suoi proprietari lo stabile sgomberato il 24 agosto.

Stamattina, prima dell’arrivo di giornalisti e solidali sono state identificate 57 persone delle quali soltanto 27, dietro la minaccia di sequestro dei documenti, hanno accettato la sistemazione nel centro d’accoglienza. Ma le stesse soluzioni proposte, in realtà, non sono disponibili. Uno dei due centri Sprar invece dei 20 posti promessi dalla questura ne ha a disposizione soltanto 3, e i ragazzi hanno deciso quindi di tornare in piazza.

In questo momento si sta svolgendo un’assemblea in piazza, mentre si attende il ritorno dei ragazzi che erano stati portati da mezzi Atac nei centri di accoglienza. La situazione ora è di nuovo in stallo, grazie anche all’arrivo dei solidali e di molti giornalisti, dato che la questioni migranti e sgomberi continua ad essere al centro del dibattito pubblico. Questura e istituzioni preposte continuano a peggiorare una situazione già drammatica, continuano a difendere gli interessi di chi lucra su accoglienza ed emergenza abitativa; ma centinaia di persone vivono accampate dal 10 Agosto nel centro di Roma, fra gli sgomberati di Cinecittà e di Piazza Indipendenza, con il bisogno di una soluzione chiara e semplice, una casa per chi non ha un tetto sopra la testa, una casa per tutti!

 

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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