InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Sotto una pioggia battente questa mattina in piazza Vittorio a Torino viene espressa la parte viva e attiva di questa città. Dopo dieci giornate di mobilitazione contro il summit del G7 Ambiente e Energia un’altra giornata partecipata, eterogenea e determinata ha attraversato le strade di questa città. La nostra città è stata trattata dalle forze dell’ordine come un territorio straniero da occupare in forze. Elicotteri, blindati, idranti, forze speciali hanno bivaccato per giorni nelle vie di Torino a dimostrare l’inimicizia delle élites mondiali per la gente comune. Il potere ha fatto la sua dimostrazione muscolare, ma dal basso la mobilitazione ha saputo mettere in difficoltà la controparte: dalla valle fino alla città la nostra terra non si piega. I giornali hanno tentato di oscurare l’eterogeneità delle iniziative, ma la realtà oltrepassa questi pennivendoli proni al potere.


Questa mattina il corteo del primo maggio, e in particolare lo spezzone sociale, ha visto la partecipazione di oltre duemila persone, tantissimi giovani e giovanissimi hanno animato le prime file dello spezzone, tantissime persone di diversa appartenenza, chi si attiva sulle tematiche ambientali ed ecologiste, chi lotta dal basso per la salvaguardia dei propri quartieri, chi da decenni difende la propria terra in Val Susa, chi con grande lucidità sa da che parte stare, quella della resistenza del popolo palestinese. In questi giorni le notizie dei tg parlano di una possibile invasione via terra a Rafah, il che significherebbe la volontà del governo illegittimo di Israele di portare a termine il genocidio. Le università di tutto il mondo si stanno mobilitando con occupazioni di giorni per fermare il genocidio e per delegittimare l’intenzione degli Stati occidentali di essere complici del governo di Netanyahu, venendo duramente represse tramite sgomberi e violenze della polizia. I giovani di tutto il mondo stanno esprimendo la propria rabbia di fronte a un sistema capitalista, colonialista, razzista, bellicista contro i popoli oppressi e i corpi delle donne, di chi abita i territori sacrificati alla sete di profitto, di chi lotta per la propria sopravvivenza all’interno dei posti di lavoro, per chi ha un posto di lavoro.


I giornali torinesi parlano di un primo maggio all’insegna della “pace e del lavoro” ma di quale pace e di quale lavoro abbiamo bisogno? Stiamo assistendo a una strage organizzata in tutti gli ambiti lavorativi, di fronte a una totale noncuranza delle condizioni di vita e di accesso ai servizi essenziali per la propria esistenza. Le poche risorse che ci sono vengono dirottate per comprare armi e munizioni da inviare negli scenari di guerra che i nostri governi hanno deciso di alimentare calpestando la volontà della popolazione. E’ di ieri l’ultima notizia di quella che ancora provano a definire come “morte bianca”, un operaio è morto schiacciato da una trave in un cantiere, pochi giorni fa 7 operai sono rimasti uccisi dallo scoppio di una centrare ENEL e la lista sarebbe ancora lunga. Gli oltre 1000 operai e operaie uccisi ogni anno dal lavoro in Italia ci parlano di inquadramenti contrattuali scorretti, di mancanza di sicurezza e investimenti in questo senso, di appalti su appalti e di responsabilità sempre demandate ad altri. I sindacati invocano ad una “maggiore formazione dei lavoratori sulla sicurezza” oppure di inasprire le condanne penali; si tace sulla necessità impellente di un cambio di paradigma complessivo sulla direzione degli investimenti e delle politiche che sarebbe urgente reindirizzare verso il sostegno alla crisi sociale piuttosto che per foraggiare la guerra.


Queste istanze sono state ribadite durante tutte le giornate di mobilitazione contro il G7 a Torino scontrandosi con la ferma e precisa volontà di silenziarle, di non ascoltarle, di fare finta che non stesse succedendo niente. La gestione dell’ordine pubblico e della politica ha imposto un contesto paragonabile a tutti quei governi davanti ai quali i “nostri” capi di Stato e Ministri si indignerebbero per mancanza di democrazia. Di quale democrazia stiamo parlando? La verità è che nel corteo di questa mattina a Torino centinaia di persone hanno rimpolpato le fila degli spezzoni sindacali perché c’è bisogno di manifestare un’opposizione alla direzione delle cose, ma che da quella proposta non vedranno alcuna soddisfazione. Il passaggio dello spezzone sociale e, la sua entrata in piazza San Carlo, è stato accompagnato dall’approvazione e dal consenso nei confronti dei giovani che trovano il coraggio e la forza di mobilitarsi in questo panorama grigio.


È un inizio per una china ascendente di quei pezzi di società che sanno che è oggi è necessario contrapporsi, metterci la faccia, nonostante la difficoltà e il timore di non riuscire a contare. Nelle contraddizioni del presente è urgente collocarsi in una parte ben precisa, quella dei popoli oppressi che alzano la testa davanti all’egemonia occidentale in crisi. Sta a noi approfondire questa crisi, disarticolare il potere, colpirlo nei suoi centri nevralgici, per un futuro migliore, di lotta, nella lotta.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Sfruttamentodi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAguerralavoroPrimo Maggiostop genocidiotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Aggressioni e lotte nel comparto tessile di Prato

Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni – un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente consolidato nel settore.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Ex Ilva: rottura governo-sindacati, nessun futuro per 18mila operai. In corso lo sciopero di 24 ore

Rottura totale tra governo e sindacati al secondo tavolo in una settimana sulla situazione dell’ex-Ilva.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: in 10mila per la GKN sfondano il cordone di polizia e occupano l’aeroporto, “Nessuno ferma la rabbia operaia”

Un corteo numeroso e rumoroso, partito intorno a alle 15.30 dal polo universitario di Novoli, area ex Fiat, ha sfilato per le strade di Firenze a sostegno del progetto operaio della fabbrica di Campi Bisenzio, ex Gkn.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino: Iren licenzia sei lavoratori interinali

Pronto, servizio clienti Iren Mercato Torino? COSA SUCCEDE IN CITTA’? Guarda qui guarda la’ licenziamenti in produzione, boia faus!

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Napoli: scarcerati Angelo e Mimì. Andranno a processo il 12 ottobre. Decine di presidi in tutta Italia

Con le nuove norme introdotte dal governo i due imputati rischiano pene importanti in particolare per l’accusa di resistenza aggravata.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Napoli: tre arresti tra i disoccupati nel corso del click day fallito

Tutte e tutti liberi e lavoro per le platee storiche dei disoccupati. da Movimento di Lotta – Disoccupati 7 novembre Dopo 10 anni di lotta dei disoccupati e delle disoccupate delle platee storiche della città di Napoli, stamattina 10 Luglio si doveva tenere il click-day per la procedura messa a bando per l’assunzione delle platee […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lamezia: difendere le persone!

Una comunicazione fulminea, proveniente dalla Sezione Liquidazione Giudiziale del Tribunale di Lamezia Terme, ha spazzato via da un giorno all’altro ogni certezza per 27 famiglie

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Ex-GKN: partecipata assemblea dopo le notizie di sgombero

In vista della due giorni di mobilitazione del prossimo 11-12 luglio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.