Nella serata del 30 luglio, a Modane, nell’alta Val Maurienne sono andati a fuoco ben 5 tra ruspe e macchinari da scavo nel cantiere del Tav. Si tratta della prima volta che in Francia viene attuata una azione diretta di tale intensità contro i cantieri della Tav Torino-Lione.
Dopo il primo Ostuni Climate Camp del 2021 e la nostra partecipazione alla Cop26 di Glasgow, il secondo Camp del 2022, molte cose sono cambiate: la speculazione post covid sui prezzi del gas, la guerra in Ucraina, l’indipendenza dal gas russo e le nuove politiche energetiche dei governi europei e della UE.
Gli incendi boschivi stanno aumentando di frequenza, ma si stanno anche intensificando. Che cosa sta accadendo?
Con oggi si aprono le danze grazie a una prima giornata ricca di dibattiti, contenuti e costruzione di una prospettiva comune in un presente sempre più complesso e in cui le esperienze di lotta vengono silenziate.
Il colosso energetico (soprattutto fossile) Eni chiede…i danni a due realtà che da anni si battono contro il drammaticamento cambiamento climatico in corso.
Ieri il Climate Social Camp si è preso le strade della città partendo dal parco con due cortei, uno in bici e uno a piedi, cortei che si sono poi congiunti sotto la Regione Piemonte, sanzionandola in quanto simbolo di una governance che assume sempre la posizione di chi devasta e svende i nostri territori, intaccando il nostro diritto ad una vita degna.
Nel contesto di disorganizzazione generale dello stato, anarchici e comunisti cercano di contribuire in ogni modo possibile agli sforzi dei volontari per contrastare gli incendi.
Riecheggia ricorrente e nessuno può più ignorare questa evidenza: in Sicilia prolifera una specie molto precisa di criminale, il piromane. Onnipresente nelle dichiarazioni dei politici, il piromane è – da che abbiamo memoria – il protagonista assoluto dei comunicati sugli incendi in Sicilia, tornato puntuale anche oggi agli onori della cronaca.
Al via dal 26 luglio fino al 28 luglio 2023 il meeting internazionale del clima. La location per i movimenti ambientalisti è nuovamente Torino, dove si svolgeranno tavole rotonde, dibattiti, workshop, per discutere degli effetti della crisi climatica e come armarsi per fronteggiarla.
Dentro la crisi climatica e con i suoi effetti reali sempre più distruttivi lo sciopero è una pretesa che si può radicare socialmente: nessuno vuole schiattare di caldo in un cantiere o raccogliendo frutta in un campo, nessuno vuole rischiare la vita per consegnare una pizza sotto la grandine o per dirigersi a lavoro durante un’alluvione.