OGR: di amianto si muore
Ennesimo lutto per il decesso di Pietro Paganelli, operaio delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna, morto di mesotelioma.
di Vito Totire, da La Bottega del Barbieri
Una ennesima tragica notizia, il decesso di Pietro Paganelli , 77 ANNI, riapre la ferita, in verità mai chiusa, riguardante la coorte dei lavoratori dell’Ogr.
Una ferita che, a sua volta, è la punta dell’iceberg in quanto i tumori correlati a pregresse (e indebite, quindi colpose) esposizioni lavorative sono in realtà una valanga e rimangono “sottosegnalati e sottoriconosciuti” per usare un eufemismo linguistico proposto dall’Anses francese (istituto di sanità pubblica analogo all’Iss italiano).
Nello specifico particolarmente disastrosa è la situazione che riguarda l’amianto, situazione che non è “unica”.
Veniamo ai punti dolenti:
– Ancora nel marzo del 2022, in occasione di un seminario sui mesoteliomi, la regione E-R comunicava che la anagrafe degli ex-esposti non esisteva ancora e che i pochi interventi e tentativi di diagnosi precoce riguardavano chi si presentava spontaneamente agli ambulatori della medicina del lavoro.
Il fatto che nel 2022, a trenta anni dal varo della legge 257- Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto, non fosse stata ancora organizzata la anagrafe generale degli ex-esposti significa che la regione e i governi italiani HANNO IN PROGRAMMA NON DI COSTRUIRE LA ANAGRAFE DEGLI A FINI DI DIAGNOSI PRECOCE MA CHE DOVRANNO RIDURSI A FARE IL CENSIMENTO DELLE LAPIDI NEI CIMITERI.
– Solo la ricostruzione capillare della intera anagrafe degli ex-esposti potrà darci il quadro vero e realistico dell’impatto oncogeno del lavoro presso la OGR e presso tutti gli altri siti a rischio. Peraltro l’amianto non era l’unico fattore di rischi, e questo è confermato anche dalla emersione di due clusters di tumori diciamo non “tipici” da amianto (rene e LNH), due clusters che sono andati “persi”.
Così come “ quasi nulla sappiamo”- grazie anche alla gestione “negazionista” dell’Inail ma
anche grazie al fenomeno delle sottosegnalazioni – di tutti i tumori che oggi vengono ancora classificati in lista II e in lista III.
Analogo il discorso del cosiddetto “eccesso” di tumori della vescica nella coorte Casaralta. Quanti “riconosciuti” ?
– Diversi anni fa un governo di “centrosinistra” di passaggio elaborò un “testo unico amianto”. Partecipò alla presentazione a Roma l’on. Bonaccini.
Cosa ne è stato ? Mai approvato, mai discusso, il nulla totale: VERGOGNA.
– Oggi addirittura, mentre il testo unico “prometteva” sostegno medico-legale e psicologico alle vittime, abbiamo dovuto prendere atto di una proposta – presentata in una aula del parlamento – di assistenza a pagamento ai familiari delle vittime.
I LUTTI DIVENTANO OCCASIONE DI MERCATO !
– Il monitoraggio degli effetti di tossici industriali con lunga latenza non riguarda solo l’amianto ma tutti i cancerogeni e l’obbligo del monitoraggio non solo morale ma anche giuridico/formale esiste almeno dal 1991 /decreto 277.
Agganciandoci a quel decreto abbiamo proposto un testo di legge finalizzato a garantire- almeno-il diritto alla diagnosi precoce.
Lo abbiamo ripresentato in un incontro il 28 aprile 2023 nella sala Matteotti del parlamento italiano. La proposta sarà recepita da qualche gruppo parlamentare ?
Si vedrà.
– La assenza totale di misure di prevenzione ha causato danni non solo nei luoghi di lavoro ma anche nell’ambiente in senso lato.
Lo abbiamo visto nei recenti eventi in Romagna: pare che la prossima tornata di “bonifiche” ci sarà con la prossima grandinata !!!
LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E’ COLPEVOLE DI QUESTI RITARDI in quanto ha scoraggiato la prassi adottata da alcuni comuni fondata sul censimento capillare del cemento amianto, una prassi che, dove adottata, ha velocizzato le bonifiche e reso più stringenti i controlli.
LA QUESTIONE AMIANTO E’ TUTTA APERTA : NON CI SARA’ MAI PACE SENZA GIUSTIZIA E SENZA RISARCIMENTI DIGNITOSI.
TUTTORA LO STATO E LE ISTITUZIONI SI ACCANISCONO CONTRO GLI EX-ESPOSTI CON ATTEGGIAMENTI NEGAZIONISTI FONTE DI GRAVISSIMO DISTRESS.
Tre questioni che dobbiamo tenere aperte:
– Una istruttoria pubblica comunale a Bologna sulla questione amianto (lavoratori, bonifica sito OGR-ORMAI SITO DI INTERESSE NAZIONALE, acqua “potabile”, amianto in edilizia)
– Ravenna : ripresa della lotta per risarcimenti e bonifiche. Siamo nuovamente in tribunale per “trascichi” del petrolchimico , DOPO L’INCREDIBILE PROCESSO CHE HA EVIDENZIATO “DISTURBI DA PERSONALITA’ MULTIPLA IN SENO ALLA MAGISTRATURA ITALIANA) e dobbiamo aprire un contenzioso sociale con Inail/Inps ( riconoscimenti e risarcimenti) e con il comune (censimenti e bonifiche).
– NIENTE SCUDI PENALI PER I PADRONI. Purtroppo ormai neanche i lutti come quello di Pietro Paganelli , ai cui familiari e compagni di lavoro, rivolgiamo le più vive condoglianze, sono sufficienti a scuotere le istituzioni elettive, sanitarie e statali, dalla loro colpevole tendenza alla rimozione ed all’insabbiamento.
Non c’è pace senza giustizia; le vittime devono essere risarcite in maniera dignitosa; non perché vogliamo restare legati al passato ma PERCHE’ LA GIUSTIZIA E’ LA PIU’ VALIDA ED EFFICACE PREMESSA PER LA PREVENZIONE.
Vito Totire, medico del lavoro, portavoce AEA via Polese 30 Bologna
Bologna, 17.8.2023
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